Le contraddizioni e il contraddittorio di Anna Finocchiaro

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Anna Finocchiaro è una persona che fa onore al proprio cognome.

Infatti cerca di infinocchiarci ben bene con il look tipico di una signora che deve aver visto ben altri splendori in passato, gli occhialini da intellettuale, l’aria da pasionaria e qualche capello bianco di coreografia, oltre che un guardaroba invidiabile che, si sa, la senatrice a capo del principale gruppo di opposizione non può entrare nell’emiciclo in vestaglia e ciòce, oh!

Ieri sera, durante la trasmissione “Che tempo che fa”, Marco Travaglio è stato ospite di Fabio Fazio. E va beh, fin qui pazienza, fin qui nulla di male, non è un reato accettare l’invito di un conduttore buonista, tutto buone maniere e ammanicamenti con la dirigenza della RAI, e che in qualche occasione non perde la battuta per fare un po’ l’alternativo omologato fino all’osso.

Marco Travaglio ha affermato che il Presidente del Senato Schifani avrebbe avuto collusioni con persone che poi sono state condannate per reati di mafia.

Sono fatti (non accuse) che lo stesso Travaglio ha riportato sul suo ultimo libro “Se li conosci li eviti!” dedicato ai parlamentari dell’attuale legislatura. Ecco un frammento della voce dedicata a Schifani: “Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.”

La Finocchiaro, che dovrebbe stare all’opposizione, non solo dice quello che dovrebbe dire qualunque persona di buon senso, e cioè che quei fatti sono veri, ma, anzi, invoca una inconcepibile persecuzione ai danni della seconda carica dello stato: “Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, in diretta tv su una rete pubblica, senza possibilità di contraddittorio”

Secondo lei, quindi, nessuno in TV può più dire nulla di nessuno se l’altro non è presente per dire la sua.

Reginetta dei contradditori, la Finocchiaro infatti si è sempre contraddetta.
Dotata di una innata ed innegabile modestia (sue le frasi “Un uomo con il mio curriculum l

La cattiva letteratura e l’esempio di Massimo D’Alema

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“È pazzesco, pazzesco…”

“Un’altra volta? Ancora con quelle intercettazioni vecchie di anni, e totalmente prive di risvolti penali?”

“Ragazzi, qui siamo fuori dello stato di diritto. Noi “complici”? E di quale reato? Quelle fantomatiche “notizie riservate” di cui parlavo con Consorte stavano su tutti i giornali… E poi, parliamoci chiaro: ma perché questa vecchia immondizia rispunta fuori proprio oggi?”

“Dico la verità: sono abbastanza scosso. Voglio leggere bene quello che dice il Gip. Ma se è quello che mi hanno riferito, mi sento assolutamente tranquillo. Quella è solo cattiva letteratura. E le argomentazioni mi sembrano molto, molto fragili, anche dal punto di vista giuridico. Però…”

“Non si può crocifiggere in questo modo un cittadino, formulando un giudizio che pare già una sentenza. Così salta per aria il sistema democratico…”(da un articolo di Repubblica)