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“Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i carabinieri”, diceva una canzonetta di De André, ma questa volta i carabinieri hanno usato modi gentili per entrare nella libreria del centro commerciale “Le Gru” di Siderno dove si proiettava il film “Sulla mia pelle”, ispirato agli ultimi giorni di Stefano Cucchi. Con altrettanta gentilezza hanno chiesto la lista di chi partecipava all’evento. Ripeto, un gesto gentile e carino, privo di alcun interesse specifico. Però l’hanno chiesta. E la proprietaria della libreria (o chi la gestisce) ha spiegato loro che non esiste nessuna lista, che in occasioni come questa non si provvede a censire gli intervenuti, e allora i carabinierei, sempre gentilmente e cortesemente hanno ringraziato ma sono restati nei locali per tutto il tempo della proiezione, pur non chiedendo le generalità a nessuno.
L’Agenzia ANSA riporta quanto rilasciato dal colonnello Gabriele De Pascalis: “I carabinieri erano lì per attività di routine [non mi risulta che una proiezione cinematografica sia una attività che preventa di routine l’intervento delle forze dell’ordine] e hanno interloquito con gli organizzatori per sapere se c’era qualcuno delle istituzioni o autorità, in un’ottica di ordine e sicurezza pubblica [Mi risulta che anche un’autorità o una persona delle istituzioni possa, anche a titolo privato, assistere alla proiezione di un film]. A noi non interessa alcun elenco [e allora perché gli agenti lo avrebbero chiesto?], soprattutto in una manifestazione che non aveva alcun rischio di ordine pubblico. Noi siamo sempre tra la gente e non vogliamo che l’accaduto venga strumentalizzato, specie in una vicenda triste e delicata come quella di Stefano Cucchi”.
Forse dovevano pensarci prima.