Paolo Attivissimo: “i commenti (di YouTube) sono una cloaca di complottisti, odiatori e imbecilli”

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(…) non è la prima volta che Youtube mi causa problemi e perdite di tempo. I suoi controlli sul copyright sono diventati vessatori e ridicoli (…) e i suoi commenti sono una cloaca di complottisti, odiatori e imbecilli.

da: https://attivissimo.blogspot.com/2020/01/bye-bye-youtube-visto-che-per-te-i-miei.html

Il proverbiale aplomb britannico del Superlativo, oggi ha raggiunto il culmine. Siccome è stato avvisato da YouTube che “We found that a significant portion of your channel is not in line with our YouTube Partner Program policies.”  si è lasciato andare a queste frasi di particolare appprezzamento contro il colosso e contro i suoi utenti (dove li vede tutti questi “odiatori, complottisti e imbecilli”? Nei commenti rivolti ai suoi contenuti, probabilmente), che non si sa cosa c’entrino con il fatto che i suoi filmati e i contenuti inseriti non siano in linea con la Policy del Partner Program che gli rende, a detta dello stesso Attivissimo, ben oltre un dollaro al mese (e pensare che questo blog con gli annunci di AdSense un dollaro lo fa al giorno!) Non si capisce come un gruppo eterogeneo di utenti (ci saranno pure commentatori tranquilli e poco inclini alla polemica) viene ridotto ai minimi termini con appellativi spregevoli e denigratori). Sia come sia, se sei su YouTube e vuoi essere suo Partner osservi le sue regole. Se non le osservi, o se i tuoi contenuti non sono compatibili con le loro richieste, quali che siano, te ne vai da un’altra parte. Cosa che Attivissimo ha già detto di voler fare passando a Vimeo. L’account su YouTube, però, lo mantiene. I risicati ma sudati e meritati guadagni pregressi fruttati “in questa macchina tritacarne senza volto” pure.

Effetto Streisand: Paolo Attivissimo sbaglia il verbo “pouvoir”

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E così, nella selva selvaggia (sempre più aspra e più forte) degli svarioni, delle svisature, delle sviste, degli ooooops ortografici, linguistici, culturali e grammaticali di cui tanto mi piace andare a caccia, è incappato anche il nostro caro amico Paolo Attivissimo.

In un post del suo blog (il “Disinformatico”, casomai ci fossero dubbi), il Nostro racconta di aver passato del tempo a comunicare e a scambiarsi messaggi con un truffatore che si finge donna per “acchiappare” trasferimenti bancari via Western Union (o qualsiasi altro vettore internazionale di denaro). Beato lui, e pensare che c’è gente che deve lavorare e non può concedersi questi piccoli e innocenti piaceri della vita. Va beh, a un certo punto della corrispondenza, scritta in un improbabile linguaggio da bot con parole straniere di difficile identificazione, *.issimo si imbatte in un probabile francesismo, la forma verbale “Puyisse” scritta ortograficamente da cani (ma del resto da un truffatore che si finge una bellissima donna per spillare soldi a quelli che ci cascano non ci aspettavamo niente di diverso), e la spiega come un errore di ortografia “al posto di puisse, voce del verbo pouver”.

Qualcuno dei suoi solerti vassalli, valvassori e valvassalli gli ha fatto notare che in francese il verbo “pouver” non esiste, che, se del caso, esisterà il verbo “pouvoir”, che significa, appunto, “potere” e l’errore è stato bello che sistemato. Ma volevate che io non lo aspettassi al varco? E siccome il Superlativo afferma sempre candidamente che il web non perdona e non dimentica, ecco l’istantanea, l’effetto Streisand, lo screenshot ripreso dal cellulare (mitico Samsung J1, 98 euro e funziona ancora come una scheggia!) della papera linguistica commessa e candidamente ammessa nei commenti.

E, come si suol dire, avanti un altro!

Gentilissimo!!

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A corredo di questo post la copertina del libro di Maurizio Benvenuti "Gentilissimo" tratta da http://www.beautifulfreaks.org/online/2011/10/maurizio-benvenuti/ che non è che c'entri molto ma mi piaceva.
A corredo di questo post la copertina del libro di Maurizio Benvenuti “Gentilissimo” tratta da http://www.beautifulfreaks.org/online/2011/10/maurizio-benvenuti/ che non è che c’entri molto ma mi piaceva.

Ora c’è quest’altra e bellissima moda di dire “gentilissimo!” quando qualcuno ti fa un favore.

Ogni tanto la gente prende queste tranvate linguistiche e non c’è nulla da farci. Fatto sta che a me dà fastidio sentirmi dare del “gentilissimo!” a ogni pie’ sospinto: tipo “Mi passi quella chiave inglese? Grazie, gentilissimo!”, “ti dispiacerebbe allungarmi due ceffoni dati bene?? Gentilissimo!!” (perché la divina provvidenza esiste ed opera per noi).

Ecco, che cosa ci sarà di così meraviglioso nelle azioni del prossimo, da meritarsi un superlativo addirittura? Io penso nulla, perché più ci faccio caso e più me lo dicono per delle banalità, delle sciocchezzuole, dei nonnulla (chissà come sarà il plurale di “un nonnulla”, “dei nonnulli”?? Mah…). Fai passare una signora in carrozzina e “Grazie, gentilissimo!”, ridài un pallone a un ragazzino e il genitore ti apostrofa con un “gentilissimo!“, dài la precedenza per la strada (perché l’altro ce l’ha, se no col cavolo che gliela daresti) e l’automobilista ti ringrazia e ti saluta con la mano dandoti del “gentilissimo” (tu non lo senti ma lui te lo dice, garantito!).

Ecco qual è il punto: la gente non è più abituata ad essere trattata bene. Voglio dire, ricevere una gentilezza, un favore, un’attenzione. Ogni cosa da niente, ogni pinzillàcchera da bon ton, ogni quisquilia da galateo diventa motivo di un ringraziamento al massimo grado aggettivale.

Forse nel ringraziarci pensano di starci simpatici. A me riescono soltanto a stare sulle palle e sinceramente così spero di voi.