Succede al Liceo Manzoni di Milano

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Al prestigioso Liceo Manzoni di Milano, nel mese di settembre, andò in scena una sorta di flash mob di solidarietà con il Liceo Socrate di Roma, per protestare contro la presa di posizione della dirigente scolastica contro le gonne corte, fortemente sconsigliate perché, si diceva, poi “ai professori gli casca l’occhio”. E allora anche le studentesse del Manzoni hanno deicso di andare a scuola in minigonna, al grido collettivo di “io mi vesto come mi pare” e “se vi casca l’occhio sono affari vostri”.

Con la scusa di volere una scuola antisessista si sono prestate, assieme alle loro colleghe e correligionarie romane, alla più bieca propaganda sessista della scuola in versione 2020/2021: quella che ritrae i professori (evidentemente i maschi) come degli allupati bavosi che altro non hanno da fare che guardare le gambe delle proprie alunne, messe in generosa evidenza da chi pretende che gli altri si girino dall’altra parte e si facciano anche gli affari loro. Come dire “Non siamo noi che vi provochiamo, siete voi che siete dei pervertiti e maniaci sessuali”.

Dopo questo imbarazzante esordio, del Liceo Manzoni di Milano non si era più sentito parlare fino all’altro giorno, quando il Consiglio di Istituto ha approvato i criteri per fa formazione di un massimo di otto nuove prime classi (per motivi di aule disponibili), criteri approvati con 15 voti a favore e 4 contrari. Si legge nella premessa che il Liceo “ha deciso di sospendere la sua tradizionale apertura a tutti gli studenti” (bravi! Così si fa!!) e a utilizzare un metodo meritocratico: “sarà data precedenza agli studenti che in seconda media avranno ottenuto una media del 10 o del 9 in italiano, matematica e inglese”. Inoltre si è deciso di privilegiare un criterio territoriale: è stata data precedenza a chi vive in zona Milano 1 (il centro).

Insomma, per aspirare a mettersi in minigonna e sputare un po’ di sessismo spicciolo addosso agli insegnanti non basta un dignitoso e magari meritato 8 in inglese, matematica e italiano, no, ci vogliono almeno 9 o 10, e se vivi in periferia vai in coda alle richieste.

Ma è la stessa Dirigente Scolastica Milena Mammani a fare marcia indietro e a diramare una circolare che specifica che “Dato lo scalpore suscitato dai nuovi criteri di iscrizone alle classi prime per l’anno scolastico 2021/2022 si ritiene opportuno sospendere la delibera in attesa di un ulteriore confronto”. Insomma, imbarazzo evidente e senso altrettanto evidente di pesantezza della gravità del fatto, se è vero, come è vero, che è stata la Dirigente Scolastica a sospendere gli effetti di una delibera del Consiglio di Istituto. A questo proposito, sarebbe carino conoscere chi è stato che ha votato a favore. Chi sono, o meglio, chi rappresentano quei 15 voti favorevoli del Consiglio di Istituto? Gli alunni? I genitori?? C’era il DSGA??? Gli insegnanti come hanno votato???? E la stessa dirigente scolastica???? Non lo sapremo mai (eppure i verbali di consigli di istituto dovrebbero essere pubblici). Ma c’è da giurare che tra chi ha votato a favore allora ci sia chi si indigna oggi. E non è un atteggiamento esattamente coerente.

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