L’ISIS: “Gentiloni ministro dell’Italia crociata.”
Errore: è ministro in un’Italia SCUDO-crociata.
Buone Notizie (Mah…)
Quello che tu vuoi dillo perché forse te lo darò
E’ il video hard (qualcuno lo definisce “porno”, veramente) più cliccato e ricercato del momento. Del resto una buona dose di tette e culi bisogna pur assicurarcela, se no come si fa a essere italiani?
Ci fa ricordare scimmie e cavalli. Un forziere pieno di monete d’oro, come ai tempi dei pirati di salgariana memoria. Ha il sapore di parole storpiate, come “madicina” per “medicina”. Ci ricorda una professione molto remunerativa e nobile come quella dei “cerca-cose”.
Certo lei è un po’ attempatina ma l’è ancora un gran bel toc de tusa, eh?
Ce ne innamorammo anni fa ed è ancora Pippi Calzelunghe. O come ci siete rimasti?
Federico Moccia sindaco di Rosello
Federico Moccia è stato eletto Sindaco di Rosello.
Adesso vogliamoo Alessandro Baricco alla Presidenza della Repubblica, Susanna Tamaro Presidente del Senato, Fabio Volo alla Presidenza della Camera, Giorgio Faletti Capo del Governo, Margaret Mazzantini alle Pari Opportunità e Fabio Volo agli esteri!
[Ovviamente gli assessori si chiameranno Sissi, Peppi, Mucci, Pucci, Cicci…]
Screenshot da: http://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Moccia
Le cinque stelle di un movimento: “Si puo’ fare!”

Sì, oggi sono felice.
Hanno fatto di tutto. Una campagna mediàtica all’insegna del neologismo dell'”antipolitica” (perché presentarsi alle elezioni con una lista autonoma, slegata dalle alleanze tradizionalmente intese è uno schiaffo morale per chiunque, in primis per una sinistra che si afferma con alleanze tenute in piedi con il Bostik…), hanno sbattoto il processo penale al “mostro” nelle home page dei giornali, hanno minimizzato, hanno detto che un “partito” (che non è un partito) fondato su una sola persona non sta in piedi (invece il PDL, il PD e l’UDC NON si basano, notoriamente, su una sola persona), hanno gridato loro che sono dei populisti, dei comunisti, che non avevano idee, che non erano niente.
Che avevano un comico come “capo”. Cioè esattamente quello che hanno sempre avuto tutti.
E ce l’hanno fatta. Cioè, hanno ottenuto esattamente il risultato previsto.
Qualcuno ha già fatto dietrofront sul “fenomeno” Grillo. Che, peraltro, non si è mai candidato.
Sono i soliti Bersani che hanno dichiarato di non aver mai sottovautato il fenomeno Grillo. Sono i soliti Vendola che dichiarano: «Beppe Grillo adopera talvolta la diffamazione e la calunnia come stile comunicativo, fa di una certa semplificazione un po’ rozza, l’elemento con cui costruisce un rapporto con la pancia dell’opinione pubblica, ma il Movimento 5 Stelle raccoglie un consenso fatto di una semina nei territori» quando avevano precedentemente dichiarato «È difficile pensare di lavorare con chi mescola argomenti demagogici, urla, emette grugniti al posto di pensieri».
Insomma, sono i soliti.
I soliti populisti e demagoghi che dànno del populista e del demagogo agli altri perché hanno paura.
Sì, oggi sono felice. Anche di aver passato TANTE ore avanti a una tastiera perché qualcosa mi diceva che fosse quello il modo più giusto per dire qualcosa.
Grillo, intendiamoci non ha nessun merito. Se non quello dell’aver dimostrato, innegabilmente che “si può fare!” Che non è un merito da poco.
Se ce l’ha fatta lui ce la può fare chiunque.
Se non ce la fa chiunque, è segno che nessuno VUOLE farcela.
