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In principio erano i bucatini della Barilla conditi col Gran Ragù Star. Poi è arrivato Santo Stefano e Salvini, per non far vedere di essere venuto meno alle sue scelte di alimentazione industriale ha deciso di fare colazione con pane e Nutella. Fin qui nulla di male, voglio dire, saranno ben cazzi suoi quel che mangia o che non mangia. Ma il guaio è che ne ha fatto un selfie da distribuire sotto forma di tweet all’universo mondo proprio nel momento in cui la Sicilia si svegliava terremotata e a Pesaro veniva assassinato per vendetta trasversale un cittadino sotto la protezione del ministero degli interni (cioè il dicastero presieduto dal nutellaro in questione) che non si era nemmeno accorto, guarda caso che questo qui, la vittima, aveva scritto esplicitamente il suo nome e cognome sul cartellino della buca delle lettere fuori casa. Mentre l’Italia si risvegliava (risvegliava?) dai bagordi natalizi infilata in questa melma di sismi e spatatorie, lui si faceva vedere mentre faceva colazione con pane e Nutella. E se qualcuno glielo ha fatto timidamente notare, lui ha risposto con un perentorio “pensi alle cose serie”, come se un terremoto fosse un cartoccio di bruscolini, o lo stato “bucato” proprio quando doveva garantire il massimo della sicurezza fosse pizza e fichi. Ma ci illudono (e ci ingrassano) con pane e Nutella. Che, voglio dire, è Natale, màngiati una fetta di pandoro o di panetùn, fai quello che vuoi, ma non rompere gli zebedei a noi e, soprattutto, fai il ministro degli interni che ce n’è tanto, ma tanto di bisogno. Personalmente ho aderito all’iniziativa #ioboicottosalvini, bloccando il vicepremier su Twitter, ma me lo ritwittano in almeno sette o otto e su Facebook appaiono gli screenshot di quello che scrive. Boicottare Salvini, dunque, non è possibile. Magari comincio a boicottare la Nutella!