Il Reflusso Gastroesofageo da cancro (via spamming!)

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reflusso

Io soffro di MRGE. Che sarebbe un acronimo graziosetto e cripticello per definire la “Malattia da Reflusso Gastro-Esofageo”.

La mi’ nonna Angiolina avrebbe detto “Ciai i fortóri!” ma ora non vai da nessuna parte se non soffri almeno di una siglettina e sicché ho dovuto adeguarmi.

Ieri mi è arrivata una mail di cosiddetto spamming che portava come oggetto “The Real Cause Of Your Acid Reflux” ovvevo “La vera causa del vostro reflusso acido”, nel campo From c’era un certo “stomach cancer”, ovvero “Cancro allo stomaco”. La mail comincia con il rassicurante “Non avrei mai creduto che la mia acidità fosse dovuta al cancro”.

Ma andate in culo! Questi non sono spammer. Gli spammer cercano di affibbiarti ora un software per il computer, ora una pasticchina di Viagra contraffatto. Tutt’al più c’è qualche puttanone di alto bordo che ti si offre, così se vuoi prendere contatti con una professionista che scrive dall’altro capo del mondo e farti spennare un po’ di soldi sei libero di abboccare. Ma questi son dei terroristi. Non ti dicono, cioè, che mangi come un bottino e che se tu (cioè io) ingurgitassi meno troiai magari staresti anche meglio, no, macché, vengono a raccontarti la loro esperienza e si firmano anche, così la gente sa dove andare a cercarli per corcarli di sacrosante mazzate.

Non so loro, ma io per Pasqua all’agnello cacio e uovo all’abruzzese non ci rinuncio. E poi la sera di Riopan ne prendo tre!

La schiacciata della Valma

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La Piazza di Vada (da wikimedia.org)

La Valma era la Valma, e questo è un dato di fatto incontrovertibile.

A Vada la Valma era la proprietaria del forno forse più frequentato. Oh, non che non ce ne fossero altri, certo, a pochi passi, davanti alle scuole, c’è sempre quello del Polidori (a Vada il contraddittorio è garantito anche quando si tratta di andà’ a comprà’ ‘r pane!), ma andare dalla Valma era un po’ un rito per tutti.

Sarà che si scambiavano due chiacchiere, sarà che il corridoio stretto davanti al banco obbligava le persone ad avere un minimo di relazione sociale (“Sposa mi fa passà’ ho furia?…” “O Signora se lo tenga un po’ fra le gambe questo bimbetto, un lo vede li stranuti che fa? Se mi smoccola i pantaloni c’è ca vede’ Casamìcciola!!”).

Da bimbetto andavo dalla Valma per la schiacciata della Valma.

A Vada la schiacciata è la focaccia di basso spessore condita con olio e sale. E a me mi garba con parecchio sale e parecchio olio. In questo la Valma ci aveva azzeccato. Quando te la dava per portarla via la incartava in un pezzo di carta (a Vada si dice “un foglio”) da pane e poi in un sacchettino di nylon. Quando l’aprivi era tutto un proliferar di unto di cui la Valma era, sia benedetta, generosa e provvidenziale dispensatrice. Così mangiavi la schiacciata, ti ungevi le dita e andavi a casa soddisfatto e bello tronfio con la maglietta impataccata.

Ma la schiacciata migliore della Valma era quella coi “ciccioli”. I ciccioli sono dei pezzettini minuscoli di carne, grasso e cotica di maiale che si mettono nell’impasto della schiacciata e la rendono friabile, saporita, gustosissima, vera e propria manna dal cielo per chi, affamato, avesse avuto voglia di bloccare i ripetuti languori. O per i ragazzetti delle elementari che “non stanno mai fermi un minuto, oh, mangia, tremòto, guarda lì come son sudati, natidancani…”

La schiacciata comunque è anche il dolce di Pasqua a forma di rudimentale panettone. Pasta lievitata con l’uovo e l’anice. Si chiama “schiacciata” perché è un po’ altina. A Vada, si sa, siamo degli inguaribili giocherelloni linguistici. E quand’era Pasqua te ne portavi via una o due di schiacciate e avevi anche mangiato il dolce, hai visto, o cosa vuoi di più?

La Valma, che di cognome faceva Panicacci, era di passo svelto e parole spicce. Lavorava parecchio e quando aveva finito ritornava a casa con una Graziellina (o almeno io me la ricordo così, o così mi piace ricordarmela) e pinta e pesta su quei pedali, che la giornata non è mica finita, seeeeeeh, ci son sempre la casa e i figliòli.

Perché la Valma era anche la mamma del sindaco. Mi mancherà, accidenti alla sorte ria e malidetta che mi ha portato via un pezzo di schiacciata…. dico, un pezzo di me.

Wikipedia Patrimonio dell’Umanità e gli agnellini a Pasqua

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C’è un gruppo di persone su Facebook che si riconosce nel comune sentire di far dichiarare Wikipedia Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Sull’ipotesi di Wikipedia come Patrimonio Mondiale dell’Umanità ho già detto qualcosa tempo fa.
Non mi sembra una buona idea accomunare Wikipedia a opere incommensurabili come, ad esempio, il Taj Mahal, ma  ci sono persone che la pensano in maniera diversa. Ed è giusto che abbiano un luogo in cui parlarne. Anche solo una pagina su Facebook.

Di cosa parlano? Di Agnellini a Pasqua. Vanno mangiati? Non vanno mangiati?? La tradizione è tradizione, di latte poi sono ancora più buoni… Il Patrimonio Mondiale dell’Umanità parla di agnellini di Pasqua?? E’ tutto qui???

Per favore, ditemi che l’umanità ha diritto a un patrimonio mondiale i cui sostenitori parlino anche delle proprie convinzioni in merito a quello che sostengono…