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Marocco - Wikipedia

Marocco

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Marocco
Marocco - Bandiera
Marocco - Stemma
(dettagli)
Motto: 

Informazioni
Nome completo: Regno del Marocco
Nome ufficiale: المملكة المغربية
Lingua ufficiale: arabo
Capitale: Rabat  (1.717.000 ab. / 2007)
Politica
Governo: monarchia costituzionale
Capo di stato: Mohammed VI
Capo di governo: Abbas El Fassi
Indipendenza: dalla Francia il 2 marzo 1956
Ingresso nell'ONU: 12 novembre 1956
Area
Totale: 446,550 km²  (56°)
 % delle acque: 0.25 %
Popolazione
Totale (2007): 33,757,750 ab.  (36°)
Densità: 70 ab./km²  
Geografia
Continente: Africa
Fuso orario: 0
Economia
Valuta: Dirham
PIL (PPA)  (2007): 167.150 milioni di $  (52°)
PIL procapite (PPA)  (2007): 5.150 $  (98°)
ISU  (2005): 0,646 (medio)  (126°)
Energia:
Varie
TLD: .ma
Prefisso tel.: 212
Sigla autom.: MA
Inno nazionale: Hymne Cherifien
Festa nazionale:

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Il Marocco (in arabo المغرب, Al-Mamlaka al-Maghribiyya) è uno stato (446,550 km², 33.757.750 abitanti -dati 2007-, capitale Rabat) dell' Africa settentrionale, nella parte occidentale della regione definita anche come Maghreb.

Le sue coste sono bagnate dal Mar Mediterraneo nella parte settentrionale, e dall'Oceano Atlantico in tutto il tratto ad ovest dello stretto di Gibilterra.

I confini terrestri sono con la sola Algeria, ad est e sud-est, e con il territorio del Sahara Occidentale a sud. Si contano però anche 4 enclave spagnole nella parte affacciata sul Mediterrano: Ceuta, Melilla, Peñón de Vélez de la Gomera, Peñón de Alhucemas. Anche le isole Chafarinas, sulla costa del Mediterraneo, 45 km ad est di Melilla appartengono alla Spagna, così come le Isole Canarie al largo del lembo più meridionale della costa atlantica del Marocco. In fine l'isola Perejil, uno scoglio disabitato presso lo stretto di Gibilterra, è tutt'ora disputato tra Marocco e Spagna.

Buona parte delle sue coste sono bagnate dall'Oceano Atlantico, ma estendendosi anche oltre lo Stretto di Gibilterra si affacciano anche sul Mar Mediterraneo.

Il Marocco è una monarchia costituzionale, l'attuale monarca è Mohammed VI (Marocco) e il capo del governo è Abbas El Fassi.

La lingua ufficiale del paese è l'arabo.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Il primo regno conosciuto: la Mauretania

Per approfondire, vedi la voce Mauretania.
Una cartina delle province africane dell'impero romano: Mauretania, Numidia e Africa.
Una cartina delle province africane dell'impero romano: Mauretania, Numidia e Africa.

Antica regione dell'Africa Settentrionale, oggi divisa tra il Marocco e l'Algeria, abitata dai Mauri. Regno indipendente dal IV sec. a.C., subì l'influenza di Cartagine. Fu assoggettata dai romani in seguito all'uccisione dell'ultimo re Tolomeo (40 d.C.) e divenne, nel 42 a.C., la provincia della Mauretania Tingitana.

Nel 429 d.C, dalla penisola iberica, giunsero in questa regione i Vandali, che quasi un secolo dopo, nel 533 furono sconfitti dai bizantini, guidati da Belisario.

[modifica] La conquista araba

Nel 683, circa 50 anni dopo la morte del Profeta dell'Islam, Maometto, il Marocco viene conquistato dalle truppe di ʿUqba b. Nāfiʿ.

[modifica] Le dinastie islamiche

[modifica] La dinastia degli Idrisidi

Circa un secolo dopo, nel 788, sale al potere per la prima volta una dinastia locale, quella degli Idrisidi (fondata proprio in Marocco da Idris I), che regnò fino al 917, che diffusero l'islamismo tra le popolazioni berbere. Sotto questa dinastia, venne fondata Fes, che divenne un importante centro culturale, religioso e commerciale.

[modifica] La dinastia dei Fatimidi

A questa prima dinastia di origine berbera, si sostiutuì quella dei Fatimidi, che dopo lugnghi anni di lotte, riuscirono a prevalere nel 917, governando gran parte dell'odierno Marocco, fino alla mettà dell'XI secolo.

[modifica] La dinastia degli Almoravidi

Almorávidi: il loro impero rappresentato in verde
Almorávidi: il loro impero rappresentato in verde
Per approfondire, vedi la voce Almoravidi.

