…le stesse parole, gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto sotto il banco

 242 total views

Il vero problema della scuola italiana non sono gli insegnanti che somministrano come compito per casa, la lettura della descrizione di una relazione omosessuale. Saffo e Catullo sono morti da millenni, di omosessualità (in termini di condanna, ça va sans dire) si parlava nella Bibbia.

Il vero problema della scuola italiana è che vi si legga un romanzo di Melania Mazzucco trovandovi, magari, spunti di problematiche generazionali interessanti. Per carità, non è una questione che attiene personalmente alla Mazzucco, non ce l’ho con lei. A scuola si fa lo stesso anche con Federico Moccia, con Margaret Mazzantini, con Alessandro Baricco, Andrea De Carlo, con Susanna Tamaro, Nicolò Ammanniti che, per carità, si possono anche leggere, ma, signori, la letteratura è ben altro.

E il mio non è benaltrismo spicciolo, la letteratura, quella vera, non si legge più (e, conseguentemente, non si fa leggere ai ragazzi) e ce la siamo dimenticata. Natalia Ginzburg, Rigoni-Stern, Bassani, Silone, Viganò, Cassola, Gadda, lo stesso Calvino, quel brav’uomo di Sciascia (cribbio, sarà pure un tema importante la mafia, no?), e mettiamoci pure quel grandissimo antipatico di Pasolini. Tutti dimenticati.

E le giovani leve vengono educate da queste franceschebosco a leggere nella chiusura dei lucchetti su un ponte sul Tevere, chissà quale allusione metaforica, o allenate a riconoscere nel testo letto la figura retorica predominante: la noia!

Insegnanti del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma querelati dall’Associazione Pro Vita Onlus

 313 total views

COMUNICATO STAMPA 17-2014

L’associazione Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus hanno presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma una denuncia per i reati previsti e puniti dagli artt. 528 e 609 quinquies del Codice Penale, aggravati ex art. 61, primo comma, n.9 del medesimo Codice, commessi da insegnanti del Liceo Classico Giulio Cesare di Roma.

In attuazione del documento dell’U.N.A.R., Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale, che va sotto il nome di Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015), il quale prevede, tra l’altro, l’«arricchimento delle offerte di formazione con la predisposizione di bibliografie sulle tematiche LGBT e sulle nuove realtà familiari», alcuni docenti del Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, nelle prime classi del ginnasio (frequentate quindi da studenti di età compresa tra i quattordici – e forse qualcuno di tredici – ed i sedici anni), gli allievi sono stati obbligati a leggere un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico.

Uno dei brani contestati, in particolare, è quello contenuto nelle pagine 126 e 127 del citato romanzo, in cui testualmente si legge: «(…) Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper della squadra di calcio dell’oratorio (…) la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita».

Si tratta di divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, che non può non urtare la sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni.

Il PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato