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Con la mi’ moglie si ragionava, l’altra sera, del diritto all’oblio. Ne parlai a proposito delle assurde pretese di Wikipedia di non vedere oscurati i link su Google ad articoli che ledono questo diritto nei confronti di terzi. E la mi’ moglie non la pensa come me. Evviva, segno che in casa mia esistono ancora la democrazia e la libertà di parola (sono beni rarefatti, oggidì).
Però io la penso ancora allo stesso modo, o guarda un po’, e oggi la Cassazione ha definitivamente assolto Raniero Brusco, il fidanzato di Simonetta Cesaroni, per il delitto di Via Poma (condannato in primo grado a 24 anni di reclusione, assolto per non aver commesso il fatto in appello).
La prima cosa che chi è direttamente coinvolto in una vicenda così grottesca (l’imputato e i suoi familiari) può pensare è che è la fine di un incubo. E’ vero, con la sentenza si archivia definitivamente la posizione di Brusco che non potrà più venire condannato neanche se dovessero emergere nuove prove schiaccianti a suo carico.
Ma la vita di quest’uomo (colpevole o innocente che sia non importa, è stato assolto dopo tre gradi di giudizio) resterà comunque sempre segnata dalla vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, dal convincimento dei pubblici ministeri della sua colpevolezza, sgretolatosi come argilla secca davanti alle sentelle di appello e di cassazione, da quella condanna di primo grado (che, come dice un mio amico avvocato, “è il nulla”).
Si parlerà di lui non più come il signor Raniero Brusco, di professione vattelappesca, sposato con la signora Tal de’ Tali, ma come “quello dell’omicidio di quella povera ragazza”. Perché i “poveri” sono sempre -giustamente- le vittime, mai i presunti carnefici, soprattutto quando si dimostra che carnefici non sono.
E allora sì, diritto all’oblio. Diritto a non associare un fatto criminoso al nome di una persona, diritto ad essere dimenticati, diritto a essere considerati per quello che si è e non per quello che si era, diritto a spegnere la luce e a fare un bel falò di tutte le carte spulciate da PM, parti civili e difesa. E diritto di mandare a fare in culo tutto questo e molto altro.