A questa dinastia, succedette quella berbera degli Almoravidi, che tra il 1056 e il 1147 regnò su una parte della Spagna e sul Marocco. Fu sotto questa dinastia, nel 1062 che venne fondata la città di Marrakech e furono sempre gli Almoravidi a sconfiggere nel 1076 l'impero del Ghana, ottenendo con ciò il controllo del commercio dell'oro.

[modifica] La dinastia degli Almohadi

Per approfondire, vedi la voce Almohadi.

Agli Almoravidi fece seguito un'altra dinastia di regnanti di origine berbera, gli Almohadi, che regnò fino al 1269, controllando un grande territorio, che oltre al Marocco, comprendeva l’Algeria, la Tunisia, la Libia e alcune regioni della Spagna e del Portogallo.

È a questo dinastia che risale l'inizio della Reconquista spagnola, segnata nel 1212 dalla battaglia di Las Navas de Tolosa, dove gli Almohadi furono sconfitti dall'unione di più eserciti spagnoli.

[modifica] La dinastia dei Merinidi

Per approfondire, vedi la voce Merinidi.

Dal 1269 al 1421 il paese fu governato dalla dinastia berbera dei Merinidi, che fu impegnata a contrastare il nuovo e crescente espansionismo dei regni cristiani della penisola iberica. I prodromi della caduta di questa dinastia, si ebbero con la caduta della città di Ceuta che nel 1415 fu conquistata dai portoghesi.

[modifica] La dinastia degli Wattasidi

I Wattasidi, succeduti ai Merinidi, non riuscirono a contrastare l'avanzata nel continente africano degli europei, tanto che nel 1497 Melilla cadde in mano spagnola.

[modifica] La dinastia degli Shaditi

Dove fallirono i Wattasidi, riuscirono invece i rappresentnati della dinastia dei Shaditi, che nel 1541 sconfissero i portoghesi ad Agadir, fermandone l'espansione in Marocco, e pochi anni più tardi, nel 1554, succedettero definitivamente ai Wattasidi. Risale alla battaglia di al-Mansour 1578 la definitva sconfitta dei portoghesi in terra africana.

A questi successi militari fece seguito un periodo di pace e stabilità sociale che favorì un'importante sviluppo delle arti e delle scienze.

[modifica] La dinastia degli Alawiti

Intorno al 1660 sale al potere la dinastia degli Alawiti, che attualmente regna in Marocco. A questa dinastia appartine Mulay Ismaïl, che combatté efficacemente gli europei, a cui strappò diversi porti africani, e gli ottomani.

Successivamente però la potenza del sultanato fu minata da numerose faide intestine, tanto che il controllo del sultano si ridusse ad appena un terzo del territorio originariamente controllato.

[modifica] Il colonialismo europeo

E' alla fine del XVIII secolo che risalgono le prime penetrazioni di tipo commerciale delle potenze europee, Francia e Gran Bretagna per prime.

Intorno alla metà dell'ottocento, sulla spinta di forze nazionalistiche il sultano del Marocco tentò di riprendere il controllo delle città di Ceuta e Melilla. Il tentativo fallì per la pronta reazione spagnola, che portò all'occupazione di Tetuán nel 1860 e al pagamento di ingenti somme come riparazione per i danni di guerra.

All'inizio del '900 risalgono le prime occupazioni francesi in terra marocchina, che intendevano frapporsi alla influenza spagnola sulla regione. Nel 1904, con l'avallo della Gran Bretagna che in cambio ottenne di poter estendere la sua influenza sull'Egitto, Francia e Spagna decisero di dividersi la sfera d'influenza sul paese.

A questo accordo si oppose però la Germania che offrì il suo aiuto al sultanato. La situazione di stallo si risolse con la conferenza di Algeciras del 1906, che insituiva un controllo internazionale sul Marocco, a garanzia degli interessi economici dei paesi europei.

Una nuova crisi scoppiò però nell'estate del 1911 tra francesi e tedeschi, che inviarono una nave da guerra nel porto di Agadir; sembrò allora che fosse il preludio di una nuova guerra tra Francia e Germania. La crisi fu invece risolta per via diplomatica, con il riconoscimento tedesco del protettorato francese sul Marocco e concessioni territoriali alla Germania in Congo. Nel corso del XIX secolo, divenuto il Marocco oggetto dell'interesse delle potenze coloniali, il sovrano alawita giunse ad accettare nel 1912 il protettorato francese.

Mentre la Spagna conservava il controllo diretto su alcune parti del paese, come il Rif, Tarfaya e Ifni, il sultano Abdul Hafiz, che nel 1912 aveva riconosciuto il protettorato francese sul Marocco, nello stesso anno dovette abdicare a cause delle rivolte scoppiate in tutto il paese. La Francia reagì alle rivolte che scoppiavano un po' in tutto il paese occupando Marrakech e Agadir. Iniziò un periodo di rivolte e susseguenti repressioni delle autorità francesi, che ottennero il controllo delle città ma non delle campagne.