Tassa fino a due centesimi sugli SMS per la Protezione Civile
Un articolo di Mauro Vecchio su “Punto Informatico” ci informa che il Governo starebbe per varare una riforma della Protezione Civile, con particolare riguardo ai finanziamenti a favore del fondo per le calamità.
I fondi, oltre che ad essere ricavati da un aumento delle accise sui carburanti (sarebbero ben 5 centesimini al litro, vedete un po’ voi…), verrebbero alimentati da una tassa che arriverà fino a 2 centesimi (dàte, dàte, per favore…) per ogni SMS inviato.
Saranno i gestori telefonici che anticiperanno il pagamento dell’imposta “con facoltà di rivalsa nei confronti dei clienti”.
Ovvero, in teoria, e stando alla lettera, i gestori telefonici quella tassa possono anche NON farla ripagare ai clienti. Ma sarà, nel caso in cui la riforma dovesse diventare esecutiva, una pia illusione.
Personalmente sono pronto a non inviare più un SMS se anche solo uno dei centesimi che io anticipo al mio gestore telefonico (ah, il fascino della prepagata!!!) andasse alla Protezione Civile, dopo quello che è successo a L’Aquila.
Ma, nonostante me, la Protezione Civile sopravvivrà grazie alla gente che “TVTTBBBBB!!!!”, “Allora stasera ti vengo a prendere e ti faccio impazzire!”, “Sì, ma attento a mio marito!!”, “Io per te valicherei le montagne, altro che quel cornuto di tuo marito…”, “Sì, mi piace quando dici così…”.
Sarebbero già dieci centesimi di pura mancata ricostruzione.
Le dimissioni di Umberto Bossi: “di Siònne le torri atterrate”

Una delle riconquiste culturali che le dimissioni di Umberto Bossi ci permetterà, con la riduzione in cenere della Lega Nord come forza di governo che non può più identificarsi con un leader che si autosclude, sarà il riappropriarci del “Va’ Pensiero” visto non più come un inno nazionale di una nazione che non c’è e non c’è mai stata, ma come patrimonio musicale insostituibile di tutta l’umanità. Ora che di Siònne vediamo le torri atterrate, possiamo indignarci dell’usurpazione della miglior musica di Verdi, ove olezzavano tèpide e molli canottiere e braghe come divise guerresche. Giù le mani da Giuseppe Verdi!
Laura Chiatti fa sesso dieci volte alla settimana
I quotidiani e le testate giornalistiche on line hanno ripreso la notizia, ricavata da una intervista rilasciata a “Donna Moderna”, che Laura Chiatti fa sesso dieci volte alla settimana.
Sono quelle cose che uno, senza saperle, indubbiamente vive male e non sa dove andare a sbattere la testa. Ora, passi che una persona non sappia di quanti canti è composta la “Divina Commedia”. Passi anche che non conosca la formula della teoria della relatività di quello zuzzurellone di Einstein. Passi che non sappia come si chiama la capitale del Brasile o quali siano i poteri del Presidente della Repubblica, ma andare a dormire senza sapere quante volte alla settimana (dieci!!) Laura Chiatti si dedica alla sua vita sessuale, questo proprio è imperdonabile.
Meno male che ci hanno pensato i giornalisti a ricordarcelo. Ora, dieci volte alla settimana vuol dire, in media, due volte al giorno, ma a volte anche una sola. Chissà se sarà proprio oggi il turno dell'”una tantum”, guardate, se ci penso mi sento mancare…
Il 17 febbraio 1600 moriva sul rogo Giordano Bruno
Schettino e Auschwitz
Senso di colpa
Il dipinto della Madonna che piange di Licata
Ecco, io non ho mai capito cosa voglia dire "irraggiungibile". E neanche il senso di quella canzone osannata da file di fedeli ordinatamente dirette verso l’Eucarestia, e suonata da ragazzi con la chitarra seduti al lato dell’altare.
