Il Sinodo Valdese approva la benedizione delle coppie gay, il testamento biologico e la ricerca sulle staminali

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La Tavola Valdese, a Torre Pelice, ha approvato, in un solo giorno (indubbiamente il dibattito sarà durato anni, ma alla fine dovrà bene arrivare il momento di contarsi) una risoluzione a favore della benedizione delle coppie omosessuali, della ricerca sulle cellule staminali e sul testamento biologico.

Insomma, i Valdesi, che sono brava gente, hanno detto sì a questi temi. Bravi, perdinci, impegnati come sono da sempre a separare lo stato dalla confessione, a distinguersi da altre organizzazioni religiose (prima fra tutte la Chiesa Cattolica Inc.) perché, dicono, i soldi che i cittadini scelgono di versare alla loro confessione NON vanno in opere di culto, ma di utilità sociale. Chi vuole, legittimamente, il culto, se lo paga. Punto e fine della storia.

Il Vaticano è in leggera controtendenza. Intanto alle coppie omosessuali la benedizione nein, niente, nada de nada, rien de rien, nichts, verboten! Certo, c’è qualche sacerdote pedofilo, ma che farci, nessuno è perfetto, e poi il testamento biologico, come può l’uomo disporre di un dono come la propria vita (ma se è un dono vuol dire che è mia e ne posso fare quello che voglio, Dio la vita non me l’ha mica data in comodato d’uso con obbligo di restituirla alla fine così come me l’ha data salvo il naturale degrado dell’uso, come le casette di Berlusconi agli aquilani…) e poi, le cellule staminali, mamma mia che orrore…

E questa brava gente che continua, felicemente, a mostrarne le contraddizioni.

S’e’ svejatoooooooo!!!

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Sul caso di Eluana Englaro non c’è più pace.

L’accanimento terapeutico del Governo e di chiunque sia interessato, in un modo o nell’altro, a mettere bocca nella vicenda (quando dovrebbe solo starsene zitto), ha raggiunto livelli di violenza inaudita e inaccettabile per chi crede nello stato di diritto.

Berlusconi questa mattina, mosso dall’interessamento di quell’anima pia del Ministro Sacconi, e dall’accordo tri-partisan fra il suo esecutivo, il Cardinale Martino (che ha detto subito "E’ un’ottima cosa!", ma sa un cazzo lui…) e parte della Procura di Udine (che ha aperto un fascicolo per vedere se sia stata effettivamente quella la volontà di Eluana, facendo finta di non sapere che c’è stato un procedimento in questo senso che è durato 17 anni e che si è concluso con una sentenza definitiva passata in giudicato), ha promesso un decreto d’urgenza del governo per impedire a chiunque (cioè a chi si occupa della vita di Eluana Englaro) di sospendere trattamenti come l’alimentazione artificiale o l’idratazione.

Una delle sue solite leggi ad personam.

Ma pare ci si sia messo di mezzo il Capo dello Stato. Che si è svegliato dal suo torpore e ha preso, finalmente, una posizione.

Ha capito anche lui che non si può governare a colpi di decreti, che c’è un iter parlamentare da seguire e che Berlusconi e i suoi non possono tirarlo per la giacca se non sono stati in grado di formulare una legge nelle sedi opportune.

C’è da augurarsi che il risveglio sia definitivo. Lo stato letargico in cui versa la nostra Repubblica lo richiede.

Eluana Englaro: lo Stato e’ di diritto e morire si puo’!

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Lo Stato di diritto, dice Beppino Englaro, esiste, ed è racchiuso in questa pagina della sentenza di appello, confermata oggi dalla Cassazione che dice che Eluana può morire. Subito, senza Vaticano, senza le definizioni di "eutanasia" da parte di AN, senza neanche l’odiosa interferenza della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, espressione legittimata del popolo italiano, che non sa neanche più che esitono le distinzioni e le separazioni tra i poteri dello Stato.

E’ l’unica boccata di ossigeno che ci è dato di respirare in un clima politico assolutamente oscurantista e sprezzante dei diritti individuali, e quello di morire è uno di quelli.

Eluana Englaro: sia fatta la sua volonta’

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Ora lascia, o Signore, che il tuo servo

vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele.

(Vangelo secondo Luca, 2, 29-32)

E ora lasciamo che la Corte di Cassazione decida e motivi l’inevitabile, e che lasci in pace quest’uomo, simbolo di rettitudine morale e umana, nel suo dolore personale, e lasci libera Eluana Englaro di morire lontana dai vaneggiamenti del Vaticano, dai riflettori dei giornalisti ignoranti e cafoni, dal Governo di Berlusconi, da una vita indegna di essere vissuta e da tutte le schifezze in cui è costretta, ancora oggi, a vegetare. Come tutti noi, del resto. Solo che noi abbiamo una coscienza ma non la usiamo. Eluana la coscienza non ce l’ha, eppure la usa lo stesso. Non è questione di molto. Ha da passà’ ‘a nuttata…