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Ieri avevo appena messo in linea il post sulla morte di Susanna Pierucci quando mi sono accorto che era stato copiato dal sito totalnews.it.
Premetto che non sono in contrario in linea di principio ai siti e alle applicazioni aggregatori di feed RSS, visto che a qualcuno piacciono, anche se possono creare un danno penalizzando il sito originale sui motori di ricerca (ma tanto su Google si conta come il due di briscola!). Non mi interessa nemmen troppo che con la copia dei miei articoli qualcuno realizzi un provento in denaro tramite l’inserimento degli annunci di Google AdSense.
Quello che, invece, sì, mi interessa, anzi, mi fa girare profondamente i coglioni, è che se qualcuno decide di farlo non me ne chieda il permesso (quelle poche volte che è successo l’ho sempre dato) e ometta di scrivere “Tratto da valeriodistefano.com” sotto la copia del post. Siccome i mezzi per farlo ci sono, e se ce li uso io che non ci capisco nulla non vedo come non possano usarli anche gli altri.
E’ un modo di fare assai broccione quello di chi pensa che tanto se una cosa è su internet deve essere per forza di pubblico dominio, lo si possa prendere tranquillamente con il più easy-going dei modi, copia e incolla e via. Certo, ci sono dei siti in cui questo è possibile. Noi possiamo anche essere Creative Commons, ma non Creative Coglions, un paio di righe con su scritto “Senti, Canaccio Infame, ho visto il tuo blog, mi garba un casino (menzogna!) e vorrei usare i tuoi post per farmi due spiccioli in un sito che ho messo su, e bla e bla” ce le meritiamo.
E poi per cosa? Per avere un account Twitter con 257.000 post e SOLO 11 follower? Ma via…