WhatsApp va in tilt e il popolo dei suoi utenti impazzisce

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Clamore & terrore!! Ieri WhatsApp ha toppato. Sono state disattivate le seguenti funzioni:

– vedere se un contatto è on line
– vedere se quel contatto in quel momento ci sta scrivendo
– vedere quando un contatto ha effettuato l’ultimo accesso.

A me ha ripristinato anche il doppio segno di spunta blu, ovvero il segnale che l’utente finale ha letto il mio messaggio, funzione che avevo prudenzialmente disabilitato.

Pioggia di commenti e di lamentazioni su Twitter. Eccone, a puro titolo di esempio, uno:

L’Huffington Post scrive “Utenti spaesati”. Quotidiano.net addirittura “Il web colto di sorpresa impazzisce”. Ma si impazisce perché? WhatsApp è una applicazione completamente gratuita, non c’è alcun contratto che garantisca determinate prestazioni con l’utente finale. Insomma, WhatsApp può andare in tilt quando più le pare, non è tenuta a dare spiegazioni a nessuno, non deve nemmeno garantire un servizio. Ha 2 miliardi di utenti in tutto il mondo, ok. Ma se domattina decidesse di chiudere baracca e burattini, i 2 miliardi di utenti che ha tornerebbero a scriversi gli SMS a 15 centesimi di euro ciascuno e con 160 caratteri di testo senza possibilità di allegare “fotine” o video, senza l’opportunità di fare videochiamate e chiamate telefoniche sfruttando la connessione wireless o i Gigabyte della scheda telefonica.

Ma chi si lamenta di questa mancanza di funzioni, in realtà, di cosa si lagna? Semplice: di non poter controllare l’altro. Cosa ce ne frega di sapere se una persona ha letto o non ha letto i nostri messaggi? Se è on line oppure no, se ci sta scrivendo, e quando è stata l’ultima volta che si è collegato a WhatsApp? Di cosa ce ne facciamo di questi dati se non per controllare cosa fa il nostro interlocutore. E’ obbligato a leggere? No. E se anche è stato collegato a una certa ora e non ci ha (ancora) risposto, saranno ben affari suoi? Perché una persona dovrebbe avere l’ansia da risposta? Perché dovrebbe scrivere per forza? E’ on line? Non è on line? Che importanza ha? Magari sta leggendo qualcosa, magari sta rispondendo a qualcun altro (pentimento & tradimento!!).

Che diritto abbiamo noi di sapere? Perché andiamo in ansia quando non possiamo controllare gli altri? Sono domande a cui non c’è risposta, ma nel frattempo WhatsApp ha ripristinato le falle che hanno prodotto gli “errori” di ieri, quindi tranquilli, potrete continuare indisturbati a farvi i cazzi degli altri. 

WhatsApp e i consigli degli “esperti di Taiwan”

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Su WhatsApp sta circolando questo messaggio con indicazioni diagnostiche fantomaticamente date da altrettanto fantomatici “esperti di Taiwan” per la fibrosi nei polmoni. Consiglia anche di bere acqua ogni 15 minuti. Tranquilli, non vi succederà nulla, tutt’al più andrete a fare pipì più spesso. Non fidatevi degli “esperti di Taiwan”, fidatevi dei medici, dei protocolli ufficiali e delle indicazioni date dal governo (che a qualcosa ogni tanto serviranno). E cancellate questi messaggi dal vostro cellulare senza farli circolare ulteriormente.

