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Quando Ugo Tognazzi interpretò il ruolo del Conte Raffaello Mascetti nella imprescindibile trilogia di “Amici miei”, regalò al mondo, oltre che un personaggio struggente e bellissimo, i modi di dire del più feroce nonsense.
Parole come “Antani” (lo scrivo maiuscolo perché ritengo sia lo storpiamento di un nome proprio), “scappellamento a destra”, “Tarapìo tapioco” sono passate dal progetto originario di Pietro Germi a essere patrimonio di tutti.
Ma ce n’è una che viene ripetuta indiferentemente da intellettuali, giornalisti da guardia, nobil vólgo e plebe: supercàzzora.
Talmente usata che è stata banalizzata e trivializzata nella variante, corrente ma inaccettabile, di supercàzzola, tristemente cara, tra gli altri, anche a Marco Travaglio.
Il Wikizionario, il dizionario che costituisce uno dei progetti minori di Wikipedia, riporta il lèmma supercàzzora in modo corretto, segnalandone la versione trivializzata supercàzzora
E la sorellina maggiore Wikipedia che cosa dirà? Volete che qualcuno non si sia occupato della supercàzzora? Ma certo, eccola qui:
con tanto di fotogramma originale del dito che “stuzzica e brematura anche”.
Anche Wikipedia sostiene che la versione corretta è supercàzzora e non supercàzzola.
Ma, si veda il caso, il lemma riconduce a una pagina intitolata supercazzola.
Quindi Wikipedia non solo fa un errore messo in evidenza dai suoi cugini più piccoli (come se un dizionario fosse, per definizione preventiva, un’opera immeritevole rispetto al milione di pagine) contraddicendosi fin dal principio, ma continua addirittura nell’errore fino in fondo, perché cercando supercàzzora come lemma autonomo si viene reindirizzati direttamente alla pagina consapevolmente trivializzata.
Cosa volete, è l’immenso tarapìo tapioco di Wikipedia.