Nel 1920 la rivolta di alcune tribù del Rif, che costò la vita ad oltre 15.000 soldati spagnoli, diede origine sotto la guida di Abd el-Krim. tra il 1921 e il 1926, alla Repubblica del Rif indipendente, la cui resa ai francesi si ebbe solo negli anni '30 . Per sedare la rivolta dovettero intervenire pesantemente i francesi, forti di un contingente di circa 100.000 soldati. La campagna francese per sedare le tribù ribelli durò almeno fino al 1934, e costò alla Francia la perdita di almeno 30.000 uomini.

A quel punto la Francia impose sul Marocco la propria amministrazione diretta, sulla falsariga del modello applicato nella vicina Algeria. Allo stesso tempo iniziò una politica che prevedeva il riconoscimento delle specifiche diversità culturali delle tribù berbere, attirandosi per questo l'accusa da parte della componente araba del paese di voler dividere il Marocco in due.

L'occupazione tedesca della Francia nel 1940, con le conseguente creazione dell'armata di resistenza francese in Africa sotto il comando del generale De Gaulle e l'occupazione del Marocco nel 1942 delle truppe alleate, portò all'entrata in guerra di truppe marocchine che, al fianco degli alleati, parteciparono alle campagne in Italia, Francia e Germania.

Nel 1944 fu fondato partito Istiqlal, un partito nazionalista marocchino, il cui programma puntava all'indipendenza del paese dalla Francia; il partito ottenne il sostegno della componente araba della società marocchina e del sultano Mohamed ibn Yusuf, che per questo nel 1953 fu obbligato a lasciare il paese.

[modifica] L'indipendenza

La Francia però, impegnata nelle crisi d'Algeria e d'Indocina, cercò di arrivare ad una soluzione negoziale in Marocco, che arrivò nel 1956 con il riconoscimento franco-spagnolo dell'indipendenza del Marocco, ad eccezione di alcune città.

Tangeri fu resituita alla sovranità marocchina alla fine del 1956, mentre per Tarfay si dovette aspettare il 1958.

Nel 1957 Mohamed ibn Yusuf divenne re con il nome di Mohamed V. Quando morì nel 1961 gli succedette il figlio con il nome di Hassan II.

Nel 1962 fu approvata una nuova costituzione e l'anno successivo, nel 1963, si tennero le prime elezioni nazionali.

E' del 1963 la guerra con l'Algeria a seguito di dispute territoriali.

Nel 1965 il re Hassan II sospese la costituzione a seguito di sollevazioni popolari causate sia dalla situazione politica sia da un grave crisi economica che aveva investito il paese.

Hassan II, per consolidare il prorpio potere, iniziò una dura repressione di ogni forma di opposizione nel paese, ma questo non lo aiutò ad evitare due tentativi di colpo di stato e un attentato tra il 1971 e il 1972.

E' del 1975 la cosìdetta "marcia verde", cioè l'invasione senza spargimento di sangue da parte del Marcco del Sahara Occidentale, dopo che nello stesso anno la Spagna vi si era ritirata.

E' del 1976 l'annessione del Sahara occidentale, per due terzi al Marocco e per un terzo alla Mauritania. In questo modo il Marocco si garantì le ricchissime miniere di fosfati presenti in quella regione. L'annessione non è stata accettata dal Fronte Polisario, ne da diversi stati africani.

In conseguenza della sua alleanza con gli Stati Uniti,il Marocco fu uno dei primi paesi islamici a riaprire i rapporti con Israele, con il conseguente isolamento del paese all'interno del mondo arabo.

Il Marocco affrontò le minacce dei fondamentalisti islamici a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, nonostante il re godesse di un vasto restigio nella comunità religiosa, in quanto discendente diretto del profeta Maometto.

E' del 1988 la costruzione dell'enorme moschea di Casablanca, una delle più grandi del mondo, con un minareto alto 172 metri.

La moschea Hassan II a Casablanca
La moschea Hassan II a Casablanca

Successivamente, anche per le pressioni internazionali, il re liberò oltre 2.000 oppositori politici, e nel 1994, dopo averlo graziato, permise il ritorno nel paese ad uno dei suoi principali oppositori politici, il socialista Mohamed Basri. Questo valse al paese una serie di accordi commerciali preferenziali con l'Unione Europea firmati nel 1995.

Nel 1996 Hassan II nominò suo figlio Sidi Mohamed come successore al trono e nel 1997 ottenne il consenso dell'opposizione ad una nuova costituzione.

Le elezioni del 1997 furono vinte dal principale partito di opposizione, l'unione socialista delle forze popolari, a cui fu affidata la formazione e guida del nuovo governo. Sempre nel 1997 il governo marocchino riavviò le relazioni con l'Algeria, interrotte da oltre cinquant'anni.

