La trincea delle voci dissenzienti rispetto al ddl Alfano sulle intercettazioni in discussione in seduta notturna al Senato è affidata a pochi, anzi, pochissimi.
Si tratta di un provvedimento che dovrebbe portare l’intera opinione pubblica in piazza. Ce ne sarà, al contrario, pochissima e sgretolata, se è vero come è vero che l’editoriale di Antonio Padellaro su "Il fatto quotidiano" di oggi riporta che lui, insieme ad altri giovani giornalisti della sua generazione, credevano in "un’ideale" con l’apostrofo.
Non è la prima volta che il neonato quotidiano di Travaglio & C. cade in questi errori marchiani, che fanno pensare a come costoro usano la tastiera del computer (una volta era la penna) per scrivere. E’ vero, probabilmente il pezzo è stato rivisto da qualche correttore di bozze che andrebbe addetto, magari, alla raccattazione delle monnezze della redazione, è abbastanza frequente, quando si scrive, fare questo tipo di errore (spessissimo si trova in rete "un’altro" scritto con l’apostrofo), ma se da un lato Padellaro e Travaglio inneggiano alla sacrosanta disobbedienza civile alla legge bavaglio, dall’altro dovrebbero sapere, e fin troppo bene, che la disobbedienza civile si attua con strumenti che sono anche l’ortografia, ovvero quello scrivere correttamente che dovrebbe fare da contraltare a vociazionismo e al becerismo dei giornali servi.
Che poi uno dice: "E allora te? Che di errori di ortografia e di battitura ne fai tutti i giorni?"
Vero, ma io non mi faccio mica pagare l’abbonamento!
Si tratta di un provvedimento che dovrebbe portare l’intera opinione pubblica in piazza. Ce ne sarà, al contrario, pochissima e sgretolata, se è vero come è vero che l’editoriale di Antonio Padellaro su "Il fatto quotidiano" di oggi riporta che lui, insieme ad altri giovani giornalisti della sua generazione, credevano in "un’ideale" con l’apostrofo.
Non è la prima volta che il neonato quotidiano di Travaglio & C. cade in questi errori marchiani, che fanno pensare a come costoro usano la tastiera del computer (una volta era la penna) per scrivere. E’ vero, probabilmente il pezzo è stato rivisto da qualche correttore di bozze che andrebbe addetto, magari, alla raccattazione delle monnezze della redazione, è abbastanza frequente, quando si scrive, fare questo tipo di errore (spessissimo si trova in rete "un’altro" scritto con l’apostrofo), ma se da un lato Padellaro e Travaglio inneggiano alla sacrosanta disobbedienza civile alla legge bavaglio, dall’altro dovrebbero sapere, e fin troppo bene, che la disobbedienza civile si attua con strumenti che sono anche l’ortografia, ovvero quello scrivere correttamente che dovrebbe fare da contraltare a vociazionismo e al becerismo dei giornali servi.
Che poi uno dice: "E allora te? Che di errori di ortografia e di battitura ne fai tutti i giorni?"
Vero, ma io non mi faccio mica pagare l’abbonamento!
L’ortografia è di destra, la grammatica creativa rompe le regole codificate che assoggettano le coscIenze e poi nel nome delle regole certe tutti lobotomizzati a guardare i programmi di abberlusconi e la defilippi mentre in realta’ la ortografia creativa crea nuove coscIenze alternative di sinistra moderna europeista sbroc sbroc.
sbroc sbroc è bellissimo.