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Non è la prima volta che “Medici Senza Frontiere” è sotto il mirino della magistratura. Un anno fa si parlò di abusi sessuali, dopo lo scandalo Oxfam, ma la gente pare essersene dimenticata. La ONG se la cavò con una sorta di mea culpa e con un’autodenuncia in cui si parlava di tolleranza zero e di licenziamenti di 19 persone accusate a vario titolo. Federica Nogarotto, già capomissione di Medici Senza Frontiere, ebbe a dichiarare in quell’occasione: «Stiamo parlando di comportamenti non corretti di singoli individui, ve lo ricordo. Stiamo parlando cioè di mele marce, 40 casi su oltre 40 mila nostri operatori in tutto il mondo. È chiaro, però, che lasci l’amaro in bocca…»
Mele marce, dunque, eventi del tutto casuali e che non potevano nè dovevano intaccare l’immacolata immagine di MSF di fronte alla opinione pubblica italiana. Oggi arriva l’accusa di illecito trattamento dei rifiuti su cui Medici Senza Frontiere dichiara in un tweet: “Si accusa #MSF che da cinquant’anni salva vite in 72 paesi del mondo, che ha ricevuto un Nobel per la pace, di aver messo in piedi un’organizzazione criminale finalizzata al traffico illecito dei rifiuti.” E allora? Non si può?? O, forse, proprio perché MSF ha vinto un Premio Nobel deve essere per forza immune dalle inchieste della magistratura? C’è, nell’indignazione davanti a un atto istituzionale, una presunzione immensa, un senso di superiorità e di impunità mai visto, la voglia di fare tutto un fagotto di quelle che, allo stato delle cose, sono solo accuse.
E dalle accuse ci si difende. Per cui quello che mi aspetto e che tutti dovremmo aspettarci è che MSF affronti il procedimento penale che la riguarda senza inutili piagnistei, come lo affronterebbe qualsiasi cittadino italiano. Che uno poi dice: “ma con queste notizie la gente non donerà più il proprio denaro per gli scopi della ONG”. Ma vorrei anche vedere il contrario. Nessuno manderebbe un figlio a scuola se un professore fosse indagato per abuso di mezzi di correzione (indagato, ho detto, non condannato), ed è perfettamente normale che la gente non affidi i suoi soldi a una associazione che viene accusata di aver scaricato nei porti italiani rifiuti pericolosi a rischio infettivo. Saranno anche innocenti, non lo metto in dubbio, ma i miei soldi sono i miei soldi e non sono disposto a darli a chi tratta l’abuso sessuale come un incidente di percorso o cerca di minimizzare una accusa così pesante come il traffico illecito dei rifiuti con la scusa della solidarietà e del salvataggio di vite umane. Potrebbero non essere più in grado di svolgere la loro missione? E chi se ne frega! Non sono mica i soli che operano su quel tipo di interventi, ci sarà pur qualcuno che si occupa di assistere medicalmente chi ha bisogno, magari negli ospedali, e che non è stato accusato di un bel niente.
La mia avversità a ONG, ONLUS e categorie assortite è abbastanza nota. Ma ora basta scuse e ridicolaggini: Medici Senza Frontiere ci dimostri, al di là di ogni ragionevole dubbio, di essere degno del Premio Nobel che le è stato conferito, perché la gente non pettina le bambole e i suoi soldi non crescono sugli alberi. Oh.