Il 23 luglio 1999 muore il sultano Hassan II e il giorno 30 gli succede il figlio Mohammed VI.

Nel 2000 il Marocco impedì lo svolgimento del referendum per l'autodeterminazione del Sahara Occidentale, inimicandosi l'Algeria sostenitrice del Fronte Polisario. Sempre nello stesso anno, come forma di sostegno alla lotta del popolo palestinese, il Marocco rompe le relazioni diplomatiche con Israele.

Il 30 luglio 2001 Mohammed VI ha annunciato la creazione di un Istituto Reale per la Cultura Berbera, il berbero è parlato da circa 6 milioni di persone il 40% della popolazione.

Le elezioni del 2002 sono vinte ancora dall'unione socialista, anche se il quadro politico si complica vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti politici.

Il 21 marzo 2002 Mohammed VI sposa Salma Bennani, che viene insignita del titolo ufficiale di principessa (per la prima volta nella storia della monarchia alawita) col nome di Lalla Salma.

Nel 2003 il Marocco si esprime contro l'intevento anglo-americano in Iraq, segnando in questo modo un raffredamento nelle relazioni con i suoi tradizionali alleati occidentali.

[modifica] Geografia

Menara Garden a Marrakech
Menara Garden a Marrakech

[modifica] Morfologia

La geografia fisica del Marocco è caratterizzata dalla presenza di due grandi catene montuose: quella del Rif, a ridosso della costa mediterranea, e quella dell'Atlante che attraversa tutto il Paese da sud-ovest a nord-est ed ha vette che superano i 4.000 m s.l.m.. Nella parte più meridionale del Marocco si incontra il grande deserto del Sahara in corrispondenza del quale la presenza di insediamenti umani diventa estremamente rarefatta.

[modifica] Montagne

Il Marocco è segnato dalla presenza della catena montuosa dell'Atlante che lo attraversa diagonalmente da nord-est, in corrispondenza del confine settentrionale con l'Algeria, a sud-ovest, dove incontra l'oceano Atlantico all'altezza delle città di Agadir e Sidi Ifni.

La catena montuosa dell'Atlante si sviluppa attraverso le cime dell'Anti Atlante, che toccano un massimo di 2.060 metri, nel sud ovest del paese, quelle dell'Alto Atlante, a cui appartiene il Jbel Toubkal che con i suoi 4.165 metri è il più alto del paese, sempre nel sud-ovest, quelle del Medio Atlante nel nord del Marocco che arrivo a 3.350 metri di altitudine, e quelle dell'Atlante Sahariano che arrivano ai 2.328 metri del monte Chelia

[modifica] Idrografia

[modifica] Fiumi

I fiumi del Marocco hanno generalmente un andamento da sud verso nord o nord ovest, seguendo il tragitto che dai monti dell'Atlante li porta a sfociare nel mar Mediterraneo o nell' oceano Atlantico. Quando invece scorrono verso sud, verso i confini con l'Algeria assumono la caratteristica di fiumi stagionali.

Questi corsi d'acqua, per la scarsità delle precipitazioni e per la morfologia dalla catena montuosa dell'Atlante, non sono adatti per la navigazione, ma sono intensamente sfruttati per l'irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.

Tra i maggiori fiumi del Marocco troviamo il Moulouya, che nasce dai monti dell'Atlante, nei pressi della città di Midelt, e dopo circa 520 chilometri si tuffa del mar Mediterraneo, vicino ai confini con l'Algeria; il fiume Oum Er-Rbia, lungo circa 550 chilometri, il più lungo del paese, che nasce non distante dal Moulouya, e che si dirige verso l'oceano Pacifico, dove alla sua foce sorge la città di Azemmour. Un Altro fiume importante del paese è l'Oued Srou, che nasce anch'esso dai monti dell'Atlante e si tuffa nell'Atlantico non lontano dalla città di Kenitra.

[modifica] Laghi e lagune

Pochi chilometri a sud della città di Melilla, nel nord est del Marocco, si trova la laguna di Sabkha bou Areq dove si affaccia il porto della città di Nador.

Lungo il corso del Moulouya si trovano due laghi, il lago di Mohamed V e poco più a settentrione il lago di Meschra Ammadi.

[modifica] Clima

Il clima del Marocco è estremamente variabile in ragione della sua estensione e della morfologia del paese. La zona Mediterranea, per esempio, presenta un clima sub tropicale, temperato dalla vicinanza con il Meditterraneo e l'Atlantico, con temperature che oscillano tra i 16° gradi invernali e i 23-25 gradi di agosto. Procedendo verso l'interno, le temperature presentano delle escursioni termiche più marcate, come a Fes, dove si passa dai 10 gradi invernali ai 27 gradi estivi, fino ad arrivare alle zone in alta quota del paese, lungo la catena dell'Atlante, dove si possono registrare anche picchi a -15 gradi d'inverno.

