Vito Comencini: “Questo Presidente della Repubblica mi fa schifo”

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Il deputato leghista Vito Comencini, dall’assemblea dei giovani della Lega a Pontida ha dichiarato, insultando il capo dello Stato, “Posso dirlo? Questo Presidente della Repubblica mi fa schifo! Mi fa schifo chi non tiene in conto del 34% dei cittadini”. Al di là dello sfogo ingiustificato per la perdita di poltrone da parte del suo partito, a colpa ed opera del Capitano Salvini, io mi auguro vivamente e con tutto il cuore che Comencini voglia rinunciare alle sue prerogative da parlamentare per affrontare da semplice cittadino le conseguenze a cui inevitabilmente lo porteranno le sue gravi parole. La parte grottesca di questa ennesima farsa è che da quanto riferisce l’agenzia di stampa AGI, Comencini, 31 anni, sarebbe tuttora “studente di giurisprudenza”. Ma nella striscionistica spicciola della deliziosa kermesse ce n’è stato anche per il presidente del Consiglio: “Conte infame per te solo letame”. In breve, esempi edificanti per la gioventù riunita e tristezza unica per le gravi parole pronunciate da un partlamentare della Repubblica, che viene pagato con i soldi dei cittadini e non certo per dare addosso al Presidente della Repubblica. Dal vostro indignato speciale è tutto, linea allo studio.

Mattarella è un uomo onesto

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C’è una sorta di perfida retorica nell’informazione generalista (e generalizzata) che ha seguito l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica (nuovo come Capo dello Stato sì, ma di antica e vecchia appartenenza democristiana), quella che lo ha descritto come persona di integerrima rettitudine, onesto, con la schiena dritta (altra espressione dei giornali odiosa e vacua) e profondo conoscitore della Costituzione.

Ora, io queste doti non le definirei una vera e propria notizia a sé stante. Perché che il Presidente della Repubblica sia una persona seria, onesta e di spiccato rigore morale me lo aspetto già dal ruolo che di lì a poco sarà chiamato a svolgere. In breve, mi aspetto che sia migliore almeno di tutti i parlamentari che lo hanno eletto, di quelli radiati dal Parlamento, di quelli che il Parlamento lo hanno preso come un notaio di mera esecuzione dei propri decreti legge, o di quelli che dall’alto del loro scranno bacchettano ora questo ora quello in nome di una morale che si pretende essere elevata a regolamento dell’aula. Non solo mi aspetto tutto questo, ma ESIGO addirittura che il Presidente della Repubblica conosca a menadito la Costituzione, visto che ne è il Garante e visto che deve difenderne i principii anche in nome e per conto di quella parte di Italia a cui lui non piace (voglio dire, dovrà mica piacere per forza, no?).

Sono doti scontate, così come scontato appare questo giornalismo di maniera, questo linguaggio sempre uguale da testata a testata, questo neolecchinismo spicciolo che fa di un evento assolutamente ordinario un articolo di giornale strombazzato in prima pagina.