Berlusconi ha citato anche Concita De Gregorio, pisana (ma “cresciuta a Livorno”, sviolina Wikipedia nella paginetta scarna e smilza dedicata alla sua biografia).
E, naturalmente, l’Unità è in subbuglio.
Quello che fu il quotidiano di Antonio Gramsci, che è stato diretto da un galantuomo come Antonio Padellaro (prossimo direttore de “Il Fatto”) è in mano alla “Concia” nazionale.
E’ una denuncia evidentemente pretestuosa, se è vero, come è vero, che nell’atto di citazione nei confronti della De Gregorio e di altre cinque giornaliste (tutte donne) del quotidiano si contesta anche la citazione di una battuta di Luciana Littizzetto sulla prestanza sessuale del Presidente del Consiglio. Berlusconi non cita la Littizzeto, ma cita “l’Unità” che cita la Littizzetto.
Alla De Gregorio non me la sento di inviare la mia solidarietà, già l’ho fatto (come Nanni Moretti, Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Claudio Bisio….) per “Repubblica” e solo per questo e per la imbarazzante compagnia non mi sento così bene. La solidarietà dovrebbe dimostrargliela il Partito Democratico, e invece Anna Finocchiaro dichiara prudentemente di non voler prendere posizione sui fatti in sé. E su cosa si dovrebbe prendere posizione, secondo lei? No, ce lo spieghi, di grazia.
E’ inutile prendersela con la De Gregorio sul piano giudiziario. Una che scrive un libro sulla difesa ad ogni costo delle mamme, della maternità, e, conseguentemente, del mammismo, che scrive nero su bianco “Le donne che uccidono i figli non sono mostri. I mostri sono gli altri, intorno a loro” non va denunciata, andrebbe invitata a vivere con lo stipendio di un insegnante precario e portata con una gru sul tetto dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento.
“Le donne che uccidono i figli non sono mostri”… No, Concia, non sono dei mostri, sono delle benefattrici dell’umanità, in confronto a loro Maria Montessori, Madre Teresa di Calcutta e Giovanna d’Arco sono delle terroriste, sai Concia??