Esame di invalidità

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Oggi mi è arrivata una raccomandata dall’INPS.

Mi dicono che devo presentarmi a una visita DOMANI. La lettera porta la data dell’11 novembre scorso, ma il timbro postale è quello del 28 novembre. L’ufficio postale di partenza è quello di Torino A.D.

Cioè, l’INPS di Teramo mi spedisce una raccomandata da Torino. Mi sembra normale. Così si ottimizzano le prestazioni del sistema, si sfruttano le sinergie e si va dritti verso la catastrofe.

Se oggi non fossi stato in casa il postino avrebbe lasciato un avviso. E visto che la visita di domani è fissata alle 13,15, se domattina me la fossi presa comoda, o avessi rimandato il ritiro della missiva a dopodomani, addio visita.

Oh, non che sarebbe successo poi chissà che. No, mi avrebbero SOLO sospeso il sussidio di invalidità. Così. SOLO perché una raccomandata non è stata recapitata con un congruo preavviso. Poi, certo, avrei potuto richiedere a mia volta la visita successivamente.

Ah, la visita serve come verifica nei confronti di chi percepisce sussidi di invalidità. Cioè quella che mi hanno riconosciuto LORO. Ho risposto con una PEC che, certamente, domani alle 13:15 NON sarà sul loro tavolo.

Kafka se la ride.