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Ne parla diffusamente il celebre giornalista giuridico americano Declan McCollough su cnet ed è un caso che suscita molto interesse, quello di due 16enni americani, un ragazzo e una ragazza, che sono stati arrestati per diffusione di pornografia infantile.
La chiave di tutto è nel fatto che le immagini finite sotto inchiesta sono state prodotte dai due, riprendendosi nudi e in pose sessualmente esplicite, e poi, dopo averle trasferite sul PC della ragazza, sono state mandate all’indirizzo email di lui. Da lì non si sono mai mosse né ci sono indizi che i due volessero diffonderle ulteriormente o venderle, né che le abbiano fatte vedere ad anima viva.
Eppure sono finiti nei guai. Non è chiaro come la polizia della Florida abbia avuto notizia dell’esistenza di quelle foto ma questo è quanto accaduto e l’inchiesta che ne è seguita ha provocato, appunto, l’arresto.
Da questa indagine è scaturito un processo che ha portato a considerare la ragazza colpevole di aver prodotto una fotografia che riproduce comportamenti sessuali di un minore.
McCollough spiega nel dettaglio la sentenza, racconta anche come e perché uno dei tre giudici che ha deciso si era opposto alla dichiarazione di colpevolezza. Un dibattito di grande interesse: da un lato i magistrati secondo cui "i PC sono craccabili" e le email sono "intercettabili", dall’altro il giudice secondo cui la ragazza in questo caso dovrebbe godere del proprio diritto alla riservatezza.
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