Marco Calvo, Liber Liber, Shakespeare e le opere inedite

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Marco Calvo, presidente e fondatore di Liber Liber, ha concesso una breve intervista a Claudia Speggiorin il “Il Paradiso di Caino” del 6 febbraio scorso, disponibile qui.

Calvo, tra le altre cose, sostiene:

“Noi (…) abbiamo dei vincoli, siamo un progetto di biblioteca digitale, quindi conserviamo libri già pubblicati. Non possiamo ospitare opere inedite. Per quelle abbiamo creato la rivista Pagina Tre e la sua biblioteca.”

Ora, con tutto il rispetto nei confronti delle opinioni altrui e nel diritto al libero pensiero, dobbiamo rilevare come questa affermazione non corrisponda a verità e che la realtà sia ben diversa. Liber Liber ha pubblicato opere inedite, e più precisamente le traduzioni di William Shakespeare di mano del prof. Goffredo Raponi, con relative annotazioni, che non sono mai state pubblicate in cartaceo.

E’ stato lo stesso prof. Raponi a donare, in vita, il proprio lavoro a Liber Liber. E Liber Liber lo ha pubblicato. Alcune traduzioni di Raponi hanno anche il codice ISBN per la versione e-book. Eccone un esempio:

Il libro, oltre ad essere distribuito gratuitamente, viene messo in vendita al prezzo di 0,49 euro su piattaforme come Unilibro, da cui vi propongo il seguente screenshot:

Sul sito di Anobii.com, il volume viene recensito come traduzione originale.

Le opere di Raponi vengono anche vendute nel Liber Liber Shop all’interno dei gadgets (DVD ROM, chiavette USB, Hard Disk esterni) disponibili per quanti volesssero acquistare i contenuti del sito.

Oltre a questo ci sono gli audiolibri, che sono pubblicati nella versione letta dai volontari dell’organizzazione e che costituiscono delle vere e proprie opere prime, non pubblicate precedentemente e che vengono messe a disposizione degli utenti per la prima volta.

Ne deriva che Liber Liber NON E’ una biblioteca ma un editore. Con una politica molto aperta alla distribuzione gratuita dei contenuti che pubblica, ma pur sempre un editore, con opere inedite e ben scelte, differenziate dalla distribuzione parallela attraverso la rivista “Pagina Tre”.

12 anni, libero!

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Il blog compie 12 anni. O, meglio, a compiere 12 anni è il dominio “valeriodistefano.com” ma le due cose viaggiano ormai di pari passo.

Ne abbiamo viste di tutti i colori. Compresa la richiesta di sequestro avanzata da Liber Liber (nella persona del suo Presidente Marco Calvo) nel settembre del 2009. Nessuno mette in dubbio il diritto di chiunque a far valere le proprie ragioni (sempre ammesso che siano ragioni e che non si tratti, al contrario, di pretesti) in qualunque sede (è così che funziona la democrazia). Quella che, invece, sì, deve essere totalmente stigmatizzato e reso pubblico è la pretesa di oscurare, mediante l’arma del sequestro giudiziario, un intero dominio (non solo il blog, quindi, ma tutto il materiale che vi viene ospitato a vario titolo) per una sezione contenente un supposto “illecito” di dimensioni irrisorie. Puntare a fare in modo che qualcuno non solo non parli più di un determinato argomento (cosa grave già di per sé) ma non debba parlare più di niente, togliendogli uno dei diritto costituzionali che è quello di opinione, cronaca e critica è una smisuratezza abnorme che non auguro a nessuno (sì, neanche a Liber Liber stessa).

Queste poche righe solo per dirvi come il sacrificio di chi è morto o ha dato la vita intera per sottolineare l’importanza della conquista delle libertà, non possa e non debba essere sottovalutato neanche davanti a questi eventi.

E un pensiero vada anche alla Rivoluzione dei Garofani di un Portogallo da amare anche per questo.

Quanto a noi, seguiremos adelante.

LiberLiber e gli spot sul 5 per mille

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Da qualche mese non vi parlo più di LiberLiber. Lo so, sono un totale infingardo. Ma visto che oggi mi sento molto diligente voglio riparare a questa piramidale nequizia e confessarvi che sì, sono d’accordo (in linea di massima) con quello che è stato scritto recentemente sul loro sito a proposito del 5 per mille e delle megapower della solidarietà che fanno pubblicità per invogliarci (o, peggio ancora, convincerci) a firmare sul riquadro apposito a favore di una partita IVA.

