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Si tratta, qunque, della seconda e ultima sentenza di merito. Un eventuale pronunciamento della Cassazione interverrebbe solo su aspetti procedurali. Certo, è ancora tecnicamente possibile che la sentenza venga ribaltata, ma la vedo dura, considerato che i giudizi si sono svolti col rito abbreviato, e cioè con il congelamento delle carte, senza testimoni, interrogatori, controinterrogatori, rito abbreviato a cui la pubblica accusa non pare, evidentemente, essersi opposta.
C’è un indubbio imbarazzo nel dare questa notizia.
E se Stasi fosse davvero innocente? E se una sentenza definitiva passata in giudicato lo facesse uscire per sempre di scena, se questo biondino che guardava materiale pornografico al computer o lavorava alla tesi di laurea mentre la fidanzata moriva fosse veramente il capro espiatorio, il colpevole designato e predestinato, il soggetto su cui la procura si è intestardita senza, evidentemente, riuscire a convincere due giudici terzi ed imparziali, se tutto il fango che gli è stato gettato addosso fino ad ora si rivelasse veramente fango, se fosse vero che è ininfluente il fatto che abbia chiamato il 113 e abbia riferito freddamente e senza emozioni la morte della sua fidanzata, allora si dovrebbe accettare il fatto che una verità va dimostrata in un’aula di giustizia, non corroborata da sospetti, illazioni, insinuazioni, antipatie e malocchi.
E se Stasi fosse il mostro creato e non colpevole? Se davvero si dimostrasse che c’è stato bisogno di UN colpevole e non DEL colpevole?
Inventarsi un Leviatano è facile. Ma facciano il favore di non farlo in nome del popolo italiano.