Tocario
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Tocario () † | |
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Regioni:Parlato in: | bacino del fiume Tarim, nell'attuale provincia cinese dello Xinjiang |
Periodo: | VII e VIII secolo |
Classifica: | non nelle prime 100 |
Filogenesi: |
Lingue indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Codici di classificazione | |
ISO 639-3 | xto (EN) |
Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
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Per approfondire, vedi la voce Tocari. |
Il tocario è il lato misterioso del gruppo linguistico indoeuropeo. Le due lingue che ne facevano parte (tocario A o tocario orientale o agneano e tocario B o tocario occidentale o cuceo) sono entrambe estinte da lungo tempo.
Indice |
[modifica] Distribuzione geografica e storia del Tocario
Entrambe le lingue erano parlate nel bacino del fiume Tarim nell'Asia Centrale in quella che attualmente è la provincia cinese dello Xinjiang. Le popolazioni che parlavano queste lingue sono state identificate, probabilmente a torto, con i 'Tocharoi' menzionati da fonti greche, da Strabone nella Geografia (vedi anche Saci) e Tolomeo (VI, 11, 6 ) col nome di Ithaguri. Il nome "tocario" è usato convenzionalmente in mancanza di fondate convergenze tra gli studiosi del settore. Il tocario è documentato in frammenti manoscritti soprattutto del VII e VIII secolo (con alcuni ancora più antichi), scritti su foglie di palma, tavolette di legno o carta cinese, conservatisi per il clima estremamente secco della valle del Tarim. La lingua era già nel VI secolo sufficientemente antica da dare origine a due dialetti, o lingue separate, che si sono conservate nei manoscritti.
L'esistenza delle lingue tocarie non era neanche sospettata fino alle scoperte casuali agli inizi del XX secolo, avvenute nelle città di Turfan e di Karasahr, anticamente chiamata Agni, nella parte orientale della regione. Queste scoperte hanno portato alla luce manoscritti in un alfabeto allora sconosciuto, in una lingua che si dimostrò essere un ramo fino ad allora ignoto della famiglia linguistica indo-europea, definito "tocario A". L'alfabeto usato deriva da quello sillabico nord-indiano Brahmi. Divenne presto evidente che gran parte dei manoscritti era costituita da traduzioni di opere buddhiste note in sanscrito, e alcune di essi erano persino bilingui, offrendo in tal modo una sorta di stele di Rosetta, che facilitò la decifrazione della lingua. L'interpretazione dei manoscritti procedette dunque molto velocemente e già nel 1908 Emil Sieg e Wilhelm Siegling poterono dimostrare che ci si trovava dinanzi a due lingue indoeuropee appartenenti a rami diversi da quelli tipici delle lingue indoeuropee asiatiche (satem). Oltre ai testi della religione buddhista e a un breve frammento manicheo, vi erano presenti corrispondenze e resoconti dei monasteri, documenti commerciali, lasciapassare di carovane e testi magici e medici. I tocari erano verosimilmente buddisti.
Non è noto se il Tocario sia mai stato parlato nell'Impero Kushan e anzi questa ipotesi potrebbe essere falsa, poiché l'identificazione dei Tocari-Kushan di Tolomeo (gli Yueh-chi delle cronache cinesi), con i Tocari della linguistica è in qualche modo arbitaria (vedi Tocari).
Il tocario probabilmente si estinse durante il dominio Uighur, che cominciò dopo la conquista araba del Turkestan nel IX secolo. Questa teoria è supportata dalla scoperta di traduzione di testi del Turkestan in Uighur. Si pensa che all'epoca della redazione dei manoscritti più antichi, il Tocario A stesse già diventando una lingua morta.
Manoscritti in 'tocario B' sono stati ritrovati sia nelle città orientali, sia nella città di Kusha, situata nella parte occidentale della regione. Per tale motivo, il Tocario B è stato definito cuceo o tocario occidentale. Tra i testi in Tocario B figurano sia opere di carattere religioso, sia documenti di carattere amministrativo.
Nel corso degli ultimi secoli del I millennio d.C. il tocario si estinse definitivamente, soppiantato dalle lingue turche.
[modifica] Fonetica
Il Tocario sorprendentemente non appartiene alle lingue iraniche (satem), ma è una lingua di tipo centum, affine alle lingue indoeuropee del ramo occidentale. È caratterizzata dalla trasformazione delle antiche palato-velari in velari (*k, *g, *gh), fenomeno generalmente associato alle lingue europee occidentali (Celtico, Germanico, Greco antico e Lingue italiche).
