Gentiloni scambia Melville per Oscar Wilde

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Delizioso svarione del Presidente del Consiglio a “Che tempo che fa”, domenica scorsa.

Nel citare “Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street”, Gentiloni ne ha attribuito la paternità letteraria a Oscar Wilde (che era irlandese), mentre è universalmente noto che l’opera è stata scritta da Hermann Melville (che era statunitense).

“Poco male” – direte voi – “sbagliano tutti” ed è proprio vero, tutti sbagliano e tutti sbagliamo: ma non tutti siamo il Capo del Governo. L’esercizio della retorica è proprio della politica, è un’arte raffinata e delicata, non si può metterne in pericolo il risultato finale con una citazione sbagliata. E infatti una volta profuso lo svarione governativo, su Twitter è stato tutto un rincorresrsi di tam tam della serie “Avete sentito?” “Sì, ha detto proprio così, ha citato Oscar Wilde” “Noooo, ma davvero? Ma che figura!” e poi via a cavalcare l’onda della notizia.

Io, come sempre, arrivo con leggero ritardo e in leggera controtendenza, ma queste cose disturbano il mio senso estetico e mi dànno parecchia ma parecchia noja. Tra l’altro gli errori letterari paiono essere quelli su cui maggiormente scivolano i nostri massimi rappresentanti: prima di quello di Gentiloni c’era stato Renzi che aveva attribuito a Borges una poesia che non era di Borges. E si va avanti così, con faciloneria e sciatteria diffuse. E, soprattutto, con silenzio. Permettete allora che qualcuno che si arrabbi ci sia.

Borsa di Milano: la caduta (e Berlusconi resta sempre in piedi)

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Milano sta perdendo circa il 7%, Wall Street ha già annunciato l’ennesimo crollo, è la crisi economica in assolto più grave dopo il disastro del 1929 e Berlusconi dice:

– di non farsi prendere dal panico;
– di NON vendere le azioni che, mi raccomando,bisogna avere fiducia e prima o poi risaliranno (anche quelle delle sue aziende!);
– di NON investire in titoli di Stato, perché, si sa, i BOT sono troppo sicuri. Meglio comprarsi delle benne Eni o delle belle Enel…
– che quello che dice la FMI sono tutte cazzate: l’Europa NON è in recessione, no, assolutamente, anzi, gode economicamente di ottima salute.

Sembra Cecchi Gori quando fu portato via dai carabinieri che lo arrestarono nello scorso giugno, "Non vi preoccupate, è certamente un errore, roba da poco…". E infatti oggi ha fatto di nuovo pace con la Marini. Invece, mentre il mondo va a rotoli, Berlusconi va in discoteca. Sembrano i festini a base di donnine e champagne nel bunker di Hitler prima della disfatta finale…