Da ateo felice quale sono, credo di poter supporre che significhi che il suo esempio non ha nulla a che vedere con la condizione umana. Che nessuno potra’ mai essere come lei. E allora perché vorremmo vivere esattamente come la ragazzina visitata dall’Onnipotente? Non possiamo. Non potremmo neanche se lo volessimo.
Se la punizione divina per la donna nei confronti peccato originale è quella di partorire con dolore, l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele secondo cui Maria avrebbe partorito un figlio non doveva avere poi molto a che fare con la "buona nuova" di cui si parla. Insomma, la donna deve soffrire.
Del resto, se non dovesse soffrire, che senso avrebbe andare alla ricerca di madonne che piangono a cui offrire sempiterna e incondizionata devozione?
Massimo Troisi nel ruolo del giovane Vincenzo in "Scusate il ritardo" durante una crisi amorosa viene invitato dalla madre a distrarsi e ad accompagnarla a vedere la Madonna che piange. Vincenzo si sente depresso e dice di voler vedere gente un po’ più allegra: "Se rideva ci venivo…".
Ecco, abbiamo sempre bisogno di madonne che piangono. Dobbiamo per forza essere tristi. E siccome la pena femminile per il peccato di Eva è la sofferenza con dolore, almeno che le madonne piangano, perdinci! Almeno che questi dipinti ci diano la soddisfazione di trasudare e di darci la possibilità di gridare "al miracolo!", invece di starsene lì inerti a costituire il patrimonio artistico del paese. E che ci facciano sprofondare nell’autunno accaldato di un nuovo, esaltante, indispensabile medioevo.
Il 5 per 1000 dell’Irpef: ecco l’elenco di tutti i soggetti percipienti

Sono 6593 Associazioni Sportive Dilettantistiche.
436 sono gli Enti di Ricerca Scientifica e Universitaria.
97 quelli di Ricerca Sanitaria.
Ma sono oltre 35500 gli enti di volontariato, le ONLUS, le associazioni a cui è possibile destinare il 5 per mille dell’IRPEF.
Intendiamoci, personalmente preferisco destinare il 5 per mille dell’IRPEF a una associazione di cui mi fido e che conosco, piuttosto che lasciarli allo Stato, ed è per questo che ogni anno firmo per il 5 per mille a favore di una associazione per la protezione e la cura degli animali (l’8 per mille lo destino regolarmente alla Chiesa Valdese).
Ma le cifre sono assolutamente impressionanti. Ci si lamenta di quante scuole di calcio, di basket, arti marziali, palestre, circoli sportivi accolgono i bambini che vanno a fare un po’ di attività fisica e sociale, ma sono una goccia nel mare rispetto all’esercito di volontari e di associazioni senza fine di lucro che se sono senza fine di lucro io vorrei sapere che cavolo si iscrivono a fare nell’elenco dei soggetti che poi percepiscono del denaro.
Denaro facile, denaro che non costa nulla, solo una firmetta, per carità, e anche l’immissione di un codice fiscale (chè quello però è già più noioso, uno se lo deve andare a cercare, si può sbagliare…) e il malloppo è ripartito. Magari in piccole proporzioni, perché si sa che un po’ per uno non fa male a nessuno, poi dalla associazione culturale della parrocchietta a quella per la conservazione del patrimonio genetico dell’Homo Faber.
E così, a colpetti di poche migliaia di euro, ci dicono le associazioni di volontariato sopravvivono.
Cazzo, le associazioni di volontariato non devono vivere con le firmette del cinque per mille ("qui, qui, firmi qui, non vada sotto la linea…") le associazioni di volontariato devono vivere con le donazioni e con l’opera dei propri associati o estimatori.
Altrimenti, molto più semplicemente, chiudono.
Non è l’idea del 5 per mille dell’IRPEF in sé ad essere sbagliata. E’ la cavalcata delle Valchirie delle ONLUS che si spartiscono la torta ad essere preoccupante. Alcune ONLUS sono delle vere e proprie lavatrici di soldi per conto loro, il cinque per mille è un surplus gratuito dato perché lo sanno tutti benissimo che molte di loro si basano sull’amministrazione di una sola persona e che con i bilanci reali scenderebbero a pochi euro all’anno.