[modifica] Popolazione

Densità: 70 per km²

[modifica] Demografia

Crescita demografica del Marocco dal 1961 al 2003
Crescita demografica del Marocco dal 1961 al 2003

Il Marocco è il quarto paese africano di etnia araba per numero di abitanti, dopo l'Egitto, il Sudan e l'Algeria. La maggior parte della popolazione vive a ovest della catena montuosa dell'Atlante, che divide il paese del deserto del Sahara. Casablanca è il più importante porto e centro commerciale e industriale.

[modifica] Etnie

La popolazione marocchina ha principalmente origine da due etnie distinte: i Berberi e gli Arabi. Nel corso del tempo queste due razze si sono tra loro intrecciate e in alcuni luoghi risulta difficile riconoscere l'una dall'altra. A grandi linee tuttavia è possibile indicare nelle regioni pianeggianti nelle grandi città i luoghi principali in cui è possibile incontrare etnia araba, mentre nel Rif, sull'oceano e nel sud quella berbera. Scendendo nel profondo sud è possibile trovare la razza Saharaoui.

[modifica] Religione

Persone in attesa della fine del digiuno giornaliero durante il mese del Ramadan
Persone in attesa della fine del digiuno giornaliero durante il mese del Ramadan

La maggior parte dei marocchini professa l'Islam. Qui si può correttamente parlare di assenza di fanatismo religioso. Sono infatti assenti fenomeni di intolleranza verso le altre religioni non solo, in qualche manifestazione, la religione musulmana si è "contaminata" con altre pratiche. Ad esempio, se pur la religione islamica non preveda intermediari tra il credente e Allah, in Marocco è presente il culto di quelli che potrebbero essere chiamati "santi" le cui tombe, i marabout, sono oggetto di pellegrinaggi. Un'altra contaminazione è senz'altro quella del calendario occindentale per cui, nelle città più importanti più turistiche, molto spesso è la domenica, e non il venerdì, il giorno di riposo. C'è tolleranza anche negli alcolici il cui uso, sebbene vietato dalla legge coranica, non è punito dalla legge. Questo non vuol dire che il marocchino non segua la tradizione coranica con la sua preghiera cinque volte al giorno, la professione di fede, il ramadan, l'elemosina e il pellegrinaggio alla Mecca. Per i marocchini è possibe recarsi, per chi non può permettersi di andare alla Mecca, alla città santa di Moulay Idriss nei pressi di Meknes; va però sottolineato che questa tradizione non è suffragata da nessuna dispensa ufficiale. Oltre ai musulmani in Marocco sono presenti circa 60 mila cattolici, perlopiù francesi, e 15 mila ebrei.

[modifica] Lingue

La lingua ufficiale del paese è l'arabo, introdotto con la conquista araba del paese, che ormai è parlato dalla maggioranza della popolazione (oltre il 65% degli abitanti). Il Berbero, un tempo la lingua tradizionale delle genti che abitavano il Marocco sta passando in secondo piano, anche se continua a rappresentare la lingua madre per oltre un quarto della popolazione e la seconda lingua per quasi il 15% dei marocchini che utlizzano l'arabo come lingua principale. Tra le altre lingue, diffuso è il francese (insegnato fin dall'asilo assieme all'arabo) e lo spagnolo.

[modifica] Ordinamento dello stato

Il Marocco è una monarchia costituzionale, dal luglio 1999 il monarca è Mohammed VI che è successo al padre Hassan II. La dinastia alaouita, a cui appartiene il monarca, è originaria del sud. Secondo la costituzione promulgata da Hassan II il Marocco è uno stato sovrano retto da una monarchia costituzionale, sociale e democratica. Il governo è eletto dalle due camere.

[modifica] Suddivisioni amministrative

[modifica] Regioni

Il livello amministrativo più elevato del Marocco è rappresentato dalle Regioni, 16, introdotte con una legge del 1997.

[modifica] Prefetture e province

Per approfondire, vedi la voce Prefetture e province del Marocco.

Il Marocco è suddiviso in 71 tra province e prefetture [1].

[modifica] Rivendicazioni Territoriali

Il Sahara Occidentale è stata una colonia spagnola fino al 1976. Quando la Spagna si ritirò il Marocco ne annetté i due terzi settentrionali; il resto del territorio fu annesso nel 1979 a seguito del ritiro della Mauritania. Tuttavia il Fronte Polisario, già attivo nella fase precedente alla decolonizzazione spagnola, si oppose alle annessioni e proclamò il 27 febbraio 1976 la Repubblica democratica araba Sahrawi, riconosciuta dall'Unione Africana ma non dall'ONU. La guerriglia susseguente terminò con un cessate il fuoco del 1991; il referendum per la determinazione dello status definitivo del Sahara Occidentale non è stato ancora effettuato.

