2-1 = 40,8%

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Particolare da una foto di repubblica.it

Che, voglio dire, se avessimo tanti attenzione e amore per la Nazione quanti ne abbiamo per la Nazionale ci renderemmo conto tutti perfettamente di un paio di errorini tattici che quell’omino che ci governa ha commesso nel vano tentativo di farci credere di essere in vantaggio sugli avversari.

Il primo è il pensare o, peggio, il crederci sul serio, che la sua adorabile persona è legittimata a governare dal 40,8% dei voti. Il che è vero, ma solo per quello che riguarda i voti espressi, cioè ammesso che si faccia miracolosamente sparire la percentuale di persone che, per motivi i più disparati, non è andata a votare (tra cui io). Perché bisogna/bisognerebbe fare in modo di non far credere che il 40,8% dei voti validi corrispondano al 40,8% del paese. Perché questa è una plateale menzogna. Così come è una menzogna pensare che siccome abbiamo battuto l’Inghilterra 2-1 arriveremo in finale con il Brasile, sarà dura ma ce la possiamo fare e allora la notte magica del Maracanà sarà nostra e potremo andarcene in giro a strombazzare i clacson delle auto per rompere i coglioni a chi vuol dormire.

Ma torniamo al 40,8% dei voti. E’ vero, il PD li ha presi (il partito, dunque, non il suo capo personalmente di persona), ma li ha presi alle elezioni europee. E, fino a prova contraria, per quanto riguarda gli affari interni all’Italia (cioè quelli di cui il governo da Egli presieduto si occupa) si continua a fare riferimento sulla maggioranza presente nel Parlamento Italiano. Che NON vede il PD al 40,8 e partita chiusa.

Ci salverà Super Mario. Che era un giochino elettronico per il Commodore 64 che andava di moda tanti anni fa, e chi ha il registratore a cassetta invece del drive aspetterà un po’ di più per essere della partita e smanettare col joystick. Poi qualcuno spegnerà pietosamente la luce.

PS: Il titolo del post è tratto da un’idea di Rosa Polacco via Twitter.

Vae Victis!

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Tratto da www.formiche.net

E’ un’Italia perfino peggiore di quella che abbiamo avuto fino ad oggi, quella che esce dal risultato delle urne per le Elezioni Europee. E’ il ritratto di una nazione che trova il fondo e si mette a scavare, poi non contenta va a prendere una trivella e attende di essere arrivata molto, ma molto più in fondo.

E’ un’Italia che se la conta grossa, un po’ come quelle persone che ne sparano di così esagerate da crederci anche loro.

E’ un’Italia bottegaia e che tira ad arrivare a sera che tanto il domani arriverà, intanto prendiamoci questi 80 denari che un po’ di soldi non hanno mai fatto male a nessuno. E’ un’Italia deteriore e perfino un po’ masochista, della serie “Fatemi pure del male che mi piace!” di quelle che vanno alle gite in pullman in cui vendono le pentole perché “Che t’importa, tanto è gratis!“. Camilleri ci ha fatto un delizioso quadretto narrativo, ma noi non siamo romanzo e non siamo letteratura.

40 e rotti per cento in Italia sono percentuali da parlamento bulgaro, con la frammentazione che c’è. Ma c’è sempre la scusa di poter dire che le elezioni europee non si possono leggere in chiave politica interna, ponziopilatismo prudenziale per i vincitori e via di fuga dalle responsabilità, tanto la vera sconfitta è quella di Grillo, per cui hanno vinto tutti gli altri, anche Berlusconi. E perfino quegl’intellettualini malati d’astio col nome da ristorante greco.

E allora via, il futuro è nostro. Avrà il volto di un boy-scout un po’ âgé che fa il molleggiato nelle piazze del Paese e chiede il cinque ai ragazzini delle scuole che visita. O quello angelicato di una signora che beve il latte caldo la sera. Ma tanto, lo sappiamo, basta che i quattrini siano pochi (anzi, pochissimi), maledetti e subito.

Io domani non vado a votare

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L'attuale composizione del Parlamento Europeo - Questo file è licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported

Io domani non voto. Né per le europee né per le regionali (qui in Abruzzo ci sono).

Quando votai alle ultime politiche era tutto un altro andazzo. Ero costretto su un letto di una clinica e mi rendevo conto che votare Movimento 5 Stelle era davvero un voto “contro”.

Ma ora non devo più votare contro qualcuno, devo votare a favore di qualcuno. Magari a favore dell’Europa di cui -si veda il caso- non parla nessuno. E, malauguratamente per loro, non c’è nessuno che mi rappresenti.  Non voglio dover passare la mia vita (come, tristemente, stanno facendo gli stessi Grillo e Casaleggio) a prendermela con Renzi. Per la verità Renzi è una persona contro cui non mi va di spendere neanche un millilitro della mia vis polemica, e poi il vetriolo costa.

Mentre voi sarete a fare un segno sul vostro segno o a pensare che la matita quasi quasi ve la sgraffignereste, io sarò a pensare a qualcos’altro (cazzate, solitamente), oppure a voi che avete votato il PD o la lista Tzatziki, lì, e siete anche convinti di aver fatto una bella cosa.