Comunque eccoli tutti:
Enti di volontariato
Elenco dalla lettera A alla lettera C – pdf
Elenco dalla lettera D alla lettera Z – pdf
Enti della ricerca scientifica e dell’Università
Elenco degli enti della ricerca scientifica e dell’Università – pdf
Enti della ricerca sanitaria
Elenco degli enti della ricerca sanitaria – pdf
Elenco delle associazioni sportive dilettantistiche
Elenco delle Associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI – pdf
Si festeggia il 333

Valerio & Rosa Di Stefano, ancorché alluvionati
e grevi sullo stomaco pei peperoni arrostiti di stasera
partecipano con tripudio alla gioja di Sua Boriosissima Alterigia il
M.
2 marzo: “Oh, such a perfect day!”
A favore della pace in Libia
E se vi va, scaricàtevi questa vignettina del pìffero anche in formato PDF, poi però ditemi di che cosa ve ne fate!
Mubarak si e’ dimesso. Anzi, no, resta al suo posto.
Il popolo egiziano ha impiegato 17 giorni di proteste di piazza per mandare via un dittatore. E non ci è ancora riuscito.
In Italia continuiamo a tenerci sua nipote. E ci siamo riusciti benissimo.
Nicole Minetti torna nell’aula del Consiglio Regionale della Lombardia
Il taglio del 75% al 5 per mille per le associazioni di volontariato
Mi sono sempre detto che c’è uno straccio di legge sullo stalking e poi mi viene in mente che questa legge l’ha voluta la Carfagna e allora piango.
Questa mattina ho ascoltato una notizia che mi è parsa buona.
Che, naturalmente, come le "buone notizie" del Governo, è buona solo a metà, eprché nasconde una fregatura.
La lieta novella è che nella finanziaria è stato previsto un taglio del 75% dei fondi destinati alle Onlus, agli enti di volontariato, alle associazioni culturali, sportive e affini rispetto al 5 per mille sull’Irpef destinato loro dagli italiani.
Questa storia di poter destinare il 5 per mille sull’Irpef con una sola firma e inserendo il codice fiscale dell’associazione beneficiaria in un comodo riquadro della dichiarazione dei redditi, senza versare neppure una lira, non mi è mai andata giù, anche se, nel dubbio, ho sempre destinato il mio 5 per mille a un’associazione per la cura degli animali abbandonati e randagi, perché una ciotola di pappa da dare a chi non ha nessuna colpa (gli animali non hanno colpa se esiste il 5 per mille, l’associazionismo sì) vale molto di più di tutta la retorica e dei piagnistei versati dai volontari improvvisati a sostegno di questo o di quello.
Il 5 per mille è profondamente ingiusto, proprio perché non costa nulla.
Dà un senso profondo di potersela cavare con un codice fiscale e una firmetta, e voilà, qualcuno sarà contento, uno l’Irpef lo paga comunque, tanto vale far felici le vecchiettine dell’Associazione per la Conservazione della Venerata Reliquia di Santa Cunegonda.
E invece no, il volontariato, se vuole campare, deve farlo sulle sue stesse forze.
Se decido di fondare e di gestire una Onlus per la salvezza dell’orso marsicano (e vi assicuro che ce ne sarebbe solo un gran bisogno) o mi trovo i sostenitori attraverso delle donazioni, oppure chiudo, perché è segno che dell’orso marsicano non gliene frega una beneamata minchia a nessuno. Ora, è certamente riprovevole che la gente si disinteressi della sorte e dell’estinzione dell’orso marsicano, ma è indubbiamente altrettanto riprovevole che voglia occuparmene io, perché io non sono niente e nessuno per permettermi il lusso di diventare punto di riferimento dei bisogni dell’orso marsicano.
