Juan Carlos I di Borbone abbandona la Spagna

 397 total views

E così, il Re emerito di Spagna Don Juan Carlos I di Borbone, abbandona il paese a seguito di un’inchiesta dei magistrati svizzeri e spagnoli sui supposti fondi illeciti nei paradisi fiscali.

Tramonta così, secondo la cura di una parabola discendente, la notorietà di un monarca che aveva riportato la Spagna alla democrazia, dopo tre anni di transizione, e l’avvento del primo governo democratico della storia recente successiva al franchismo, guidato da Adolfo Suarez, redattore in capo della Costituzione spagnola in cui si legge a caratteri maiuscoli: “DON JUAN CARLOS I, REY DE ESPAÑA, A TODOS LOS QUE LA PRESENTE VIEREN Y ENTENDIEREN, SABED: QUE LAS CORTES HAN APROBADO Y EL PUEBLO ESPAÑOL RATIFICADO LA SIGUIENTE CONSTITUCIÓN:”. E poi scandali con le donne ti credo, poi, che la povera regina Sofia continuerà a vivere nel palazzo della Zarzuela, almeno avrà un po’ di calma, povera donna!), la caccia a dorso degli elefanti, qualche svago e qualche distrazione di troppo. Così finisce un personaggio che ha fatto la storia della Spagna e della democrazia nel mondo. Diventato Re per effetto delle leggi organiche del 1969 subito dopo la morte di Franco, non ha mai smesso di rivestire il suo ruolo fino all’abdicazione in favore del figlio Felipe VI, felicemente regnante, che ha dichiarato di avere particolarmente apprezzato il paso indietro del padre. Juan Carlos è stato tutto per la Spagna, e ora viene trascinato nel fango, dopo il caso che ha visto assolta l’infanta Cristina, indagata assieme al marito Iñaki Urdangarin Liebaert (lui invece condannato e obbligato a restituire il titolo di Duca di Palma di Maiorca), e costretto a lasciare la Spagna per non trascinarci anche la Corona nazionale.

In Italia, certo, un caso simile, magari riguardante un Presidente emerito della Repubblica (ma mi risulta ce ne sia solo uno ancora vivente) avrebbe tutt’al più portato alle dimissioni dell’interessato (come fu per il caso dell’ex Presidente Giovanni Leone), non certo all’autoesilio volontario.

Muere el Rey, viva el Rey.