[modifica] Città principali

Posizione Città Popolazione Regione
Nome in Arabo Censim. 1982 Censim. 1994 Censim. 2004
1. Casablanca الدار البيضاء 2.139.204 2.756.805 3.192.352 Grande Casablanca
2. Rabat الرباط 893.042 1.340.486 1.622.860 Rabat-Salé-Zemmour-Zaer
3. Fes فاس 448.823 772.184 946.815 Fes-Boulemane
4. Marrakech مراكش 439.728 669.043 823.154 Marrakech-Tensift-El Haouz
5. Agadir أكادير 110.479 502.475 678.596 Souss-Massa-Draâ
6. Tangeri طنجة 266.346 497.147 669.685 Tangeri-Tétouan
7. Meknes مكناس 319.783 443.214 536.232 Meknès-Tafilalet
8. Oujda وجدة 260.082 357.278 400.738 Regione Orientale
9. Kenitra القنيطرة 188.194 292.453 359.142 Gharb-Chrarda-Béni Hssen
10. Tétouan تطوان 199.615 277.516 320.539 Tangeri-Tétouan

[modifica] Istituzioni

L' ambasciata italiana si trova a RABAT:

  • Indirizzo: 2, Zankat Idriss Al Azhar 2 B.P. 111 Quartier Hassan 10000 Rabat, Marocco
  • Telefono: +212 37219730
  • Fax: +212 37706882

I consolati si trovano a Casablanca e a Marrakech.
Nelle principali città sono presenti centri culturali italiani come a Rabat, Casablanca e Tangeri.

[modifica] Ordinamento scolastico

In Marocco l'istruzione è obbligatoria dai 7 ai 13 anni per tutti i ragazzi, maschi e femmine, ha avuto come effetto l'abbatimento del tasso di analfabetismo; attualemente, oltre la metà della sua popolazione è alfabetizzata.

Il paese conta alcuni centri universitari, tra cui l'Università Karaouine di Fes, fondata nel 859, l'Università Mohamed V a Rabat e l'Università Hassan II a Casablanca.

[modifica] Sistema sanitario

Il sistema sanitario marocchino è soddisfacente anche se le strutture medico/sanitarie pubbliche non sono paragonabili a quelle europee. Sono presenti, nei maggiori centri, cliniche private adeguate adeguate ad interventi semplici e urgenti. Nelle città più importanti i medici hanno un buon livello professionale. Le farmacie sono numerose e hanno in genere una buona fornitura di medicinali. Non è adeguato invece il servizio di ambulanza (fonte del paragrafo: Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI)

[modifica] Economia

Il Governo è impegnato a perseguire politiche volte a favorire una più rapida crescita economica e a ridurre la disoccupazione e la povertà. La crescita inadeguata è stata infatti identificata, sia dal Fondo Monetario Internazionale che dal governo, come il principale punto di debolezza dell'economia del paese negli ultimi dieci anni, senza considerare poi le forti disparità di reddito presenti tra l'élite urbana e il resto della popolazione.

La Banca Mondiale e il FMI stimano che il Marocco necessiti di un tasso di crescita medio annuo superiore al 7% per poter intervenire in modo significativo sulla disoccupazione e la povertà. In ogni caso, il governo ha fatto progressi riguardo ad alcune di queste problematiche: ha realizzato significativi miglioramenti dell'ordinamento economico attraverso il rafforzamento dei diritti di proprietà e la riforma della normativa sul lavoro, grazie ai quali si è assistito a un rapido incremento della nascita di nuove aziende; ha migliorato il sistema di supervisione del settore bancario ed ha liberalizzato i comparti dell'energia e delle telecomunicazioni. Nel mese di gennaio 2006 è entrato in vigore un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti d'America, che dovrebbe portare sia ad un'espansione delle esportazioni verso un mercato potenzialmente molto redditizio, sia ad un aumento dei flussi di investimento in entrata.

Il governo ha anche ammesso che per accelerare la crescita sono necessarie ulteriori riduzioni delle tariffe doganali ed una semplificazione del regime del commercio. Sono stati infine identificati numerosi interventi di politica industriale volti a ridurre i costi e incrementare la produttività dell'industria marocchina, e le Autorità confidano che questa razionalizzazione permetterà di raddoppiare il valore dell'output industriale entro il 2013. Il Governo sembra ormai pronto a lanciare anche una radicale riforma del settore agricolo per ridurre la dipendenza dai cereali, altamente sensibili a periodi di siccità, e aumentare la superficie coltivata con piante ad alto valore aggiunto, come gli ulivi. Occorre però considerare che tale politica accelererà il processo di inurbamento della popolazione: se tale fenomeno non verrà adeguatamente gestito, aumenterà sensibilmente il rischio dell'insorgere di tensioni sociali e politiche.