Il punto è sempre quello. Dove lo stato è carente, il privato si inserisce come una serpe, ponendosi come interfaccia tra i bisogni di chi è più debole e il dovere di chi è più forte e si deve occupare degli altri.
A quel punto gli interessi economici cominciano a farsi interessanti, ma ancora più interessanti sono le prospettive di sviluppo. Nulla di male in questo, ripeto, ma non c’è decisamente neanche nulla di bene.
Il punto è che i soldi sono facili, le donazioni liberali elargite sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi, il 5 per mille sull’Irpef è solo questione di avere un codice fiscale speciale, il più delle volte si tratta solo di anticipare qualche euro per l’atto costitutivo presso un notaio.
La stampa riferisce che il taglio previsto dall’attuale legge di bilancio (che prevede, appunto, che alle Onlus e alle associazioni sia riconosciuto solo un quarto del totale) lederebbe associazioni come "Medici senza Frontiere", "Emergency", "Croce Rossa", "Unicef" o le "Charitas" diocesane.
Nulla di più falso. Molte di queste associazioni hanno un bacino di volontariato e di sostenitori transnazionale, tre quarti del 5 per mille di alcuni contribuenti italiani sono una goccia nell’oceano.
Verranno giustamente cancellati i contributi ai suddetti furbacchioni dell’atto notarile, perché se credo in qualcosa, il minimo che io possa fare è pagare per quello in cui credo.
Il punto dolente è che i tre quarti tagliati saranno destinati a spese di difesa.
Dai furbacchioni del volontariato ai furbacchioni delle guerre, dunque, quasi una partita di giro che ha smascherato la grande presa in giro di chi si è spartito per anni la grande torta gratuita della firma del cinque per mille.
Arizona: riviata l’esecuzione di un condannato a morte perche’ il farmaco letale non e’ made in USA
Jeffrey Landrigan è stato condannato a morte nel 1990 per omicidio. La sentenza avrebbe dovuto essere eseguita in questi giorni, ma il giudice dell’Arizona ha stabilito che il farmaco usato per l’iniezione letale, il thiopentàl (che sembra una bestemmia in livornese), non essendo stato prodotto negli States, bensì importato dall’estero, non darebbe sufficienti garanzie di evitare sofferenze inutili al condannato. Sarebbe, quindi, un prodotto insicuro.
E, quindi, l’esecuzione viene sospesa in attesa che qualche casa farmaceutica senza scrupoli davvero statunitense al 100% assicuri l’opinione pubblica che il condannato si addormenterà serenamente per non svegliarsi mai più, perché i veleni come li fanno negli USA non li fanno da nessun’altra parte, questo bisogna dirlo.
Niente morte, dunque, in attesa del thiopental a denominazione di origine controllata e garantita.
Del resto siamo negli States…
Riflessioni mattutine sul senso delle cose
Ecco cosa me lo fa fare:
(*) concorrenza?
Zopa potrebbe ripartire entro ottobre
Carissimi Zopiani,
finalmente la notizia che aspettavamo: Zopa si è rimessa in corsa per tornare ad essere operativa a breve.
Come forse ricorderete, il primo passo era trovare un nuovo assetto societario: abbiamo ora un nuovo socio di riferimento che ci porta in dote il sostegno convinto al social lending e la possibilità di integrarci, sfruttando le sinergie e contenendo i costi operativi, in un gruppo finanziario indipendente e in fase di sviluppo. La società è stata anche ricapitalizzata in modo adeguato per poter affrontare il secondo passo per un ritorno alla normalità, una nuova autorizzazione ad operare da parte di Banca d’Italia.
Negli ultimi mesi ci sono state delle importanti variazioni normative, a seguito dell’entrata in vigore della direttiva 2007/64/CE del Parlamento Europeo che regola i servizi di pagamento a livello comunitario. Una ci riguarda molto direttamente ed è la creazione di una nuova tipologia di operatore finanziario a livello europeo, l’Istituto di Pagamento, diventata operativa in Italia il 15 febbraio 2010 su disposizione della Banca d’Italia.
