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Insomma, alla fine Paolo Attivissimo l’ha cannata di brutto. Aveva previsto che i resti del razzo cinese caduti sulla Terra sarebbero finiti nell’Oceano Pacifico, invece sono andati a terminare i loro giorni nell’Oceano Indiano, perché si dà il caso che gli indiani un Oceano ce l’abbiano anche loro.
Il nostro chiosa con tre righe, tra le quali inserisce quanto segue: “La fame di panico dei giornalisti irresponsabili può andare a cercarsi un altro boccone avvelenato da dare in pasto ai lettori.”
Lo scrive lui. Che si autoproclama “giornalista” per il solo fatto di essere iscritto a un sindacato di categoria svizzero, mentre in Italia, vivaddìo, occorre essere iscritti a un ordine ben specifico e fare tanto di gavetta (non basta avere un blog per essere qualificati “giornalisti”, no davvero), che la cosa più grave che ha visto in vita sua è stato un complottista, che ha un diploma di liceo linguistico ma imbarazzantemente scambia il verbo “pouvoir” (che in francese esiste) con il verbo “pouver” (che in francese non esiste), che confonde lo spagnolo col portoghese, che sul suo profilo Twitter ha una percentuale altissima di follower inesistenti, che su Instagram ha talmente pochi follower rispetto ai numeri sciorinati del suo blog, che è costretto a postare solo foto di gattini, che banna dal suo blog chiunque osi dire che ha in antipatia la lingua inglese (guai a toccargliela, come se una parlata che non ha nemmeno uno straccio di flessione verbale fosse da considerarsi una lingua!) e via riepilogando.
Così, tutto, inevitabilmente, si riduce a un “effetto Streisand” imbarazzante per il Nostro, ma non può farci niente nessuno. Oggi riapriamo tranquilli le finestre.