Il nuovo Coronavirus potrebbe non mostrare sintomi per svariati giorni. Come si fa a sapere se uno è infetto? Quando si arriva ad avere la febbre e / o la tosse e si va in ospedale, il polmone è di solito già al 50% di fibrosi ed è quindi troppo tardi. Gli esperti di Taiwan ci forniscono un semplice autocontrollo che possiamo fare da soli ogni mattina. Fai un respiro profondo e trattieni il respiro per più di 10 secondi. Se lo completi con successo senza tossire, senza disagio, rigidità o senso di oppressione, ecc., vuol dire che non vi è fibrosi nei polmoni, in pratica non c’è alcuna infezione. È consigliabile controllare ogni mattina in un ambiente con aria pulita.
Inoltre assicurarsi sempre che la bocca e la gola siano umide, mai secche. Prendi almeno un sorso d’acqua ogni 15 minuti. Perché? Anche se il virus entra in bocca, l’acqua potabile o altri liquidi lo lavano attraverso la gola e lo trasportano nello stomaco. Una volta lì, l’acido dello stomaco ucciderà il virus. Non bevendo sufficientemente acqua e con regolarità, si facilita al virus l’entrata nella trachea e nei polmoni. Questo virus è molto pericoloso. Si prega di condividere questo messaggio con famiglia e amici. Abbi cura di tutti quelli che ami ed aiutali a mantenere una ottima salute

WhatsApp down! Problemi a inviare video e messaggi vocali

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Dalle 12 di oggi circa per molti utenti WhatsApp risulta difficile se non addirittura impossibile inviare video e messaggi vocali. Il disservizio è stato segnalato in Europa Occidentale, parte dell’Italia, Golfo Persico, in India, nel Sud Est Asiatico e Cina meridionale.

Questi sì che son problemoni! Magari la gente sarà di nuovo costretta a scrivere (abitudine ormai persa).

Come disabilitare le notifiche di lettura su WhatsApp

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A me WhatsApp piace. Mi è utile per comunicare brevemente con le persone, ci mando foto, raramente qualche video, ci rompo spesso le scatole al prossimo, quando sono in Toscana faccio delle videochiamate con mia figlia, insomma, mi ci trovo assai bene.

So altrettanto bene che si tratta di uno strumento tremendamente invasivo per quello che riguarda la privacy. Ma è un prezzo che sono disposto a pagare e quando lo uso non penso che è di proprietà di Zuckerberg o come si scrive. Esattamente come quando mangio la Nutella non penso al fatto che le nocciole possano essere turche, la mangio e basta, butta giù che ti fa bene!

Ma una delle cose che non potevo sopportare, fino a ieri, di WhatsApp, erano i doppi segni di spunta azzurri che mi notificavano l’avvenuta lettura del messaggio da parte del destinatario.

Voglio dire, mi scrivono un messaggio, me lo mandano, a quel punto WhatsApp segnala con un segno di spunta singolo l’avvenuta ricezione del messaggio sui suoi sistemi, e con un segno di spunta doppio (di colore grigio) che quel messaggio è stato inoltrato sul terminale del destinatario (cioè me), perché mai il mittente dovrebbe sapere anche se ho letto quel messaggio o meno? Ma saranno affari miei? Volete anche sapere se mi è piaciuto, se risponderò e quando risponderò. Perché poi la componente psicologica è quella: l’hai letto quindi adesso sei costretto a rispondere. E la gente magari lo fa anche, con una faccina, un dito alzato, un gomito piegato (particolarmente ostile quest’ultimo), il sorrisino che fa vedere che scendono le lacrime, quello che mostra la bocca spalancata (perché ce ne sono di diverse tipologie, uno solo non bastava), cuoricini a gogò, gattini, micetti, felini in fasce, disegnini vari, casine, casette, caselle, orsacchiotti, peluscini, Di Stefano ora basta.

Insomma, perché mai una persona dovrebbe sapere se io ho letto o meno un suo messaggio? E quando l’ha saputo cosa cambia? Mi dà fastidio questa cosa. E allora l’ho tolta. Non pensavo si potesse fare e invece ho trovato il modo. Ve lo trascrivo qui di seguito:

– Si apre l’applicazione.
– Si clicca sui tre puntini verticali in alto a destra.
– Poi si va su “Impostazioni”
– Da qui su Account —> Privacy.
– Sul menu “Privacy” si disattivano le “Conferme di lettura”.