Il funzionamento di Zopa è riconducibile a quello di un Istituto di Pagamento, ragione per cui entro luglio depositeremo la richiesta a Banca d’Italia per poter operare appunto come Istituto di Pagamento. Banca d’Italia si riserva di concedere l’autorizzazione entro 90 giorni dalla data di presentazione della domanda ed è quindi ipotizzabile un riavvio dell’attività in ottobre.
Da un punto di vista operativo sulla piattaforma verrà aperto, in modo trasparente per l’utente, un conto di pagamento per ogni Prestatore all’interno di un unico conto di deposito e altrettanto sarà fatto per ogni Richiedente. Le modifiche da fare sulla piattaforma sono limitate, in quanto è stata progettata fin dall’inizio per gestire conti virtuali con il denaro fisicamente depositato presso un unico conto di servizio.
Aderendo alla normativa prevista per gli Istituti di Pagamento Zopa diventa ancora più sicura per i partecipanti alla community. Avremo tempo in questi tre mesi che ci attendono di darvi maggiori informazioni e spiegarvi più in dettaglio le novità.
Vi ringrazio per la pazienza e fiducia con cui ci avete aspettato.
Maurizio Pietro Sella
Amministratore Delegato
Zopa Italia srl
Italia – Nuova Zelanda 1-1 (figura meschina)
– Hai bisogno di far parlare di te?
– Cerchi di tornare a casa?
– Desideri far vedere a tutto il mondo quanto sei pirla?
GiocaDiMERDA!®
Sì, giocando
DiMERDA®
potrai anche tu:
– dare la colpa agli avversari sleali
– dire che il portiere della Nuova Zelanda è estremamente goffo
– sottolineare la fallosità degli altri e la correttezza della tua squadra
– prendertela con l’arbitro
– andare a spiegare in conferenza stampa che è solo mancanza di lucidità ma la squadra c’è
– pareggiare esclusivamente su calcio di rigore ma dire che siamo stati bravi
– guadagnare comunque carrettate di soldi.
I soliti ignoti e la posta elettronica certificata del Tribunale
La notte scorsa i “soliti ignoti” hanno forzato la portiera della mia macchina, si sono accoccolati nell’abitacolo, e siccome non c’era una mazza da rubare si sono accontentati di un vecchio dispositivo “viva voce” di quelli della Nokia che si attaccano all’accendisigari e del libretto di circolazione. Della serie: “Ti facciamo un dispetto” visto che stavolta l’autoradio non te l’abbiamo potuta ciulare.
Passi per il viva voce (era ancora nuovo, pagato 20.000 lire di terza mano quando cercavo l’oro nel Klondike…) ma il libretto di circolazione, capirete, mi secca assai.
Va bene, penso, sono un cittadino tecnologico. Dispongo di un meraviglioso e provvidenziale indirizzo di posta elettronica certificata e di un dispositivo di firma digitale, redigo la denuncia, la firmo digitalmente, la spedisco direttamente in Tribunale, non spreco carta e in un attimo ho la ricevuta di ritorno, che bella cosa il progresso, che meraviglia la PEC, cosa non faremmo senza la tecnologia…
Col cavolo. Intanto mi manca l’indirizzo di posta elettronica certificata del Tribunale di Teramo. Poco male, penso, vado sul suo sito e lo trovo subito.
Del resto, l
“Il” 500 lire (che erano 50) d’argento di Poste Italiane
Adesso abbiamo quello che fa per te, acquista anche tu al prezzo di 29 eurini (più venti centesimi per l’obolo alle Suorine Zoccolanti dell’Ordine delle Samaritane Callose) questo stupendo "500 lire d’argento" a denominazione di origine controllata e garantita (Città del Vaticano).
