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Un giornalista, Alessandro Gilioli, del Gruppo Editoriale "L’Espresso", ha proposto per la giornata del 14 luglio prossimo uno sciopero dei blogger, da unire al silenzio programmato dei giornalisti, per protestare contro il Decreto Alfano, che imporrebbe anche ai blogger l’obbligo di rettifica.
In breve, stare zitti contro chi vuole far star zitti i blogger.
Non c’è che dire, una bella coerenza.
E perché i giornalisti ci tengono tanto ad avere i blogger dalla loro parte? La spiegazione è molto, molto semplice. Vogliono far sembrare loro le vittime e non chi ha il solo demerito di esprimere le proprie opinioni attraverso uno strumento on line come un blog che non ha nulla a che vedere con la carta stampata, se non altro perché i quotidiani e i maggiori periodici nazionali, ma anche quelli che non valgono una cicca, attingono dalle casse dei contribuenti.
Questo blog non ha mai chiesto un soldo a nessuno, e immagino come questo abbiano fatto migliaia di altri blog in Italia.
Perché mai dovrei "scioperare" il 14 luglio? Non ho nessun datore di lavoro per quanto riguarda il mio scrivere e non devo rendere conto a nessuno. Non ho nessun datore di stipendio, al contrario dei giornalisti del gruppo "L’Espresso", anzi, sono io che pago (l’hosting del sito, ad esempio) per avere la posibilità di dire la mia.
Questi giornalisti hanno sempre evitato di darci le informazioni di cui avevamo bisogno. L’Espresso che ci ha riempiti di copertine tette e culi, di scandali estivi, di inchieste sulle abitudini sessuali degli italiani adesso vuole che i blogger scioperino? Ma lo sanno, almeno, cos’è uno sciopero?
Io non sto zitto il 14 luglio. Nessuna solidarietà ai giornalisti.