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Samantha Cristoforetti si dimise dall’Aeronautica Militare il 31/12/2019.
Lo annunciò, fornendone alcune motivazioni e spiegazioni in un suo post sul suo account Twitter ufficiale, il 2/1 scorso:
Alla notizia non diedi peso, pensando che non valesse la pena parlarne, visto che si trattava di questioni personali, che nulla avevano a che vedere con la pubblicità di “AstroSamantha” (anche questa noda degli astronauti di chiamarsi “Astro-qualcosa” finirà un giorno!). E per “pubblicità” non intendo certo la réclame, ma il suo essere un personaggio pubblico.
In questi giorni, però, la notizia delle sue dimissioni sta rimbalzando di nuovo sui social. A puro titolo di esempio, ecco uno dei (tanti) post che ho trovato:
Vi si legge, tra l’altro, che:
“per ragioni politiche in Italia le preferiscano un altro astronauta, che pur essendo costato al contribuente una dozzina di milioni in preparazione non ha passato gli esami ed i test, venendo comunque promosso ad un grado militare superiore alla Nostra”
Non faccio il nome dell’astronauta che sarebbe stato preferito alla Cristoforetti (del resto non lo fa neanche il post), perché ha la rettifica facile e io non sono in grado di pagarmi gli avvocati per difendermi da eventuali repliche e precisazioni (per quelle ci sono i commenti, che sono sempre aperti a tutti).
Riporto però per intero le precisazioni (un po’ lunghine, ma non importa, abbiamo spazio) della Cristoforetti, così come riportate da bufale.net:
“Tornata da una breve vacanza con la famiglia, vorrei fare alcune brevi precisazioni a proposito delle notizie che mi riguardano riportate nei giorni scorsi dalla stampa.
È vero che mi sono congedata dall’Aeronautica Militare il giorno 31.12.2019 transitando nel complemento. Era mia facoltà chiedere la cessazione del servizio da quando, nel settembre 2019, ho concluso i miei obblighi di ferma.
In previsione di questa “scadenza” avevo informato i vertici dell’Aeronautica Militare già all’inizio del 2019 sul fatto che avrei riflettuto, nel corso dell’anno, sull’opportunità o meno di continuare la doppia dipendenza da ESA e dalla Forza Armata, resa possibile dalla legge 1114/62.Dal 2009 sono infatti impegnata in ESA in qualità di astronauta. Da ESA dipendo per l’impiego quotidiano e da ESA percepisco lo stipendio. L’appartenenza alla Forza Armata ha avuto negli ultimi 10 anni un valore simbolico e affettivo.
Le Superiori Autorità hanno inoltre sempre saputo, perché l’ho sempre detto chiaramente, che non avevo anche per il futuro intenzione di lasciare il mio incarico in ESA. Per questo ho ritenuto poco utile interrompere le mie attività per svariati mesi per svolgere i corsi necessari all’avanzamento a Ufficiale Superiore, e vi ho quindi rinunciato, rinunciando contestualmente di mia volontà all’avanzamento nel grado.
Riguardo ai motivi per i quali mi sono congedata e alle varie ipotesi che ho letto:
1) non sto cambiando mestiere o assumendo un nuovo incarico: continuo ad essere un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e conto di tornare presto nello spazio;
2) non mi sento oggetto di discriminazione di genere: non posso entrare nella testa delle persone, ed è vero che siamo tutti, ma proprio tutti, pieni di bias di ogni tipo, ma io non ho motivo concreto di lamentare alcuna discriminazione di questo tipo;
3) ho avuto il massimo supporto da parte della delegazione italiana alla Ministeriale ESA dello scorso novembre, tanto che l’Italia ha ottenuto l’impegno per un secondo volo per me entro qualche anno; ho già allora manifestato pubblicamente la mia gratitudine al capo delegazione, Sottosegretario Fraccaro, e a tutto il team della Presidenza del Consiglio e di ASI, quest’ultimo guidato dal Presidente Saccoccia;
4) semplicemente, ho avuto occasione di esprimere alla Forza Armata, nelle sedi appropriate, il mio disaccordo riguardo ad alcune situazioni e, contestualmente, ho ritenuto per coerenza e per mia serenità congedarmi. In schiettezza e reciproca cordialità, senza alcuna polemica. Speravo anche con discrezione, ma su questo nulla ho potuto.
La formazione di pilota militare è un’ottima strada, seppur certamente non l’unica, per prepararsi a fare l’astronauta. In vista di una nuova selezione astronauti prevista entro un paio d’anni, mi auguro che tanti e tante giovani Ufficiali vogliano partecipare e a loro va il mio “in bocca al lupo”. Alle tante amiche e ai tanti amici che vestono l’uniforme azzurra, il mio affetto. A tutte le donne e a tutti gli uomini dell’Aeronautica Militare e di tutte le Forze Armate il mio grazie, da cittadina italiana, per il servizio che prestano al Paese. Sono stata orgogliosa di essere una Vostra collega.”
Ecco, tutto qui. La Cristoforetti ha avuto SOLO delle divergenze di opinione con l’Aeronautica, che ha fatto presenti nelle “sedi opportune”, e che costituiscono, soltanto, motivi personali (come si scriveva un tempo nelle giustificazioni quando si andava a scuola). Non si sente vittima di alcuna discriminazione di genere, se è questo che i soliti gattini da tastiera vogliono insinuare, e si è congedata spontaneamente dall’Aeronautica senza rancori e senza lasciare aspetti non chiariti in sospeso.
Perché, dunque, questo ritorno di fuochino sul web? Perché è questo che ci interessa. Il come mai una notizia di più di otto mesi fa stia ancora rimbalzando sui social, come se non si trattasse di una vicenda definitivamente chiusa, come se ci fosse ancora qualcosa da dire, da recriminare, da sottolineare, da evidenziare.
Samantha Cristoforetti si è dimessa perché sono affari suoi. Punto. Non parliamone più, adesso.
Perché è vero che non ne parla nessuno e che la notizia ha avuto poco risalto sulla stampa italiana. Ma in genere le scelte personali della gente non interessano all’opinione pubblica, anche quando si tratta di personaggi noti, conosciuti e stimati, come nel caso della Nostra.
Lasciamola cadere così, “come una cosa posata in un angolo e dimenticata“, come scriveva il Poeta.
Paolo Attivissimo (che si autodefinisce “amico” dell’astronauta) ci ha tenuto a farci sapere che alla Cristoforetti piacciono StarTreck e BattleStar Galactica (che non so nemmeno cosa sia e me ne vanto). Ecco, queste sì sono le notizie senza le quali l’opinione pubblica non riuscirebbe più a vivere!