Rete 4 non s’ha da toccare

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Di Pietro ha cominciato a fare una serie di esternazioni che lasciano perplessi, e va beh, pazienza, lo fanno tutti.Ha proposto che l’Italia rispetti le sentenze che prevedono il trasferimento di Rete 4 sul satellite (così Emilio Fede può comodamente sparare le sue uscite direttamente dallo spazio) e il rimborso a Italia 7  (emittente che non vedremo mai).
E poi ha proposto un canale RAI per il servizio pubblico senza pubblicità.

Le esternazioni  di cui sopra non sono tali perché le proposte in sé siano sbagliate (anzi, a qualunque persona di buon senso potrà sembrare perfino ovvio dover rispettare una sentenza), ma perché si dà il caso che Di Pietro faccia parte del Governo in carica (lo stesso che oggi ha rifinanziato le missioni militari in Serbia e in Afghanistan) e dovrebbe essere “disbrigo degli affari correnti” mettere in atto il rispetto di una sentenza di un organismo europeo.

Non lo faranno, naturalmente, però Di Pietro piange dal blog e Veltroni gli dice che lui non può e non deve promettere cose di questo genere, perché l’Italia dei Valori ha deciso di presentarsi alle elezioni per confluire nello stesso gruppo parlamentare del Partito Democratico, quindi, o sottoscrive il programma di governo del Partito Democratico, o si toglie dai piedi.

E, evidentemente, il programma di governo del Partito Democratico NON prevede che si tocchino le TV di Berlusconi o gli interessi della RAI, che a volte sono anche la stessa cosa.

Di certo restano le dichiarazioni di non belligeranza elettorale di Veltroni, che puzzano di imperitura non belligeranza politica:

«Non mi sentirete mai pronunciare una parola di attacco contro Berlusconi. Quella con lui è una polemica gioiosa, ma va bene così: gli italiani sono stanchi degli improperi»