La scure di Forbice sugli “allocchi”

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Aldo Forbice è un giornalista che conduce la trasmissione radiofonica “Zapping”.
Il 29 aprile scorso, a un ascoltatore che gli chiedeva come mai il servizio pubblico non si fosse occupato delle migliaia e migliaia di cittadini che sono andati a firmare ai referendum del V-2 Day del 25 aprile, senza darne minimamente notizia in apertura dei telegiornali e delle principali testate di informazione.
Da persona squisita e disponibile quale è, Forbice ha dato degli “allocchi” a quanti “stanno a sentire ancora le cretinate di Grillo“, liquidando l’ascoltatore in 41 secondi di intervento.

Diventerà direttore della RAI, un giorno, visto che è già stato insignito del titolo di commendatore della Repubblica (il Presidente Ciampi, che possa campar mill’anni, non sempre le ha azzeccate tutte).

Nel frattempo ecco la mail inviatami per conoscenza da Frengo detto Lu Cumpare (ormai mi scrivono tutti, hanno preso questo piccolo blog come uno sfogatoio sul servizio pubblico e li ringrazio, ma vorrei continuare a occuparmi di cazzate come ho sempre fatto). Sotto troverete la mia, che, come vedete, ricalca uno stile certamente diverso (il mio “Compare” è molto più diplomatico di me…)

Caro Forbice,

finalmente il 29 aprile scorso lei ha pubblicamente dismesso il suo tradizionale aplomb britannico, col quale mirabilmente conduce “Zapping” verso porti tranquilli (e soporiferi)…

E’ bastato che le telefonasse un ascoltatore firmatario del referendum proposto da Beppe Grillo, perche’ il suo senso di democrazia e il suo cospicuo curriculum vitae in formato pdf scaricabile… andassero a farsi benedire.
Cos’e’ Forbice… e’ stato punto sul vivo? C’e’ qualcuno che osa mettere in discussione una rispettabilissima categoria di professionisti e un Albo professionale nato in epoca fascista?

Le diro’ che non ho fatto in tempo ad andare a “spiare” le dichiarazioni dei redditi improvvidamente pubblicate dal ministero dell’economia: mi sarebbe piaciuto vedere quella
di Grillo, certo, ma anche quella sua e di tanti altri suoi colleghi che da decenni ci prendono impunemente per il culo. Ma non e’ questo il punto, caro Forbice.
La dichiarazione dei redditi di Grillo la lascio volentieri alle sue ironie; si e’ capito, ascoltandola, che non aveva altri argomenti per ribattere al suo ascoltatore.
Per un attimo, punto sul vivo (e immagino bene in quale parte… ) lei ha dimenticato forse di lavorare per un servizio pubblico, di percepire un compenso (immagino anche di quale entita’…) che viene pagato annualmente dai contribuenti… buona parte dei quali “allocchi che stanno a sentire ancora le cretinate di Grillo”, per usare le sue testuali parole…

Bell’esempio di giornalismo il suo… liquidare come “allocchi” centinaia di migliaia di italiani che hanno gia’ firmato un referendum che e’ l’unico vero atto di democrazia
che ci e’ rimasto. Complimenti.

Non saprei dire, caro Forbice, se e’ vero che fare il giornalista e’ meglio che lavorare… di sicuro e’ sacrosanto cio’ che afferma il suo collega Travaglio: in Italia la
stampa e’ il cane da compagnia della politica.

Un pizzico di vergogna non guasterebbe, mi creda… giusto per scendere ogni tanto dai piedistalli.

Con i miei migliori saluti

Franco Probi
Spoltore (PE)

Caro Forbice,

sono uno degli “allocchi” che ha ascoltato la Sua trasmissione, nei primi anni in modo costante e persino entusiastico (vede “giudizio human come spess’erra”?), poi sempre più distratto dai suoi continui inviti agli ascoltatori a stringere i tempi dei loro interventi, col suo fare scocciato prima ancora che imbarazzato.

Ho anche firmato ai referendum proposti da Beppe Grillo. Non tanto perché mi stia particolarmente simpatico (anche se a tratti è vero) ma perché ho sempre creduto che un
atto di democrazia diretta ogni tanto non faccia male a nessuno. E certo non farebbe male nemmeno a Lei.

Quanto alla sua mancanza di argomenti, basti solo fare cenno alla sua osservazione per cui semplicemente cliccando sul blog di Beppe Grillo gli si darebbero dei soldi, ci spieghi allora quanti soldi arrivano a “Zapping” per i clic degli ascoltatori, visto che da quanto mi risulta ha una pagina web che viene sempre citata in trasmissione, forse perché è di tendenza farsi belli con Internet e altrettanto imbarazzante ammetere di non capirci niente come Lei ha dimostrato.

Inutile dirle che ha perso un ascoltatore.
Per Lei sarà poco male, certo.
Per me, invece è un bene immenso, perché credo che evitare di ascoltarLa sia un gesto non solo di democrazia esercitata, ma di conoscenza conquistata, se l’informazione è quella che Lei degnamente rappresenta.


Valerio Di Stefano