Wikipedia torna di nuovo a bussar quattrini

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E’ andata che anche questa volta, la settimana scorsa, Wikipedia ha riempito le sue pagine di banneroni e bannerini per andare a bussar quattrini presso le tasche e le carte di credito dei suoi utenti.

Non c’è nulla di male in questo, ognuno campa di quello che ha e di quello che può. Non si campa di sola aria e anche il mio minimerrimo blog accetta volentieri le donazioni degli utenti. Abbiamo ricevuto ben 20 euro in tre anni. Meglio di un calcio nei denti.

La cosa che crea più imbarazzo, in questa campagna per le sottoscrizioni per mantenere l’enciclopedia più sconclusionata della storia, oltre alle solite lagne (“ti chiediamo in tutta umiltà di sostenere la cultura libera”, eh, ma dove esiste? Questa non è umiltà, è protervia!) sul fatto che se tutti donassero almeno l’equivalente di un caffè (2 euro, ma un caffè al bar costa molto meno), le cose andrebbero decisamente meglio (eh, già, lo so!), e che il 98% degli utenti e dei lettori non dona (e che è, colpa mia? Volete fare una risorsa gratuita e senza pubblicità, il minimo che vi possa accadere è di non ricevere quasi il becco di un quattrino), è il fatto che si richieda di dimostrare “ai volontari che ti forniscono informazioni affidabili e neutrali che il loro lavoro conta”.

Dico io: la gente che consulta Wikipedia in italiano viene accolta da un timido avvertimento che recita testualmente “Wikipedia non dà garanzie sulla validità dei contenuti”, e poi, chissà come e chissà perché, questi contenuti diventano “affidabili e neutrali” quando si parla dei volontarissimi che si firmano con uno pseudonimo e quando c’è solo da batter cassa.

La campagna è terminata, tutto è ricominciato secondo i soliti ritmi. Non vi preoccupate di tirar fuori il portafogli, sia pure per un semplice obolo simbolico, una voce wikipediana su Wanna Marchi non vi mancherà mai

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