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E’ cominciato il processo per la strage della stazione di Viareggio. Quella in cui per qualcuno sarei morto anch’io ed è dal 2009 che aspetto un segnale dalla magistratura. Transeat.
Lo Stato ha rinunciato a costituirsi parte civile. Preferisce addivenire a una transazione con la controparte.
Ora, lo Stato è parte di maggioranza delle Ferrovie dello Stato. Cioè una delle parti in causa, attraverso i suoi dirigenti, amministratori e responsabili. Le assicurazioni di Ferrovie dello Stato stanno interloquendo con lo Stato. Ma non sono direttamente parte in causa.
Poi, lo stato è parte lesa in questo procedimento perché rappresenta dei cittadini, cioè le unità costitutive del suo stesso esistere. E loro sono parte in causa.
Quindi lo Stato è doppiamente parte in causa. In pratica sta negoziando una transazione con se stesso.
Chissà come dovrebbe suonare un dialogo-tipo tra lo Stato e lo Stato…
– “Senti, Stato, io non lo so se mi conviene andare in udienza a costituirmi parte civile…”
– “Ma sai, Stato, che lo pensavo anch’io? Che ne diresto di una transazione con lo Stato?”
– “Mah, vedi Stato, adesso mi cogli impreparato, così, su due piedi… bisogna vedere quanto mi offre lo Stato.”
– “Guarda, Stato, adesso chiamo le assicurazioni dello Stato e provo a sondare!”
– “Ma fammi sapere, perché lo Stato promette e poi non mantiene”
– “Non ti preoccupare, Stato, ci penso io, cioè lo Stato”
– “Allora sono al sicuro come un impiegato dello Stato. Ciao Stato!!”