Si tratta di una operazione a doppio binario. Vuol dire che, una volta compiuta, chi vi scrive non saprà se voi avete letto il messaggio, ma se voi scrivete a qualcuno, analogamente sarete voi a non poter avere la conferma di lettura da parte del destinatario. E va beh, pazienza, diamo agli altri quello che pretendiamo per noi e viviamo tutti più leggeri. Meno stress, meno impazienza. Hasta pronto.

La piaga d’Egitto dei WhatsApp natalizi

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Ci risiamo, è iniziata la settimana di Natale e cominciano ad arrivare, cupi, neri, e minacciosi i messaggi WhatsApp degli auguri, che culmineranno il loro flusso nei giorni della vigilia e del 25, oltre all’impazzimento collettivo della mezzanotte dei 31. Ed è tutto un bzzz bzzz di vibrazioni del cellulare e tu che guardi il telefono e ti chiedi “Ma chi cazzo è??” vedendo una serie di numeri di telefono che nemmeno hai infilato nella rubrica e allora ti chiedi come mai i mittenti sconosciuti di quei messaggi insidiosi ed irritanti non si siano magari preoccupati, durante tutto l’anno che è passato, di darti il loro nuovo numero, o di comunicarti di avere una seconda scheda SIM con la quale possono chiamarti. E’ gente che non si è occupata di te per tutto l’anno, e adesso torna alla carica solo perché WhatsApp le permette di inviare un messaggio in contemporanea a 5 utenti alla volta. E siccome la sera della vigilia di Natale la gente non ha un cazzo di meglio da fare mentre aspetta la messa di mezzanotte, allora si mette a scrivere UN messaggio a UNA persona e a replicarlo all’infinito a TUTTI i contatti della propria disgraziatissima rubrica. Generalmente il messaggio non ha una particolare originalità proprio perché deve essere neutro e vigliacco per potersi adattare a qualsivoglia esigenza. E poi la fantasia: “Buon Natale e buone feste a te e tutta la tua famiglia”. Ma chi ve li scrive i discorsi?? Ma davvero non avete il tempo per mandare un pensiero un po’ più originale e soprattutto PERSONALIZZATO per QUELLA persona? Se non ce l’avete potete anche evitare di togliervi il pensiero degli auguri da mandare in due minuti ed evitare. Veramente, non ci fate una bella figura.

Quelli che ti rispondono sempre con le stesse emoticons

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Oggi ho ricevuto tre messaggi WhatsApp nel giro di cinque minuti. Veramente erano cinque, ma posso solo documentarvene tre. Erano tutti e tre delle risposte ad altrettanti miei messaggi di testo tutti diversi tra loro come diversi erano, ça va sans dire, i destinatari.

E c’è che le risposte sono tutte uguali. Tutte. E’ solo una faccina. Ripetuta un numero variabile di volte. Cambia solo quello, nient’altro. Perfino l’emoticon usato è sempre lo stesso, la faccina che piange dalle risate.

Già, ma io avevo detto delle cose. Magari non interessanti, ma avevo comunque detto delle cose. Perché devo essere ripagato con una faccina? Perché non mi merito due parole scritte in croce, magari con tutte le abbreviazioncine del caso e del cazzo, tipo “xché”, “xò”, che so io, “sono d’accordo”, “non sono d’accordo”, “vai in culo”?? Perché la faccina è facile, rapida e indolore, così si fa vedere al destinatario che non si è ignorato il suo messaggio, ci si fa la figura di quelli educati che rispondono e subito, e ci se ne libera abbastanza facilmente, almeno fino alla prossima volta che il nostro interlocutore decide di scriverci.

Ma prima di rispondere una cosa così si può anche non replicare, stare zitti, lasciar correre. Io personalmente a volte lo faccio e, sinceramente, lo preferisco. Ma davvero non avete nulla da dirmi?? Padronissimi ma allora, appunto, tacete. Cosa cazzo mi rappresenta una faccina? Vi siete divertiti? Beati voi, io no, e la prossima volta col cavolo che vi scrivo. ‘Culo!