[modifica] Vocali
- /i/, /e/, /a/ (trascritto <ā>) /u/, /o/, /ɨ/ (trascritto <ä>), /ə/ (trascritto <a>)
- Dittonghi (Tochario B): /əi/ (trascritto <ai>), /oi/ (trascritto <oy>), /əu/ (trascritto <au>, /au/ (trascritto <āu>)
Tra le innovazioni dalla lingua madre, troviamo la perdita dell'asse di opposizione tra vocali lunghe e brevi. Si verificano anche alcuni cambiamenti di timbro.
Le brevi i.e. *e, *i, *u danno luogo al tocario (comune) *a, ma spesso possono anche cadere. La vocale i.e. breve *o diventa in tocario comune *e:
- i.e. *ludʰ- (grado zero di *lewdʰ-) > tocario A läc (uscì)
- i.e. *dʰugətēr > tocario B ckācer (figlia)
- i.e. *so > tocario B se (pronome)
Le lunghe indoeuropee diventano brevi, ma mantengono la qualità del timbro originale, ad eccezione di i.e. *ō e di *ā, che nella maggior parte dei casi si confondono tra loro.
Le sonanti sillabiche indoeuropee sviluppano la vocale d'appoggio *ä in tocario comune ricostruito (i.e. *ḱm̥tom > toc.A känt). In sillaba tonica il toc.B trasforma in a la vocale *ä del tocario comune ricostruito (toc B kante) e trasforma in ā la vocale *a del tocario comune. Nel tocario A le vocali in sillabe finali scompaiono.
[modifica] Consonanti
- Occlusive: /p/, /t/, /c/, /k/, /kʷ/ (trascritto <ku>)
- Affricative: /ts/
- Fricative: /s/, /ɕ/ (trascritto <ś>), /ʂ/ (trascritto <ṣ>)
- Approssimanti: /w/, /j/ (trascritto [y])
- Vibranti: /r/
- Nasali: /m/, /n/ (trascritto <ṃ> in finale di parola), /ɲ/ (trascritto <ñ>)
- Laterali: /l/, /ʎ/ (trascritto <ly>)
Le consonanti tocarie sviluppano una serie di innovazioni rispetto la lingua madre, tra cui la scomparsa delle assi di opposizione di sonorità e aspirazioni, che caratterizzavano in modo importante l'indoeuropeo. Tutte le occlusive indoeuropee confluiscono in unico gruppo di occlusive sorde.
- i.e. dʰegʷʰ- > toc.B tsäk- (accendere)
Le labiali i.e. *p, *b, *bh confluiscono in un unica *p nel tocario comune:
- i.e. *dʰoubo- > toc.B taupe (miniera), confronta gotico diups e inglese deep
- i.e. *pətēr > toc.B pācer (padre)
- i.e. *bʰrātēr' > toc.B precer (fratello)
Anche le dentali confluiscono tutte in *t, ad eccezione della sonora semplice *d che secondo alcuni studiosi confluisce in tocario comune *ts:
- i.e. dewk- > toc.A tsäk (tirare fuori, confronta il latino dūcō).
È probabile che il tocario comune abbia dileguato le aspirate (legge di Grassmann). Questo fenomeno, avvenuto in epoche precedenti alla suddivisione in Tocario A e Tocario B) spiegherebbe alcuni casi nel tocario comune in cui *ts corrisponde ad i.e. *dʰ:
- i.e. dʰegʷʰ- > toc.comune *degʷʰ > toc.B tsäk- (accendere, confronta il latino foveo)
Questa mancanza di opposizione fra le varie consonanti rendeva il sistema consonantico estremamente povero di opposizione distintive. Si creò quindi un nuovo sistema di opposizione palatizzato - non palatizzato. Dapprima la palatizzazione interessava le consonanti precedenti alle vocali palatali (e e i), e quindi la palatizzazione era una caratteristica di uno stesso fonema:
- *t >*c [tʃ]
- *ts >*ś [ʃ]
- *k >*ś [ʃ]
- *n >*ñ [ɲ]
- *l >*ly [ʎ]
- *s >*ṣ [sj]
- *w >*y [j]
Queste consonanti venivano pronunciate nella loro forma palatale davanti a e e i, ma nella loro forma normale davanti alle altre vocali. Successivamente, una serie di mutamenti avvenuti all'interno del sistema vocali e del timbro delle vocali stesse, ruppe l'originaria distribuzione complementare e le palatali vennero pronunciate tali anche davanti a vocale diversa da e e i. Le palatizzate divennero così fonemi autonomi e distinti:
- i.e. *newo- > toc.com. *ñewo- [ɲewo] > toc.B ñuwe (nuovo, confronta la stessa voce con le altre lingue indoeuropee occidentale).