Come faresti, se no, a vivere senza questa moneta coniata sotto Paolo VI, sul cui valore facciale c’è chiaramente scritto "Lire 50", ma che noi ti rivendiamo come "500 lire" perché siamo ganzi??
Renditi conto che è un’occasione per te che ami le cose eleganti e moderne, e stavolta, proprio perché sei te, questa moneta te la offre POSTE ITALIANE.
Ma sì, basta occuparci di raccomandate e francobolli, adesso cominciamo anche noi a VENDERE.
E il nostro primo cliente sarai tu, caro credul… utente!
Elio Toaff compie 95 anni
Elio Toaff è l’ebreo per eccellenza, errante dal 43 in poi, quando, in traversie quasi picaresche, fu perfino costretto a scavarsi la fossa, salvandosi all’ultimo momento in maniera fortunosa, combattente per la libertà, docente di lettere ebraiche, direttore dell’Annuario di Studi Ebraici e persona di grande umiltà (si dimise dalla carica di Rabbino Capo di Roma per lasciare spazio ai più giovani).
Ma soprattutto è nato a Livorno, circostanza che gli ha felicemente dato il gene della longevità.
Shalom e ponci!
Ronnie e il plotone di esecuzione
Nel 2004, per evidenti motivi umanitari, lo Utah stabilì che l’unico modo per rispettare la dignità del condannato fosse quello di farlo sdraiare su un lettino, legarlo con le cinghie e sparargli in vena un cocktail di sedativi e benzodiazepine ad altissimo dosaggio prima, e una robaccia che schianta il cuore subito dopo. Vuoi mettere, non c’è paragone con la sedia elettrica che mandò arrostiti Sacco e Vanzetti.
Solo che Ronnie è stato condannato prima del 2004, quindi è l’ultimo ad avere il diritto di scegliere se crepare con la pera dell’eternità o se farsi trapassare il torace da una scarica di colpi sparati da un plotone di esecuzione.
E Ronnie ha scelto il plotone di esecuzione. Un modo romantico e coraggioso per andarsene, l’ultima passeggiata in un luogo aperto, un vaffanculo al prete, il rifiuto della benda, la camicia aperta con il petto da offrire alle pallottole del nemico, il profumo dell’aria dell’alba dell’ultimo giorno, e lo sguardo fissato in quello di chi ti spara.
Pum pum pum, ed è finita. Ciao Ronnie, perdonali, sono americani, non sanno quello che fanno.
I preti lo sanno: la Sede Vacante della Chiesa Cattolica
Invidio tutto di loro, invidio le loro certezze mai scalfite da dubbi (si sa, quando hai qualche dubbio sull’esistenza di Dio è segno che è lui che ti accoglie tra le sue braccia, non era lui che non si faceva trovare, ma tu che avevi perso la via), invidio la grande consolazione che dànno i riti sempre uguali a loro stessi (la messa cattolica è come un panino di MacDonald’s, lo trovi sempre uguale in ogni parte del mondo, cambia solo l’ambientazione ma gli ingredienti sono gli stessi), invidio il loro stare dalla parte giusta anche se si comportano in maniera sbagliata. Ratzinger, l’attuale pontificante felicemente papante, ebbe a dire, il giorno della sua elezione "Il Signore sa lavorare anche con strumenti imperfetti" e poi si ritirò nelle papaline stanze, come per dire che lui sarà anche uno strumento imperfetto, ma intanto ora è lì, tremate.
Ma soprattutto invidio ai cattolici e ai testimoni di Geova la straordinaria organizzazione gerarchica e comunitaria che li fa essere autosufficienti e che fa trovare loro risorse e risposte direttamente dall’interno. Se ne fai parte non hai problemi, pensano loro a tutto. Sei il più puttaniere dei mascalzoni affiliati alle mafie di tutte le ‘ndrànghete collegate alle camorre organizzate di mezzo mondo? Stai tranquillo che qualunque sia il tuo peccato troverai nell’organizzazione della Chiesa Cattolica o della Torre di Guardia tutto l’aiuto possibile e immaginabile. La parabola del figliuol prodigo è sempre lì pronta a colpire, basta che tu ti battezzi nella piscina della Sala del Regno o che, in alternativa, tu mostri un poco la lingua tremante al prete che ti somministra il Sacramento. Poi però se sei separato il prete l’ostia non te la dà, ma hai comunque ottime possibilità di arrivare piazzato sul trenino in partenza per il Regno dei Cieli, che fa ciuffecciù.
