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Don Dino, a Vada, era l’aiutante di Don Vellutini.
Si diceva -ma il vociferìo era già andato in cavalleria da quel dì- che si fosse reso responsabile di non so quale ammanco nelle casse curiali, in occasione dei lavori di ristrutturazione del campanile di Vattelappesca, per cui eccolo lì, a Vada, in voto di obbedienza a quel bisbetico indomato, principe della polemica e fumator di sigari toscani che era Don Vellutini.
Erano come don Chisciotte e Sancho Panza, come Phileas Fogg e Passpartù.
Don Dino faceva i mestieri più umili e noiosi. Diceva la messa del pomeriggio, quella della domenica mattina che c’era poca gente, si occupava di funerali (“andava a prendere il morto”, come si diceva allora, lo portava in chiesa e poi lo accompagnava all’ultima dimora, bofonchiando qualche pateraveggloria) Continua la lettura di “Don Dino Maria Cambi, sacerdote”