In questo esempio, nel tocario comune la palatale ñ esisteva grazie alla vocale e che la segue, mentre nel tocario B è un fonema a parte e si può pronunciare anche davanti a u.
Ecco un tabella riassuntiva delle consonanti:
Consonanti | labiali | dentali | palatali | velari |
---|---|---|---|---|
Plosive | p py | t | c | k ky |
Nasali | m my | n | ñ | n̩ |
Fricative | s | ś ṣ | ||
Affricative | ts tsy | |||
Liquide | r l | ly | ||
Semivocali | w | y |
[modifica] Morfologia
[modifica] Morfologia verbale
La morfologia tocaria è molto ricca, ma completamente restrutturata rispetto a quella indo-europea. Vi sono tre temi principali: il presente, il preterito e il congiuntivo (che in realtà traduce un'azione non durativa non collocata nel passato e può essere usato quindi come futuro). Oltre a queste forme principali, esistono anche un imperativo, un ottativo e un imperfetto diverso dal preterito. Infine, troviamo desinenze produttive per i verbi causativi. Nei temi del presente, molti dei quali sono atematici, benche derivino da verbi tematici ind-europei, troviamo molte terminazioni tipiche dell'indo-europeo, tra cui *-se/o (toc.B -ṣ-/-s-), *-nā/nə (toc.B -nā), le terminazioni *-je/o (confronta i verbi latini in -io) e *sḱe/o (toc.B -ṣṣ-/-sk-, confonta i verbi incoativi latini in -sco).
Tuttavia, i rapporti tra forma e funzione risultano molto alterati, e spesso non esiste coincidenza tra la voce tocaria e indo-europea: gli originari perfetti confluiscono a volte nel preterito, a volte nel congiuntivo, e altre volte ancora nell'imperativo. Gli ottativi confluiscono in ottativi o imperfetti.
Per quanto riguarda le diatesi, troviamo in tocario anche la diatesi media, caratterizzata dal tema in -r (confonta il latino lego, "io leggo", e legor, "io sono letto"):
- toc.B: musketär "va perduto", 3° persona singolare, diatesi media
Infine, le desinenze che marcano le persone, sono del tutto ristrutturate e alterate rispetto a quelle dell'i.e. ricostruito. Ad esempio, toc.A attivo: 2°sg. -t, 3°sg -ṣ.
Tracce dell'apofonia indoeuropea si possono riscontrare anche nelle variazioni da un tema all'altro all'interno dello stesso paradigma. In genere, tale apofonia è riscontrabile nell'alternanza tra consonanti palatalizzate e consonanti non palatalizzate, in quanto la vocale -e del grado provoca la palatizzazione della consonante precedente: toc.A källāṣ "egli porta" (da un originario grado zero) e śäl "egli portò" (da un originario grado e)
[modifica] Morfologia nominale
Il tocario distingue tre generi (maschile, femminile e alternante), tre numeri (singolare, plurale e duale) e tre casi (nominativo, gentivo e caso obliquo). Il genere alternante deriva dal neutro indoeuropeo, ma si flette al singolare come un maschile e al plurale come un femminile (come l'italiano il braccio e le braccia). Tale genere sembra sia nato per motivi fonetici: a seguito della caduta della s finale, la desinenza *-ās del nominativo plurale dei temin in -ā-, usato in i.e. per la quasi totalità dei femminili, venne a coincidere con la terminazione del nominativo-accusativo dei neutri in -o- (i.e. *-ā)
