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La radio è bella.
La radio sa di inverno, di vecchie manopole, di valvole, la radio parla, è libera, libera veramente (abbiate pazienza, non è possibile parlare della radio senza citare Finardi), la radio è una delle pochissime cose che non sono mai cambiate nella nostra vita, c’è sempre un apparecchio da accendere e qualcuno di là da ascoltare, che non sai chi è, che non sai com’è fatto, eppure ti parla, e tu sei lì che lo ascolti, magari per anni, e conosci meglio lui del tuo vicino di casa.
La radio sa di Corrado, di Mike Bongiorno, di Enzo Tortora, del Gambero con Franco Nebbia, del 3131 con Paolo Cavallina, di Paolo Valenti e delle sue radiocronache di pugilato, di scusa Ameri, di Sandro Ciotti, di Nicolò Carosio.
E la radio ritorna, dandoci la percezione della normalità e del quotidiano che si affacciano nuovamente alle nostre vite dopo la follia estiva.
Radio 2 torna con la programmazione tradizionale, e vale la pena tuffarcisi.
Tornano Dose e resta, quelli del "Ruggito del coniglio", tornano Vaime, Fazio e la Marchini di "Black out", che sono quasi trent’anni che si ritrovano ogni sabato mattina, ovunque siano nel mondo, a fare un po’ gli scemi il sabato e la domenica, tornano Fabio e Fiamma coi loro consigli d’amore, torna Caterpillar, tornano i podcast da scaricare sul lettore MP3 e ascoltare in treno.
E purtroppo torna anche la Palombelli, che ha detto di aver abbandonato la RAI per le TV del Cavaliere, ma uno spazio di ventotto minuti sul servizio pubblico per dire la sua se l’è fatto mantenere e poi ci si lamenta che ci mancano così tanto Alto Gradimento e la Hit Parade di Lelio Luttazzi…
La radio sa di inverno, di vecchie manopole, di valvole, la radio parla, è libera, libera veramente (abbiate pazienza, non è possibile parlare della radio senza citare Finardi), la radio è una delle pochissime cose che non sono mai cambiate nella nostra vita, c’è sempre un apparecchio da accendere e qualcuno di là da ascoltare, che non sai chi è, che non sai com’è fatto, eppure ti parla, e tu sei lì che lo ascolti, magari per anni, e conosci meglio lui del tuo vicino di casa.
La radio sa di Corrado, di Mike Bongiorno, di Enzo Tortora, del Gambero con Franco Nebbia, del 3131 con Paolo Cavallina, di Paolo Valenti e delle sue radiocronache di pugilato, di scusa Ameri, di Sandro Ciotti, di Nicolò Carosio.
E la radio ritorna, dandoci la percezione della normalità e del quotidiano che si affacciano nuovamente alle nostre vite dopo la follia estiva.
Radio 2 torna con la programmazione tradizionale, e vale la pena tuffarcisi.
Tornano Dose e resta, quelli del "Ruggito del coniglio", tornano Vaime, Fazio e la Marchini di "Black out", che sono quasi trent’anni che si ritrovano ogni sabato mattina, ovunque siano nel mondo, a fare un po’ gli scemi il sabato e la domenica, tornano Fabio e Fiamma coi loro consigli d’amore, torna Caterpillar, tornano i podcast da scaricare sul lettore MP3 e ascoltare in treno.
E purtroppo torna anche la Palombelli, che ha detto di aver abbandonato la RAI per le TV del Cavaliere, ma uno spazio di ventotto minuti sul servizio pubblico per dire la sua se l’è fatto mantenere e poi ci si lamenta che ci mancano così tanto Alto Gradimento e la Hit Parade di Lelio Luttazzi…