Credo sia l’effetto dei miei 50 anni che mi fa essere incredibilmente paziente anche con chi ha chiesto, in passato, il sequestro di questo blog (eh, sì!)

Dicevo che sono d’accordo con loro, eccezion fatta per un vistoso errore di grammatica (scrivono “Istituzioni, anche molto importanti e conosciute, chiedono ai cittadini di versargli il 5 per mille.” Ora, si dovrebbe scrivere “versare loro” e non “versargli“, e chissà che, a questo punto, non chiedano la formattazione a basso livello del server su cui è ospitato questo blog!).
E’ vero. Non bisogna dare il 5 per mille a chi compra spazi televisivi, sulla stampa e alla radio perché l’illegalità è dietro l’angolo. Scrive Marco Calvo: “L’Agenzia delle Entrate ha più volte ribadito che il 5 per mille va speso solo per le iniziativa umanitarie e culturali, non per gli spot.” Sacrosanto anche questo, ma bisognerebbe riuscire a dimostrare che del calderone di denaro raccolto dalle Onlus-Megapower quanto viene speso in pubblicità proviene dal 5 per mille (magari quello dell’anno precedente) e non, ad esempio, dalle dazioni volontarie o dai lasciti testamentari di chi crede in una determinata attività. Perché in quel caso l’azione, per quanto aberrante e priva di etica possa apparire ai nostri occhi, sarebbe comunque legale (e, si sa, non tutto ciò che è legale è anche “gradevole”).

Calvo conclude “Perciò scegliete liberamente il vostro beneficiario, ma se scoprite che ha acquistato spot in TV, radio, giornali, ecc. cambiate beneficiario!

E’ un ottimo consiglio etico (sono libero di dirlo e di definirlo così anche perché la richiestra di sequestro preventivo del blog firmata dallo stesso Calvo non è stata minimamente accolta dalla magistratura). Che, però non può e non deve esaurirsi con gli spot sui media succitati.

Inviare un messaggio e-mail non costa niente. O, quanto meno, costa pochissimo. Con un’inezia, e facendo ricorso a quelle manne dal cielo che sono i database di persone potenzialmente interessate (o perché una sola volta hanno preso contatto con quell’entità, magari per aver acquistato un mazzo di pisciacani gialli della solidarietà nella giornata mondiale per la prevenzione dell’alluce valgo, o perché i loro indirizzi e-mail sono stati rastrellati chissà dove sul web) si possono raggiungere risultati interessanti dal punto di vista economico.

Chiediamocelo chiaramente: chi avrebbe il coraggio di ricorrere al Garante della Privacy contro una associazione che si occupa di adozioni a distanza in Africa, o di allestire una mensa per i poveri, o di finanziare la ricerca sui tumori al pollice? Nessuno, ovvio.

Così come nessuno oserebbe pensare che Wikimedia Italia, pur facendosi pubblicità da sola, risulti particolarmente urticante nella riproposizione dei sempiterni temi dell’opportunità della partecipazione aperta all’enciclopedia più improponibile della storia.

E invece bisognerebbe farlo. Proprio perché quella modalità invasiva costituisce una violazione di quella stessa “etica” che dovrebbe caratterizzare chi percepisce il 5 per mille dell’Irpef.

Io lo sto facendo. E comincio con una assoiazione, a cui, come a LiberLiber, NON do il mio 5 per mille.

We are non liber, we are FREE!

Liber Liber e il “Manifesto” di Marx e Engels: “la liberatoria ce l’ha firmata di pugno il dott. Dell’Utri, fondatore di Forza Italia”

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A proposito della pubblicazione del “Manifesto del Partito Comunista” di Marx e Engels della Silvio Berlusconi Editore nella biblioteca di Liber Liber:

“E aggiungo che la liberatoria ce l’ha firmata di pugno il dott. Dell’Utri, fondatore di Forza Italia e inquisito per mafia (e anche condannato se non ricordo male).
Un episodio curioso, ma non vedo dov’è il problema. Le biblioteche, anche quelle digitali, conservano tutto. Nello specifico l’edizione del “Manifesto” della Silvio Berlusconi Editore è anche un’ottima edizione… (nota: il nome della casa editrice è un omaggio al padre del Silvio Berlusconi più conosciuto, anche lui di nome Silvio).”

(Marco Calvo, 13 marzo 2009)

da: http://it.groups.yahoo.com/group/liberliber/message/13204
si veda anche: https://www.valeriodistefano.com/public/liberatoriadellutri.png