Il Tochario ha completamente rinnovato il sistema di declinazione Indoeuropeo. Gli unici casi ereditati dall' IE sono il nominativo, il genitivo, e l'accusativo (detti "casi primari"); in Tochario l'accusativo è anche detto caso obliquo. Oltre a questi 3 casi, il Tocario ha anche sei casi (casi "secondari") formati mediante l'aggiunta al caso obliquo di suffissi invariabili. Queste particelle possono essere considerate delle postposizioni, più che dei veri e propri suffissi. Si pensa che la creazione dei casi secondari, mediante fusione con la postposizione corrispondente, sia avvenuta quando il tocario era già diviso in due rami, poiché le due lingue (tocario A e B) hanno suffissi differenti e spesso tali suffissii hanno funzioni diverse. Anche il plurale dei casi secondari nasce dall'accusatvi (plurale) Di seguito è illustrata la declinazione della parola agneana käṣṣi "insegnante":
Caso | Suffisso | Singulare | Plurale |
---|---|---|---|
Nominativo | käṣṣi | käṣṣiñ | |
Genitivo | käṣṣiyāp | käṣṣiśśi | |
caso obliquo | käṣṣiṃ | käṣṣis | |
Strumentale | -yo | käṣṣinyo | käṣṣisyo |
Perlativo | -ā | käṣṣinā | käṣṣisā |
Comitativo | -aśśäl | käṣṣinaśśäl | käṣṣisaśśäl |
Allativo | -ac | käṣṣinac | käṣṣisac |
Ablativo | -äṣ | käṣṣinäṣ | käṣṣisäṣ |
Locativo | -aṃ | käṣṣinaṃ | käṣṣisaṃ |
Tra i pronomi di derivazione indo-europea troviamo il pronome interrogativo toc.A kus e toc.B kuse che derivano dal pronome interrogativo-indefinito i.e. *kʷe/o-. Come in ittito e in latino, il pronome interrogativo funge anche da relativo (in toc.A con l'aggiunta della particella -ne). Tra i pronomi dimostrativi, troviamo in tocario B se, sa, te che deriva dal pronome i.e. *so, *sa, *tod.
[modifica] Importanza del Tocario nell'indoeuropeistica e la questione centum-satem
L'esistenza delle lingue tocarie e dell'alfabeto non era neanche ipotizzata, finché scoperte fortuite all'inizio del XX secolo non portarono alla luce frammenti di manoscritti nell'allora sconosciuto sillabario abugida che si dimostrò appartenere ad un ramo sconosciuto della famiglia delle lingue indo-europee. L'unica lingua che sembra avere una certa somiglianza con le lingue tocarie è l'ittita
Il tocario si estinse probabilmente dopo l'840, quando gli Uiguri furono espulsi dalla mongolia dai Kirghizi, ritirandosi nel bacino del Tarim. Questa teoria è supportata dale scoperte di alcuni testi tocari tradotti in uiguro. Durante la dominazione uigura, le poplazioni tocarie si mischiarono con gli uiguri e si produsse la moderna popolazione dell'attuale Xinjiang
L'esistenza della lingua tocaria ha rimesso in discussione alcune teorie sulle relazioni tra le lingue indoeuropee, e sta rivitalizzando gli studi linguistici. Le lingue tocarie sono un'importante eccezione geografica all'usuale schema delle ramificazioni dell'indo-europeo, essendo l'unico che si diffuse verso est direttamente dal teorico punto di partenza indoeuropeo nella steppa pontica e a non aver subito l'innovazione del trattamento delle dorsali tipico delle lingue dell'est (satem) Alla fine del XIX secolo si dava molta importanza al fatto che le lingue indoeuropee dislocate ad oriente erano tutte di tipo satem, e si dedusse che in epoca molto antica l'indoeuropeo si divise in una ramo occidentale (centum) e in uno orientale (satem). Fu quindi una sorpresa scoprire che la parola "cento" (i.e. *ḱm̥tom) suona in tocario A känt e in tocario B kante, con esito k dell' i.e. *ḱ. Fu quindi ipotizzato che l'innovazione satem si fosse originata in un'epoca piuttosto recente, in un'area centrale rispetto al territorio occupato da tutte le lingue indoeuropee e da lì propagata nei territori occupati dalle lingue satem (indoiraniche ecc...). Ne deriva che le linge centum (quindi le lingue occidentali e il Tocario) sono lingue che non sono state raggiunte dall'innovazione satem. Attualmente alcuni studiosi ipotizzano che il tocario sia nato in zone occidentali, emigrato poi verso le sedi storiche in epoche più recenti.