[modifica] Risorse

[modifica] Agricoltura, allevamento e pesca

Il Marocco è ancora un paese essenzialmente agricolo, visto che questo settore economico nel 2003 occupava circa il 44% dei lavoratori marocchini. Tra i principali prodotti agricoli troviamo frumento, orzo, patate, olive, legumi e ortaggi di vario genere, datteri ed uva.

Nel paese si allevano sopratutto ovini, caprini e bovini, mentre le flotte presenti nei maggiori porti del paese (Agadir, Safi e Casablanca.) sono specializzate nella pesca di tonni, acciughe e crostacei, contribuento per oltre un sesto alla formazione del PIL nazionale.

[modifica] Industria

L'attività industriale si basa sopratutto sull'estrazione dei minerali, tra cui i fosfati, di cui il Marocco è uno dei maggiori produttori mondiali. Non solo fosfati però, visto che si etraggono e lavorano anche carbone, cobalto, ferro, piombo, manganese, greggio, argento, stagno e zinco.

Nonostante la ricchezza di materie prime di cui gode il paese, la realtà industriale è caratterizzata dalla prevalenza di imprese di piccole e medie dimensioni che occupano circa il 20% dei lavoratori marocchini.

[modifica] Esportazioni

Molto importanti per il commercio nazionale sono le esportazionio di fostati, acido fosforicoe di agrumi, frumento e prodotti ittici. Nel 2003 il valore totale delle esportazioni fu di 8.777 milioni di $ USA.

[modifica] Importazioni

Per converso, la principale voce in ingresso è rappresentata dalle rimesse in valuta effettuate dagli emigrati marocchini. Le altre maggiori voci dell'importazione, sono rappresentati dai prodotti energetici, prodotti alimentari e attrezzature industriali. Nel 2003 il valore totale delle importazioni fu di 14.231 milioni di $ USA. I più importanti partner commerciali del paese nord africano sono i paesi europei dell'altra sponda del Mediterraneo: Francia, Spagna, e Italia, oltre che Germania, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti.

Marocco

Città imperiali

[modifica] Turismo

Il Marocco si sta affermando come una delle maggiori mete turistiche dell'Africa settentrionale. Le offerte dei tour operator si concetrano su:

  • Tour delle città imperiali: così chiamate perché proclamate capitali, in epoche diverse, dalle diverse dinastie che hanno regnato in Marocco
  • Viaggi in fuoristrada: con meta nelle regioni meridionali
  • Viaggi in quad: con meta nelle regioni dell'atlante
  • Weekend a Marrakech: con il primario obiettivo di visitare la piazza Jamaa el Fna.

[modifica] Ambiente

Se guardiamo al passato il Marocco non risplende certo per impegno nella difesa della natura. Sul territorio marocchino si sono estinte, nell'ultimo secolo concluso, varie specie animali: il leone, il bufalo e struzzo tanto per citare le più famose. Tuttavia con l'ascesa al trono di Mohammed VI le cose sono radicalmente cambiate. Dai soli tre parchi che il Marocco aveva nel 1999, nel 2006 il conto sale a una decina; a questi si devono aggiungere quasi 150 "riserve biologiche". Tra i parchi più famosi citiamo quello di Toubkal che è il più antico (1942) e il più alto (quota 4.167 metri s.l.m.) e il parco Souss-Massa, a sud di Agadir, istituito nel 1991.

[modifica] Arte

[modifica] Architettura

[modifica] Architettura religiosa

Una delle più importanti manifestazioni dell'architettura marocchina è quella religiosa. La moschea è l'edificio in cui i credenti di fede musulmana si trovano per la preghiera ed è costituita da elementi comuni:

  • Il sahn ovvero il cortile con la vasca per le abluzioni
  • il riwaq ovvero il portico
  • La haram ovvero la vera e propria sala dedicata alla preghiera
  • Il mihrab ovvero la nicchia posta nella parete ad indicare la direzione della Mecca
  • Il minbar ovvero il pulpito, presente nella moschea prncipale, da dove l'imam pronuncia il sermone
  • Il minareto ovvero la torre, normalmente in Marocco a base quadrata, utilizzata dal muezzin per chiamare a raccolta i fedeli.

Un altro edificio oggetto dell'architettura religiosa è la medersa un edificio costruito spesso nei pressi di una moschea e in cui si insegnava la legge islamica e la teologia. Alcuni elementi architettonici sono simili quelli di una moschea, come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle zellij e stucchi muqarna.

