Assolti: Raffaele Sollecito e Amanda Knox non avrebbero ucciso Meredith Kercher. La Knox condannata per calunnia

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Dunque li hanno assolti. Poche ore fa pensavo che sarebbero stati condannati, ma l’ho sempre detto di essere un pessimo profeta, ammesso che sia un merito essere profeti.

Lei è uscita solo un po’ sporcata da una condanna a tre anni per calunnia. Ma non avrebbe ucciso, e questo era l’importante. Né assassina sanguinaria senza scrupoli, né  fatina buona dalla verginità integra, semplicemente una ragazza che si è sporcata il vestitino. Ma ci si abitua anche ad avere il vestito sporco.

Adesso c’è solo da riflettere su un fatto. Se sono innocenti rispetto all’accusa di omicidio, chi ridarà loro (belli o brutti, simpatici o antipatici che siano) gli anni di ingiusta detenzione patiti?

E cosa dire del lavoro della Pubblica Accusa che si è sgretolato davanti a una sentenza emessa "per non aver commesso il fatto", limitatamente alla maggior parte dei capi di accusa e "perché il fatto non sussiste" (limitatamente al capo "e"), che ha chiesto ostinatamente una condanna "Anche a prescindere dalle prove scientifiche"?

Una giustizia contraddittoria, che riduce la fiducia del cittadino nel sistema giudiziario, se due persone vengono incarcerate per un movente "erotico, sessuale e violento" per essere successivamente assolte, e con la formula più ampia.

La sentenza non è ancora definitiva, ma è l’ultima che opera nel merito dei fatti.
La Cassazione può ancora confermare la sentenza d’appello, o può annullarla con o senza rinvio per motivi di procedura. 

Ma queste due persone, in fondo, potremmo essere noi.
Brufolosi, magari, un po’ spaesati, impauriti, ma non assassini.

E per quello che riguarda lo sporco, si impara sempre a nasconderlo sotto il tappeto e a conviverci.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito: la sentenza

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E siamo, dunque, ad aspettare, trepidamente, le 20.00, orario dopo il quale, con grande gioia dei telegiornali e delle trasmissioni delle emittenti collegate via satellite con il Tribunale di Perugia, si saprà se Amanda Knox e Raffaele Sollecito saranno scarcerati o se, come io ritengo, ma questa è un’opinione personale, vedranno confermata la loro condanna di primo grado.

Se questa ragazzina dall’accento americano e questo giovinotto che regala il proprio braccialetto alla corte verranno assolti per insufficienza di prove (nel qual caso non significherebbe necessariamente una estraneità con formula piena), se verranno assolti per non aver commesso il fatto  (e allora c’è solo da vederla in cassazione la guerra tra procura e difesa), o se continueranno a scolntare la pena in carcere.

Sembra che tutto dipenda dalla condanna o dall’assoluzione. Ci dimentichiamo che la giustizia è scienza, non verità dei fatti.

"Assolto" non significa "innocente" (si può essere assolti per un reato anche se lo si è commesso), e "colpevole" non significa "responsabile" (un esempio fra tutti la prima sentenza del caso Tortora).

Tutti aspettano di sapere se una donna è una lucida assassina o una fatina buona, se il suo ex fidanzato è vittima a sua volta o carnefice. Ma nessuno sa che non sarà una sentenza di un tribunale a poterlo stabilire.

Però tutti siamo attaccati a questo dubbio, come se una sentenza, alla stregua di un ansiolitico,.possa scioglierlo e farci dormire sonni più tranquilli.