284 total views
A Parma una maestra si è azzardata a spiegare ai bambini della Scuola Primaria in cui insegna che Babbo Natale non esiste.
Che è una leggenda, appunto, e che come ogni leggenda è un mito, un’invenzione.
Apriti cielo e spalancati terra! Sui giornali locali (ma reperibili regolarmente in rete) sono apparse lettere di protesta di genitori indignati perché sarebbe stato rubato ai loro pargoli il diritto di sognare. Probabilmente qualcuno avrà fatto una regolare querela alla magistratura per furto di renne e sparizione di barba bianca e vestito rosso.
Scrive alla Gazzetta di Parma il padre di uno di questi bambini defraudati: “Vorremmo che tu regalassi a questa maestra la magia che proviamo noi quando ti scriviamo, la magia di quando fatichiamo ad addormentarci pensando a te che arriverai con le tue renne, un po’ per la speranza di vederti e un po’ timorosi perché non ti conosciamo. La magia di quando ci svegliamo al mattino e corriamo a guardare sotto l’albero. Vorremmo che tutti provassero queste emozioni, perché ce n’è bisogno. Queste cose non hanno età”. Sì, forse queste cose non hanno età, ma suo figlio sì, ha otto anni, e a otto anni si è abbastanza sbozzolatini per smettere di credere a Babbo Natale venire educati alla realtà e alla verità.
Ed è questo il peccato mortale della maestra, quello di aver detto la verità. Su Facebook c’è un vespaio insopportabile di mamme che le si accapiglierebbero contro se solo si azzardasse a toccare ai loro figli le bugie su Babbo Natale, Gesù Bambino e la Befana, con tanto di slitta, mangiatoia e camini in cui passare. La verità è un’arma formidabile. Sbugiarda chiunque in meno di un secondo. I fatti riescono sempre a zittire una polemica.
Ma la maestra non è stata criticata perché Babbo Natale effettivamente non esiste. Quella cosa nessuno può metterla in discussione. E’ stata criticata per aver detto la verità.
In breve, il re è nudo e fa anche dimolto schifo.