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Il 12 dicembre 1969 le lancette dell’orologio della storia del nostro paese si fermarono alle 16:37 quando l’esplosione di una bomba collocata nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano causò 17 morti e 88 feriti.
Si tratta di quella che fu definita “la madre di tutte le stragi”. I processi a carico degli indagati si sono conclusi definitivamente nel 2004 con l’assoluzione di tutti gli imputati, siano essi neofascisti o anarchici.
Doveva per forza esserci un colpevole. Fu identificato quello morale, la sinistra italiana che doveva e poteva essere destabilizzata ad ogni pie’ sospinto con piccole azioni dimostrative fin già dal 1965. Uno di quelli materiali, invece, fu Pietro Valpreda, assolto da ogni accusa, ma che intanto ha visto l’inferno.
Ma la sera di quel 12 dicembre veniva fermato, tra gli altri, l’anarchico Giuseppe Pinelli. Tre giorni dopo, senza che il fermo venisse minimamente convalidato dal magistrato, Giuseppe Pinelli precipita dalla stanza degli interrogatori della Questura di Milano dove veniva “attenzionato” e “sottoposto ad interrogatorio da parte di Antonino Allegra e del commissario Luigi Calabresi, oltre che quattro sottufficiali della polizia in forza all’Ufficio Politico, gli agenti Vito Panessa, Giuseppe Caracuta, Carlo Mainardi, Pietro Mucilli, ed un ufficiale dei carabinieri (in realtà era un agente del Sisdi, tenente Savino Lograno)” (1). Secondo Calabresi, Pinelli “ha compiuto un balzo felino verso la finestra, che per il caldo era stata lasciata socchiusa, e si è lanciato nel vuoto”. (2) Ma se la sentenza del giudice D’Ambrosio del 1975 diceva che Calabresi non era presente nella stanza al momento in cui Pinelli è precipitato, come faceva lo stesso Calabresi ad affermare che si sia trattato di un “balzo felino”? E perché Pasquale Valitutti non è stato creduto quando ha affermato che, invece, Calabresi era presente?? Di certo c’è che è stata una strage soprattutto giudiziaria, degli innocenti e che con la strage di piazza Fontana “anche la verità venne uccisa e, forse, un po’ della nostra Repubblica. Mezzo secolo dopo, la “madre di tutte le stragi” rimane ancora orfana” (2).
(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Pinelli
(2) http://www.in-verso.it/giuseppe-pinelli/