Paolo Emilio Taviani
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Parlamento Italiano Assemblea costituente |
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Luogo di nascita | Genova |
Data di nascita | 6 novembre 1912 |
Luogo di morte | Roma |
Data di morte | 8 giugno 2001 |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza, scienze sociali e in filosofia |
Professione | Docente universitario |
Partito | Democrazia Cristiana |
Collegio | III Genova |
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Parlamento Italiano Camera dei deputati |
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On. Paolo Emilio Taviani | |
Legislatura | II, III, IV, V, VI Legislatura |
Collegio | Genova |
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Parlamento Italiano Senato della Repubblica |
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Legislatura | VII, VIII, XIII, XIV Legislatura |
Senatore a vita | |
Nomina | Presidenziale |
Data nomina | 1° giugno 1991 |
Paolo Emilio Taviani (Genova, 6 novembre 1912 – Roma, 18 giugno 2001) è stato un politico italiano, medaglia d'oro della Resistenza.
Antifascista, partecipò alla Resistenza diventando una delle figure principali del Movimento Partigiano in Liguria; finita la guerra partecipò al Comitato di Liberazione Nazionale. Fu una delle figure maggiori della Democrazia Cristiana dal dopoguerra; fu più volte ministro nei governi della Repubblica Italiana.
Indice |
[modifica] Biografia
Si laureò in giurisprudenza a Pisa presso il Collegio Mussolini, attuale Scuola Superiore Sant'Anna, e successivamente prese parte alla vita politica italiana.
Dal 1931 al 1934 fu presidente della FUCI, l'organizzazione degli universitari cattolici italiani.
[modifica] L'antifascismo e la Resistenza
Per il suo antifascismo nel 1943 venne posto al confino di polizia. Nell'estate organizzò a Genova la fusione tra i Cristiano Sociali e i superstiti del Partito Popolare.
Fu forse il più grande esponente dei partigiani cosiddetti "bianchi", dalla sua parte venne il nucleo iniziale dei Democristiani nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Nella guerra di Resistenza fu legato ad Aldo Gastaldi, quando fu tra i maggiori comandanti della Pinan Cichero, la divisione partigiana che dirigeva le azioni in tutto il Levante della Provincia di Genova.
Taviani prese parte attivamente alla lotta e svolse ruoli di prim' ordine nella Resistenza tra il 1943 e il 1945. Fu l'unico comandante di questa che ebbe l'onore di vedersi arrendere di fronte a lui un'intera divisione tedesca, il giorno della Liberazione di Genova. Quelle giornate della Liberazione (aprile 1945) sono da lui raccontate nel libro Breve storia dell'insurrezione di Genova.[1]
[modifica] Attività politica nella Democrazia Cristiana
Finita la guerra è tra i fondatori della Domocrazia Cristiana (DC). Fu più volte nominato ministro della Repubblica.
Nella DC fu vice segretario (1946-1948) e segretario nazionale (1948-1950).
Dal giugno del 1950 rappresentò l'Italia ai lavori del Piano Schuman.
Diretto collaboratore di Alcide De Gasperi, fu sottosegretario agli Esteri del governo nel luglio del 1951.
Nei successivi Governi, dal 1953 al 1958, diresse il dicastero della Difesa.
Fu ministro delle Finanze (1959-1960), del Tesoro (1960-1962), dell'Interno (1962-1968), del Mezzogiorno (1968-1972), del Bilancio (1972-1973), ancora dell'Interno (1973-1974).
[modifica] La politica di Taviani
[modifica] Il centrosinistra
Quanto la DC entrò nel centrosinistra, abbandonò il gruppo doroteo per creare la componente dei «pontieri», nell'intento di gettare un "ponte" fra il centro del partito e le sue componenti di sinistra.
Al ministero dell'Interno (1962-1968) condusse le emergenze dell'esplodere della contestazione.
L'istituzione delle regioni, che nel 1968 doveva decentrare l'amministrazione eliminando le province, fu uno dei suoi successi politici.
[modifica] Il doppio estremismo
Nel periodo dell'acuirsi delle lotte sociali e all'apparire del terrorismo, fu uno degli ideatori della teoria degli Opposti Estremismi. Una sua precisazione pare però deviare da questa formula, quando nel 1974 dichiara la teoria degli opposti estremismi essere un "...espediente retorico..." per confermare la centralità della DC
[modifica] Il terrorismo nero e i servizi segreti
Nel 1972 porta a termine l'iter per mettere fuori legge Ordine nuovo, avviato nel 1972 dal predecessore Rumor.
In questo impegno Taviani nel 1974, dopo la strage di Brescia, sopprime il Servizio Informazioni Generali e Sicurezza Interna (afferente alla Divisione Affari Riservati, diretta da Federico Umberto D'Amato fin dal 1968). Il nome del Taviani fu trovato inserito nella lista nera della formazione neofascista "Rosa dei Venti".
[modifica] Il rapimento Moro
Al momento del rapimento Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse fu uno dei sostenitori della linea della fermezza. In ciò si scontrò con l'opinione contraria che lo stesso Moro mostrava in una sua lettera autografa allegata al "Comunicato n.5" delle BR (10 aprile 1978). In essa Moro, prigioniero, sosteneva l'ipotesi delle trattative e attaccava il suo compagno di partito Taviani.
[modifica] Senatore a vita (1991)
Finita l'esperienza ministeriale, Taviani fu mandato dal partito al Senato nel 1976. Vice presidente dell'Assemblea, nel 1991 fu nominato da Cossiga senatore a vita.
[modifica] Studi storici su Cristoforo Colombo
Storico, era considerato uno dei massimi esperti di Cristoforo Colombo, sostenne strenuamente la sua convinzione relativa alla genovesità dei natali del navigatore, arrivando a rifiutare il confronto con altri storici che sostenendo tesi diverse, intendevano portare alla sua conoscenza importanti documenti dell'epoca.
I suoi detrattori lo accusarono per questo di "lavorare" per le Colombiadi tenutesi nel 1992 a Genova.[citazione necessaria]
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
- Dati personali e incarichi nella Costituente
- Dati personali e incarichi nella I Legislatura
- Dati personali e incarichi nella II Legislatura
- Dati personali e incarichi nella III Legislatura
- Dati personali e incarichi nella IV Legislatura
- Dati personali e incarichi nella V Legislatura
- Dati personali e incarichi nella VI Legislatura
Predecessore: | Segretario DC | Successore: |
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Giuseppe Cappi | 1949 - 1950 | Guido Gonella |
Predecessore: | Ministro della Difesa della Repubblica Italiana | Successore: | ![]() |
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Giuseppe Codacci Pisanelli | 1953 - 1958 | Antonio Segni |
Predecessore: | Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana | Successore: | ![]() |
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Mario Scelba | 1962 - 1963 | Mariano Rumor | I |
Mariano Rumor | 1963 - 1968 | Franco Restivo | II |
Mariano Rumor | 1973 - 1974 | Luigi Gui | III |