Le intercettazioni NON sono la difesa del Paese

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Un popolo che sacrifica la propria privacy in nome della propria sicurezza non si merita né privacy né sicurezza.

Non si può arrivare a dire, come è successo in un incontro culturale di donne dello spettacolo e del giornalismo, tra cui Lucia Annunziata, Anna Bandettini, Geppi Cucciari, Annalisa Cuzzocrea, Orsetta De Rossi, Angela Finocchiaro, Iaia Forte, Silvia Paoli, Laura Pertici, Claudia Riconda, Giulia Santerini, che le intercettazioni sono la difesa del paese.

E’ semplicemente inaccettabile che in un paese civile e democratico una persona venga intercettata solo in nome di un diritto più alto di quello di essere lasciati in pace.
Le intercettazioni devono e dovranno essere sempre l’extrema ratio.
Chissà cosa penserebbero queste signore se fossero intercettate quando parlano, che so, col marito, con compagno, col fidanzato, con l’amante solo perché, magari, marito, compagno, fidanzato, amante sono indagati, o lo sono loro, ma per fatti che non hanno nulla a che vedere con il motivo della conversazione. Chissà cosa penserebbero se queste intercettazioni, una volta trascritte andassero nelle mani di chissà chi perché una volta che sono state trasmesse all’accusa, alla difesa e alla parte civile diventato pubbliche.

Ed è inutile dire che chi non ha nulla da nascondere si fa intercettare volentieri, sono balle che non fanno più ridere nessuno.

Intercettazioni solo quando strettamente prescritto e in caso di reati gravi.
Depenalizzazione dei reati di offesa, ingiuria e diffamazione.

Solo allora verrò anch’io sul palcoscenico a ballare il cancan!!