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WhatsApp è andato in panne per quattro ore. Ha forato, non funzionava, un faceva. È stato il panico fra gli users del sistema di messaggistica più amato dagli italiani ma non solo.
Twitter è stato subissato da messaggi di persone che stavano per fare Hara Hiri perché erano tre ore che avevano spedito un “ci vediamo tra 40 minuti al solito posto e te la do” ed era loro saltata la trombatina, oh, son disgrazie.
Inutile dirvi che la maggior parte di voi sta usufruendo del periodo di prova gratuito di un anno.
Il resto paga la botrionissima cifra di 0,89 euro l’anno. Quattro ore di disservizio corrispondono a 4 centesimi di centesimo di danno, e poi ti credo che ci sono gli imprenditori che si tolgono la vita, con questi salassi!
Fareste meglio a starvene zittini e a frugarvi per spendere qualche centesimino in un tradizionale SMS. Oltretutto comprate telefoni cari asserpentati per dare i vostri danari a CosoPhone, sicché vuol dire che ce li avete.
Ora che WhatsApp è passata nelle mani di Zuckermann, lì, vi diete sentiti tremare la terra sotto i piedi.
O come ci siete rimasti?