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Ecco, io sono fatto un po’ come quel personaggio di Nanni Moretti che a un certo punto del film (abbiate pazienza, non mi ricordo quale, credo “Palombella Rossa”, ma non potrei giurarci, e considerato che questo blog è frequentato da morettiani DOCG, rischio la fucilazione) esce fuori con la storica battuta “Le parole sono importanti!! Come parlate?? Chi parla male pensa male e vive male” Nel senso che ci sono delle cose che riguardano la grammatica, la sintassi, l’ortografia, che mi dànno (con l’accento, che è voce del verbo dare) mostruosamente ai nervi e che mi farebbero venir voglia di reagire con gli stessi occhi spiritati e con la stessa indignazione di Moretti.
Ultimamente sento (e leggo sul web) questa abitudine odiosa di dire “la” cheesecake al femminile. E lì il mio già fragile sistemino nervoso esplode. Ma perché al femminile?? Ho provato a chiedere in giro e ci sono state donne (evidentemente specializzate nella realizzazione di cheesecakes) che mi hanno detto: “perché in inglese non si fa distinzione tra maschile e femminile, e siccome cake vuol dire torta e torta in italiano è femminile, allora anche cheesecake diventa femminile”. Perfetto, non farebbe una grinza, solo che quando rispondi: “E allora perché non si dice anche LA plumcake?”, lì ti guardano col ghigno storto: “No, LA plumcake non si dice, si dice IL plumcake, però cheesecake resta femminile”, col ghigno teso e il nasino all’insù di chi ha appena fatto una figura di merda ma non vuole ammetterlo. Dio, come non la sopporto la gente che non vuol capire!
E intanto, ma sì, continuate pure a massacrare la lingua italiana con questi prestiti dall’inglese (perché dire “torta al formaggio” non si può, eh, no, non fa fine, farebbe scappare perfino i frutti di bosco da ‘ncopp’ ‘o cise-chéic) e massacratevi la linea a suon di formaggini light finché vi pare, ma la grammatica lasciatela stare, vili attentatori!