352 total views, 1 views today
(per la licenza e l’attribuzione della foto si veda questo file)
Nella Chiesa di San Salvatore al Monte in Firenze sono state recentemente rubate due pregiate edizioni della Bibbia.
I frati francescani del convento che vi fa capo, hanno deciso, forti del loro motto: “O beata solitudo, tu sola beatitudo” (traduzione ad uso di Baluganti Ampelio: "O beata solitudine, sei la sola beatitudine") di appendere un cartello, rivolto all’ignoto malfattore con su scritto:
«Preghiamo il Signore che gli faccia venire una forte cacarella e che questa sia di stimolo per aiutarlo a non compiere nuovi furti»
Bello! I seguaci di Francesco d’Assisi, quello che nel suo insuperato e mirabile "Cantico" scriveva "Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore" augurano la "forte cacarella" a un ladro di Bibbie.
Del resto, se nella Chiesa di San Salvatore al Monte è custodito il monumento a Marcello di Virgilio Adriani che decretò la condanna a morte di Savonarola, monumento che si trova lì dal 1526, una "forte cacarella" che sia "di stimolo" non è che un buffo ammonimento.
Iacopone da Todi che fu religioso e poeta (e che poeta!) scriveva:
O Segnor, per cortesia,
manname la malsania,
A me la freve quartana,
la contina e la terzana,
la doppia cotidïana
co la granne etropesia.
A me venga mal de denti,
mal de capo e mal de ventre,
a lo stomaco dolor pognenti,
e ’n canna la squinanzia.
(…)
Tutti i malanni del mondo, dunque. Ma se li augurava per sé, mica li augurava agli altri! Ah, la consolazione del divino castigo, cosa faremmo senza di lei…
I frati francescani del convento che vi fa capo, hanno deciso, forti del loro motto: “O beata solitudo, tu sola beatitudo” (traduzione ad uso di Baluganti Ampelio: "O beata solitudine, sei la sola beatitudine") di appendere un cartello, rivolto all’ignoto malfattore con su scritto:
«Preghiamo il Signore che gli faccia venire una forte cacarella e che questa sia di stimolo per aiutarlo a non compiere nuovi furti»
Bello! I seguaci di Francesco d’Assisi, quello che nel suo insuperato e mirabile "Cantico" scriveva "Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore" augurano la "forte cacarella" a un ladro di Bibbie.
Del resto, se nella Chiesa di San Salvatore al Monte è custodito il monumento a Marcello di Virgilio Adriani che decretò la condanna a morte di Savonarola, monumento che si trova lì dal 1526, una "forte cacarella" che sia "di stimolo" non è che un buffo ammonimento.
Iacopone da Todi che fu religioso e poeta (e che poeta!) scriveva:
O Segnor, per cortesia,
manname la malsania,
A me la freve quartana,
la contina e la terzana,
la doppia cotidïana
co la granne etropesia.
A me venga mal de denti,
mal de capo e mal de ventre,
a lo stomaco dolor pognenti,
e ’n canna la squinanzia.
(…)
Tutti i malanni del mondo, dunque. Ma se li augurava per sé, mica li augurava agli altri! Ah, la consolazione del divino castigo, cosa faremmo senza di lei…
(Iacopone da Todi in un dipinto di Paolo Uccello)