Jolanda Gardino
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Jolanda Gardino (Sampierdarena, 23 agosto 1919 – Genova, 28 gennaio 2003) è stata un mezzosoprano italiano.
Fu allieva del soprano Giannina Arangi Lombardi. Iniziò la carriera nel 1944, e la Scala, dopo averla inclusa nel memorabile concerto di riapertura del 1946 diretto da Arturo Toscanini, la ebbe quasi subito tra i suoi elementi di maggior rilievo specie per opere moderne e, comunque, poco o affatto tradizionali.
La voce, dal timbro chiaro e scorrevole, ma non potentissima, la resero ottima in ruoli brillanti e con tendenza al carattere tipo la Preziosilla de La forza del destino che eseguì all'Arena di Verona nell’estate 1950 al fianco di Beniamino Gigli e a Ravenna quattro anni dopo con la formidabile accoppiata Maria Callas-Mario Del Monaco e la Marchesa nella Figlia del Reggimento con cui debuttò all’Opera di Dallas nel 1960. Di questa opera esiste un Live Melodram dello stesso anno con l’orchestra della RAI di Milano.
Le caratteristiche della sua voce non le resero familiari i ruoli del grande repertorio e verdiani in particolare, tipo Amneris, Azucena ed Ulrica, che pur tuttavia non mancarono, specialmente nei suoi primi anni, Interpretò Dorabella nel Così fan tutte (al Festival di Aix-en-Provence nel 1948), Cherubino nelle Nozze di Figaro (tra l'altro nell'incisione Cetra del 1951), Charlotte nel Werther, Meg nel Falstaff, la Principessa nell'Adriana Lecouvreur, Marina nel Boris, il Capriccio straussiano, l'Eugenio Onjegin, il Socrate immaginario di Paisiello e Leonora in una occasionale Favorita eseguita in Algeria e una remota Adalgisa belliniana al fianco di Norma-Maria Callas al Teatro Bellini di Catania nel 1950.
Maria Callas (con la quale sarebbe poi apparsa, nel ruolo di Zaida, nella edizione scaligera 1955 de Il turco in Italia di Rossini con una incisione discografica, forse la migliore in campo a tutt'oggi), secondo quanto raccontato dalla stessa Jolanda Gardino, la aiutò in quell’occasione ad emettere nel modo giusto le difficili e arabescate note della sacerdotessa belliniana.
Molti teatri lirici, oltre a quelli menzionati, ebbero la Gardino nei loro cartelloni: dall’Opera di Roma al Comunale, la Pergola di Firenze, dal Regio di Parma al San Carlo di Napoli al Verdi di Trieste al Donizetti di Bergamo al Massimo di Palermo alla Fenice di Venezia al Liceo di Barcellona, ecc. oltre al Carlo Felice della città natale.
Intgerpretò ruoli con tendenza al carattere, tipo la Frugola de Il tabarro pucciniano, la Cieca nella Gioconda, l'Afra della Wally, il Beppe dell'Amico Fritz di Mascagni e l’Hansel e Gretel di E. Humperdinck. Dopo queste opere, sopratutto eseguite nei primi anni, eseguì un cospicuo numero di opere moderne e contemporanee ovvero di operine da camera, di cui divenne un’interprete pregevole ed insostituibile, in virtù anche dell’innata eleganza, del bagaglio stilistico e della simpatia e sicurezza recitativa.
Dei mezzosoprani, la Gardino risultò la più quotata in questo campo, cantando nella Mavra di Stravinsky, nelle Donne curiose di Wolf-Ferrari, nel Giocatore di Prokofiev, nel Mantello di Chailly, nel Gattopardo di Musco, in alcune partiture di Nino Rota tipo La visita meravigliosa e Il Cappello di paglia di Firenze nonché (tutte eseguite alla Scala) Il Cordovano di Petrassi, La Regina Uliva di Sanzogno, L’Orso Re di Ferrari-Trecate, Prosperpina e lo Straniero di Castro, Il Giudizio universale di Tosatti, Il Campiello di Wolf Ferrari, Il Console di Menotti, Le Sette canzoni di Malipiero.
Di queste esecuzioni, sovente si trattò della prima in assoluto.
Ritiratasi dalle scene negli anni settanta, di lei restano alcune (invero non troppe) incisioni: La Wally della RAI con la Tebaldi, 1960, nonché il live della famosa edizione scaligera del 1953, Gli Ugonotti di Meyerbeer, pure della Rai, 1956 (Urbano), nonché il Live del famoso concerto scaligero del 1946.
L'ultimo quarto di secolo lo passò tra Genova, dove visse col marito, l'avvocato Ugo Leveroni, ed una residenza di campagna vicino ad Arezzo.