Gesù è andato nel Perù

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Nella classe terza della scuola primaria Beato Odorico da Pordenone di Zoppola la maestra ha fatto un piccolo concertino di Natale.

Solo che al momento della canzone “Minuetto di Natale“, siccome aveva due bambini musulmani tra gli alunni, ha deciso che per rispetto e per pudore, e per non offendere la sensibilità di chi cristiano non è, la parola “Gesù” andasse sostituita con “Perù“, cambiando qua e là il testo del canto e riadattandolo all’esigenza dell’occasione.

Si è scatenato il finimondo (il quotidiano “il Tempo” parla addirittura di “follia a scuola“). La dirigente scolastica ha detto “Non sapevo nulla dell’iniziativa della maestra”. E già, che cosa doveva sapere? Non è che l’insegnante debba rendere edotto il dirigente di ogni iniziativa didattica che intraprende. E poi, soprattutto, qual è la vera colpa di questa maestra? Che cosa ha fatto di così riprovevole da suscitare le reazioni indignate (e anche un po’ scomposte, suvvia) del web intero e perfino dei politici italiani (c’è una valutazione personale di Giorgia Meloni sugli effetti nefasti del politicamente corretto)?

La maestra (che la dirigente scolastica, in un’intervista al Messaggero Veneto ha definito “valida e preparata, con ruoli importanti all’interno dell’istituto” ha ammesso di aver sbagliato (ma sbagliato cosa?), “è dispiaciuta e mi ha assicurato che una cosa simile non si ripeterà.” Ecco, tutto si è concluso con un atto di costrizione da parte dell’insegnante, su cui è ricaduto tutto il gravame del nefando gesto di leso minuetto.

Perché, che la si metta come si vuol mettere, io non trovo nessun torto in quello che ha fatto questa insegnante. Si tratta di cose talmente piccole da non giustificare neanche un rimbrotto verbale. Ma i genitori, quelli no, quelli si sono indignati e come! Ma per cosa, poi? E’ stata una iniziativa che offende il cristianesimo? No. Tutt’al più “mortifica” il senso di una canzoncina di Natale, per cercare di dare uno spazio didattico a tutti.

Spero solo che questa maestra abbia passato delle feste serene, perché se lo merita.

 

L’immagine per questo post è tratta da Wikipedia. Poi vi racconto.