[modifica] Architettura urbana

Oltre all'architettura religiosa occorre anche citare l'architettura urbana con il suq (o bazar) che, anche se ad una prima vista può sembrare una costruzione di case senza criterio, in realtà è costruito secondo criteri caratteristici dell'archittettura urbana dell'Africa settentrionale. La struttura prevede un intreccio di vie alternativamente coperte per permettette di mantenere il clima al suo interno fesco e areato. Il riferimento del suq è la moschea e intorno ad essa si sviluppano i vari negozi con una rigorosa gerarchia dettata dalla merce posta in vendita. Pertanto si va dai negozi di candele e di oggetti di culto in generale, prossimi alla moschea, per passare via via allontanadosi, ai librai, ai merciai e per finire, nei pressi delle mura, i negozi utili ai carovanieri.

Qasba Taorirt, Ouarzazate, Marocco
Qasba Taorirt, Ouarzazate, Marocco

[modifica] Architettura berbera

Discorso a parte va fatto per quella che è chiamata l'architettura berbera che si esprime nel ksar e nella qasba (o kasbah).
Il ksar è un villaggio fortificato cinto da un muro con quattro torri con una sola entrata che porta alla via principale centrale normalmente coperta. Il muro di cinta risulta di terra nella parte inferiore mentre è di mattoni nella parte superiore dove finestre strette e lunghe consentono nel contempo l'ingresso della luce e una buona difesa da potenziali nemici. La qasba, simile al ksar, è una struttura più urbana dai colori intensi e dalle torri decorate modellandone l'impasto.

[modifica] Letteratura

[modifica] Poesia

Muhammad Awzal fu un poeta religioso berbero nato intorno al 1670 nel villaggio di al-Qasaba nella regione del Sous e qui morto nel 1748 o nel 1749.

[modifica] Romanzo

Tra gli scrittori di romanzi la cui fama è giunta fino in europa possiamo ricordare:

  • Tahar Ben Jelloun è uno scrittore franco-marocchino, impegnato nella lotta contro il razzismo. Riporta nei suoi romanzi i racconti, le leggende, i riti dell'area del Maghreb africano e gli antichi miti ancestrali.
  • Mohamed Choukri è stato uno scrittore marocchino d'origine berbera, per due volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. A volte viene indicato come Muhammad Shukri.
  • Fatema Mernissi è nata a Fez in Marocco nel 1940 e oltre che scrittrice è docente di sociologia all'università di Rabat Mohammed e studiosa del Corano.
Dettaglio di un Oud
Dettaglio di un Oud

[modifica] Musica

In Marocco la musica classica, sia che sia strumentale o vocale, è chiamata andalusa a causa del suo sviluppo attorno all'anno 1000 nel sud della Spagna. Oggi le composizioni, in buona parte, sono organizzate in cinque movimenti dal diverso metro. Nella sua composizione l'orchestra presenta strumenti a corda come il rebab, uno strumento ad arco che viene considerato parte della famiglia dei liuti, l'oud, uno strumento cordofono a manico corto anche questo membro della famiglia dei liuti, il qanun, cetra trapezoidale con numerosi cori di corde tesi su un piano armonico di pergamena, il violino e vari strumenti a percussione.

[modifica] Tradizioni

[modifica] Gastronomia

Un tajine vegetariano.
Un tajine vegetariano.

La cucina marocchina ha come base il cibo tipico dei nomadi (pecora, verdure e datteri) con contaminazioni arabe e francesi. I piatti che ne derivano sono un concentrato di vari sapori che vanno dal dolce al salato. In un piatto unico è possibile trovare carne, frutta e verdura, condita anche con dello zucchero. Tipico piatto è il tajine, il cuscus, la bastilla, il m'choui, l'harira, le brochette e i merguez. Lungo la costa è possibile gustare sia crostacei come l'astice, l'aragosta e i gamberoni sia altri tipi di pesce quali sardine e sogliole. In ogni strada è facile imbattersi in venditori di fichi d'India e datteri. Mandorle, miele e zucchero sono la base dei dolci marocchini, tipici dolcetti sono le "corna di gazzella" dove la pasta di mandorle si mescola con il profumo dei fiori d'arancio. La contaminazione di culture si nota anche nelle bevande. Nel rispetto della religione mussulmana ci si aspetterebbe di non trovare grandi produzioni di alcolici. In realtà in Marocco, nella zona di Fès e Meknes, ci sono grandi distese di vigne che producono un discreto vino. E' presente anche la produzione di birra anche se di gradazione leggera. La bevanda tipica del Marocco è il alla menta che ha anche un suo tipico rito di peparazione.

[modifica] Festività

  • 1 Gennaio: capodanno
  • 1 Maggio: festa del lavoro
  • 9 Luglio: festa della gioventù
  • 30 Luglio: incoronazione Mohammed VI
  • 20 Agosto: Rivoluzione
  • 6 Novembre: anniversario marcia verde
  • 18 Novembre: festa dell'indipendanza

[modifica] Bibliografia

[modifica] Note

  1. ^ Le prefetture e province del Marocco sono ricavate dal documento economico relativo al 2003 dell'ambasciata del Marocco in USA

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Altre lingue
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