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Matteo Renzi ha preso il treno, è andato alla stazione Termini di Roma con la macchina, si veda il caso la stessa con cui è arrivato per recarsi al Quirinale. Sta andando a Firenze da dove era venuto, ieri si è fermato a prendere un caffè, è andato dal suo barbiere a farsi dare una spuntatina, probabilmente ha salutato sua moglie e i suoi figli, forse ha rischiato anche di inciampare per la strada e sono convinto che si sia fatto una doccia e abbia usato uno shampoo come noi tutti mortali.
Sono azioni banali, quotidiane, assolutamente ininteressanti dal punto di vista della rilevanza delle notizie. Eppure i giornali radio e i telegiornali ne sono pieni.
La nausea ci prende e ci blocca, ci assale una sorta di infantile pudore. E’ possibile che quest’omino non abbia ancora iniziato il suo lavoro e la gente sia già assalita da questo feticismo giornalistico al limite della reliquia, per cui questa è la poltrona dove si è seduto, questa è la tazzina da cui ha bevuto, questo è il posto sul treno su cui ha viaggiato, e ci manca solo la tazza del water in cui ha soddifatto le sue necessità biologiche (oh, ne avrà anche lui, o sta sempre a farsi doccia, shampoo, capelli o a viaggiare sulla Smart, anzi, no, sulla Giulietta).
Non è nato un presidente del consiglio, non è ancora il tempo. Non è nemmeno cresciuto un eroe (beato il Paese che non ne ha bisogno). E allora qual è il valore di questo tipo di informazione? Quello di creare un modello, dopo la “gauche au caviar” la “gauche rosée”, descrivere una sinistra ormai annacquata dal disorientamento che deve per forza essere riempito da qualcosa. E allora si parla della Sora Agnese che ha deciso di restare a Firenze e di non seguire il marito a Roma e saranno anche sacrosante scelte sue. Allora si riempono gli spazi con la foto del carro con la testona di Renzi che dondola come quella dei cagnolini che si incollavano vicino al vetro posteriore delle macchine negli anni ’70, si riferisce del parroco che lo ricorda come un “leader” già da chierichetto (chissà a chi pensava per il Ministero del Turibolo, a quello delle Ampolle o al Dicastero per l’Asciugatura delle Mani), si parla delle sue imprescindibili partecipazioni a “La Ruota della Fortuna”. Acqua fresca per diluire il vino, cioè le notizie vere.
A mia moglie il vino rosé non è mai piaciuto e credo che potrei cominciare a darle ragione.