Alex Schwazer: dacci oggi il nostro capro espiatorio quotidiano

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Alex Schwazer

Ed eccolo, finalmente per noi, il capro espiatorio, la vittima sacrificale, l’agnello dell’uomo che raccoglie tutte le immondizie italiane di una estate passata con Ulisse, Annibale, Caronte, Agamennone e Mitridate Re di Ponto, dunque, al limite della pazzia collettiva.

Diciamoci la verità, c’era proprio bisogno di una persona su cui riversare sputi, disprezzo, delusione, ma soprattutto moralismo, moralismo a chili, a quintali, a tonnellate, a gigalàte, moralismo che te lo senti addosso come il sudore che ti appiccica la pelle e che non ti lascia un momento, come la notte in cui ti svegli perché soffochi.

L’intenditore che mangiava il cioccolato in una pubblicità TV ha toppato, ha fatto quello che non doveva fare, ha osato prendere delle sostanze per migliorare le sue prestazioni fisiche e psichiche. Che poi è quello che fa la gente quando beve un bicchiere di alcolico per facilitare la relazione, quando si fa una canna perché “schiarisce le idee”, quando si prende un tranquillante per dormire meglio, o quando tira di coca per stare un po’ su e per non sentire la stanchezza.

Solo che Schwazer non si è solo dopato. Ha avuto il coraggio di farsi beccare. Questa è la sua colpa principale.

Tutti, come dicevo, fanno uso di sostanze (io per primo), legali o illegali che siano. Solo che se ti ubriachi, se pippi di coca, se prendi due Valium, se canni anche in modo pesante, ma poi non succede nulla sei un “giusto”. Se dopo esserti “sostanziato” che so, metti sotto un bambino (ma anche un adulto va bene lo stesso), tocchi il culo a una donna, combini un disastro o ti metti a prendere a cazzotti il primo che càpita, ecco che passi dalla parte del “giusto” a quella del “capro”.

E non ci vuole nulla a essere “capro”. Basta anche un controllo stradale con l’etilometro. Se ti fermano sei fottuto, se non ti fermano puoi dire di averli buggerati.

E allora adesso tutti addosso a lui. Ma sì. Noi italiani evasori fiscali incancreniti, noi pronti ad indignarci per qualunque cosa ma che quando il parrucchiere, il barbiere, il fabbro o il professionista ci dicono “Non posso fatturarle tutto” (cielo, e perché no???) rispondiamo “Ma certo, faccia, faccia, non si preoccupi, comprendo benissimo… tanto stasera me la prendo con quello lì delle merendine che hanno fermato alle Olimpiadi!”. Noi che ci teniamo tanto alla purezza dello sport solo quando ci sono le Olimpiadi, perché, diciamolo, chi è che non sa tutto, ma proprio tutto sulle parallele asimmetriche o sul corpo libero? Noi che abbiamo il calcio più marcio d’Europa, noi che al fine settimana scommettiamo su questo o quel risultato, noi che riempiamo i nostri figli che vogliono fare sport (calcio, naturalmente, ché il calcio è ignobile solo una volta ogni quattro anni) di “integratori alimentari”, noi che mettiamo la macchina al parcheggio riservato all’handicap, perché sia sa, son disgrazie, mi dispiace per loro, ma uno la macchina mica se la può mettere in tasca, e poi non c’era nessuna macchina con il contrassegno dell’handicap, quindi non ho mica rubato niente a nessuno.

Noi, che abbiamo solo bisogno di qualcuno se assuma su di sé le nostre colpe, così da andare a letto puliti e non dopati.