I preti lo sanno. E sorridono.
I preti lo sanno che c’è un cadavere, il cadavere di Elisa Claps, nascosto da qualche parte, in una chiesa della Basilicata, dove si continuano a celebrare battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e financo funerali (non quello della Claps, quello no, sarebbe sconveniente). I preti lo sanno che qualcuno dei loro confratelli ha avuto tentazioni della carne con minori (ora, chiamarla "pedofilia" sembra proprio brutto e sconveniente…), lo sa anche quello più in alto, vestito di nero, che qualcuno vorrebbe fosse chiamato perfino a deporre in un procedimento negli Stati Uniti (quelle brutalité!), lo sanno tutti, e il muro dell’omertà che li circonda, una volta scoperto, si chiama "penitenza".
Ecco cos’altro invidio ai cattolici, la capacità di trasformare il significato delle parole. Ti separi dal tuo coniuge? Scomunica. Alcune persone sapevano della presenza di un cadavere tra le mura di una Chiesa? Segreto del confessionale.
La Chiesa Cattolica è in Sede Vacante, aspettiamo solo l’emissione filatelica tradizionale del Vaticano.
Rocco Carlomagno finto e Ignazio La Russa vero
Mette l’accento sul fatto che il "giornalista" Rocco Carlomagno è falso.
Ma come, solo perché Carlomagno è falso c’era bisogno di metterlo tra le mani di La Russa, quello vero?
Luciano Ligabue compie 50 anni
Ma Ligabue, che, pure, oggi, ha 50 anni, ha sempre avuto il merito di fare buona musica, di apparire poco, di riempire gli stadi in quei pochi momenti in cui decideva di apparire, suonando un po’ come quegli scrittori che in vita loro scrivono un solo libro e poco altro.
Belle canzoni, musica grassa come una mortadella lardellata, cose di sostanza, un rock che sa di lambrusco, frizzantino, amabile ma anche secco e gelido, in ogni caso rosso, sanguigno, corposo. Una musica da non assaggiare in bicchieri di vetro sottile con i mugugni del sommelier, ma da bere in bicchieri da osteria, ben sapendo che un vino che ha 50 anni non può far altro che migliorare.
Ma c’è solo di che berlo prima.
La Chiesa Valdese istituisce il registro per il testamento biologico
Nel modulo da riempire, si può dare o negare l’autorizzazione a trattamenti sanitari nel caso ci si trovasse “in situazione di perdita della capacità di decidere o di impossibilità di comunicare, temporaneamente o permanentemente le decisioni ai medici”. Tra i trattamenti, anche idratazione e alimentazione forzata, trasfusioni di sangue, respirazione meccanica, chirurgia d’urgenza.
Poi uno si chiede: "O come mai il Di Stefano dà l’otto per mille alla Chiesa Valdese?" Mah, voi cosa ne dite?
Venga a fare un esame preventivo per il tumore al seno. Ma è morta da 3 anni.
Le hanno mandato una di quelle lettere cretine, stampate in serie da ASL cretine, e inviate a potenziali utenti target scelti in modo cretino da database nemmeno aggiornati.
Così, a una famiglia è capitato di ricevere questa lettera di cui riproduco una parte, indirizzata a una loro congiunta, con l’invito di rivolgersi alla struttura per un esame preventivo gratuito contro la possibilità di un carcinoma mammario.
La signora, però, era morta da tre anni di tumore.
E i danni da stercofigure non li ripaga nessuno, nossignori.