[modifica] Contatti tra Tocario e Cinese antico
È stato notato che esistono alcune parole cinesi che hanno un corrispettivo indoeuropeo:
- Cane cinese:*k'iwen , indoeuropeo: *kwon
- Anatra cinese:*gan , indoeuropeo: *ghans-
- Latte(acido) cinese:*lak , indoeuropeo *galk-t
- Cavallo cinese:*mar , celtico e germanico: *marko-
- Miele cinese:*myet , indoeuropeo: *medhu
Dapprima questo fatto suggerì una improbabile parentela tra antico Cinese ed Indoeuropeo (ipotesi di Jensen).
In realtà è possibile che queste parole siano passate da qualche lingua indoeuropea al cinese nell'Età del Bronzo (epoca Shang) e questa lingua verosimilmente può essere il Tocario. Sembra probabile che il prestito sia avvenuto da indoeuropeo a cinese, poiché il latte acido (ad esempio il Kumiss o anche lo Yogurt) è un alimento diffuso in tutta l'Eurasia settentrionale e steppica, mentre i Cinesi ritenevano i latticini un alimento indatto agli adulti.
Per quanto riguarda i cavalli si sa che furono domesticati nelle steppe dell'Asia centrale (cultura di Sintashta-Petrovka).
Anche la parola Cane sembra un prestito dall'Indoeuropeo, poiché i primi cani addomesticati sembrano risalire al Mesolitico Europeo.
[modifica] Glossario
Glossario comparativo con alcune lingue indoeuropee | ||||||||||||
Italiano | Inglese | Tedesco | Tocario A | Tocario B | Irlandese | Latino | Greco antico | Sanscrito | Proto-Indo-Europeo | |||
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uno | one | Eins | sas | ṣe | aon | ūnus | heis | éka | *oynos, *sems | |||
due | two | Zwei | wu | wi | dó | duo | duo | dváu | *d(u)woh1 | |||
tre | three | Drei | tre | trai | trí | trēs | treis | tri | *treyes | |||
quattro | four | Vier | śtwar | śtwer | ceathair | quattuor | téssares | catvāras | *kwetwores | |||
cinque | five | Fünf | päñ | piś | cúig | quīnque | pente | pañka | *penkwe | |||
sei | six | Sechs | ṣäk | ṣkas | sé | sex | héx | ṣáṣ | *(s)weḱs | |||
sette | seven | Sieben | ṣpät | ṣukt | seacht | septem | heptá | saptá | *septm | |||
otto | eight | Acht | okät | okt | hocht | octō | októ | aṣṭa | *oḱtoh3 | |||
nove | nine | Neun | ñu | ñu | naoi | nouem | ennéa | náva | *newn | |||
dieci | ten | Zehn | śäk | śak | deich | decem | deka | dáśa | *deḱm | |||
cento | hundred | Hundert | känt | kante | cead | centum | hekatón | śatám | *ḱmtom | |||
padre | father | Vater | pācar | pācer | athair | pater | patēr | pitár- | *ph2tēr | |||
madre | mother | Mutter | mācar | mācer | máthair | mater | mētér | mātar- | *meh2tēr | |||
fratello | brother | Bruder | pracar | procer | bráthair | frāter | phrátēr | bhrātar- | *bhreh2tēr | |||
sorella | sister | Schwester | ṣar | ṣer | siúr | soror | éor | svasṛ- | *swesor | |||
(cavallo) / equino | (horse) | (Ross) | yuk | yakwe | each | equus | híppos | áśva- | *eḱwo- | |||
(mucca) / bue | cow | Kuh | ko | keu | bó | bos | boûs | gáus | *gwow- | |||
voce | voice | (Stimme) | vak | vek | focal | uōx | épos | vāk | *wekw- | |||
nome | name | Name | ñom | ñem | ainm | nōmen | ónoma | nāman- | *nomn | |||
mungere | to milk | melken | malk | mälk | bligh | mulgēre | amélgein | marjati¹ | *melg- | |||
terra | earth | Erde | tkarn | tkern | terra | chthōn | ||||||
cane | hound | Hund | ku | ku | canis | kýōn | *kwon |
fra parentesi, le parole di derivazione differente
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Conjugation tables for Tocharian A and B
- (EN) Tocharian alphabet (from TITUS)
- (EN) Modern studies are developing a Tocharian dictionary
- (EN) Mark Dickens, 'Everything you always wanted to know about Tocharian'
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