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Come cittadino dell’inesistente “Unione Europea” penso di respingere al mittente il Premio Nobel per la Pace testé attribuito.
Perché dare il Premio Nobel all'”Unione Europea” è un po’ come darlo al Sistema Solare, ad Atlantide, alle Colonne d’Ercole, e, più in generale, a tutti quei luoghi-non luoghi che costituiscono una forzatura dell’uomo (non credo che Plutone sappia di far parte del Sistema Solare, né che la Rocca di Gibilterra sia al corrente di far parte del Finis Terrae).
L'”Unione Europea” è una entità squisitamente economica e trovo un po’ stridente attribuire un Premio Nobel per la Pace a un elemento che si fonda, essenzialmente, sul denaro. Ma il Premio Nobel per l’Economia lo hanno abolito? No. Solo che sarebbe imbarazzante attribuirlo all’Unione Europea. Se non altro perché l’economia della cosiddetta “UE” sta andando a carte quarantotto e lo sappiamo tutti.
Siamo tutti Premi Nobel per la Pace, dunque. Noi che ce la prendiamo coi romeni accusandoli di portare tanta delinquenza a casa nostra dimenticando che anche loro sono a casa loro.
No, mi dispiace, non ci sto. Provo un sussulto di rabbia, impotenza e inutilità.
Cos’ha fatto l’Unione Europea per portare la pace nell’umanità? Ha raggiunto il massimo periodo di non belligeranza mai registrato al mondo. E che diamine, dopo due guerre mondiali in un secolo vorrei anche vedere. E forse pensiamo ancora che le guerre si compattano con le armi. Ma non è vero. Le guerre si combattono con i soldi.
Quindi spiacente. Come cittadino italiano non mi presenterò a ritirare la mia parte di premio. E scommetto che se ne accorgeranno tutti.