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"Più diventa tutto inutile e più credi che sia vero", scriveva il Sommo Poeta, e nei giorni scorsi è arrivata anche la proposta di candidatura di Wikipedia a patrimonio culturale dell’Umanità.
L’idea è venuta alla branca tedesca del pastiche-informativo più cliccato nel mondo (che mi pare anche la meglio realizzata), che attualmente conta circa un milione e duecentomila voci.
Secondo quanto riferito da Cristina Scinnamblo sul quotidiano on line Punto Informatico "l’accoglienza della proposta è stata entusiastica a detta di Jimmy Wales, fondatore del sito, secondo il quale l’idea fondamentale è riconoscere che Wikipedia sia un fenomeno culturale globale sorprendente, che ha cambiato la vita a centinaia di migliaia di persone. Per Wales il valore dell’enciclopedia risiede nella sua capacità di supportare l’istruzione degli individui in tutto il mondo, fornendo un grande numero di informazioni e notizie."
C’è da immaginarselo l’esercito dei Wikipediani sostenere una causa che al più sprovveduto degli analisti apparirebbe come impossibile, perché paragonare il valore culturale di Wikipedia a quello del Taj Mahal, o del Gran Canyon, o della Grande Muraglia Cinese sarebbe quanto meno imbarazzante.
Pensate che attualmente l’edizione italiana di Wikipedia è la quarta per numero di voci, preceduta solo dall’inglese, dal francese e dal tedesco (appunto). Ne conta ben 803.000, le edizioni spagnola, giapponese, russa e portoghese (lingue di diffusione decisamente maggiore rispetto all’italiano) ne hanno da 50.000 a 100.000 in meno.
In Italia c’è gente che lavora alacremente e gratuitamente per far sì che voci come quelle dedicate a Maria de Filippi, Lele Mora, Alda D’Eusanio, Maria Teresa Ruta, Jerry Calà, Emilio Fede, Caterina Balivo, Paola Perego, Vittorio Sgarbi, Michela Brambilla, Clemente Mastella, Mara Carfagna, Marcello Dell’Utri, Maurizio Belpietro, Fabrizio Corona, Nina Moric, Belen Rodriguez diventino un giorno patrimonio UNESCO dell’umanità.
Ma questa è un’ideona! Ma certo, leghiamo le biografie di questi e altri personaggi alla memoria imperitura dell’Umanità, certo, ci vorrà un po’ di tempo ma di questo passo Wikipedia potrà aspirare certamente anche al Premio Nobel per la Pace (o almeno per quello della Letteratura, suvvìa…), o, perché no, all’elezione al Soglio Pontificio.
Nel frattempo ricordatevi che le pagine dell’edizione italiana di Wikipedia riportano l’invito a donare il 5 per mille a Wikimedia Italia, nel caso doveste scordarvelo (sapete, diventare Pontefici costa…)
L’idea è venuta alla branca tedesca del pastiche-informativo più cliccato nel mondo (che mi pare anche la meglio realizzata), che attualmente conta circa un milione e duecentomila voci.
Secondo quanto riferito da Cristina Scinnamblo sul quotidiano on line Punto Informatico "l’accoglienza della proposta è stata entusiastica a detta di Jimmy Wales, fondatore del sito, secondo il quale l’idea fondamentale è riconoscere che Wikipedia sia un fenomeno culturale globale sorprendente, che ha cambiato la vita a centinaia di migliaia di persone. Per Wales il valore dell’enciclopedia risiede nella sua capacità di supportare l’istruzione degli individui in tutto il mondo, fornendo un grande numero di informazioni e notizie."
C’è da immaginarselo l’esercito dei Wikipediani sostenere una causa che al più sprovveduto degli analisti apparirebbe come impossibile, perché paragonare il valore culturale di Wikipedia a quello del Taj Mahal, o del Gran Canyon, o della Grande Muraglia Cinese sarebbe quanto meno imbarazzante.
Pensate che attualmente l’edizione italiana di Wikipedia è la quarta per numero di voci, preceduta solo dall’inglese, dal francese e dal tedesco (appunto). Ne conta ben 803.000, le edizioni spagnola, giapponese, russa e portoghese (lingue di diffusione decisamente maggiore rispetto all’italiano) ne hanno da 50.000 a 100.000 in meno.
In Italia c’è gente che lavora alacremente e gratuitamente per far sì che voci come quelle dedicate a Maria de Filippi, Lele Mora, Alda D’Eusanio, Maria Teresa Ruta, Jerry Calà, Emilio Fede, Caterina Balivo, Paola Perego, Vittorio Sgarbi, Michela Brambilla, Clemente Mastella, Mara Carfagna, Marcello Dell’Utri, Maurizio Belpietro, Fabrizio Corona, Nina Moric, Belen Rodriguez diventino un giorno patrimonio UNESCO dell’umanità.
Ma questa è un’ideona! Ma certo, leghiamo le biografie di questi e altri personaggi alla memoria imperitura dell’Umanità, certo, ci vorrà un po’ di tempo ma di questo passo Wikipedia potrà aspirare certamente anche al Premio Nobel per la Pace (o almeno per quello della Letteratura, suvvìa…), o, perché no, all’elezione al Soglio Pontificio.
Nel frattempo ricordatevi che le pagine dell’edizione italiana di Wikipedia riportano l’invito a donare il 5 per mille a Wikimedia Italia, nel caso doveste scordarvelo (sapete, diventare Pontefici costa…)