Entrò nell’area, tirò senza guardare ed il portiere lo fece passare

 250 total views

Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Émile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Julius Schubert.

Non è un elenco, è un mantra. E’ il Grande Torino, quello della tragedia di Superga del 1949, di cui oggi ricorre l’anniversario.

E noi, invece di pensare a questi atleti, a questi campioni veri ed autentici, guardiamo senza dire una parola quello che succede fuori e dentro a uno stadio dove qualcuno imbraccia un’arma da fuoco e si mette a sparare prima di una cacchia di finale di Coppa Italia che, voglio dire, a chi gliene frega qualcosa della Coppa Italia? Sarà importante la Coppa Italia?? No, proprio per niente. Però la Questura ha dovuto trattare con i tifosi per vedere se la partita si poteva giocare o meno. Lo Stato che patteggia sotto gli occhi del Presidente del Senato e del Presidente del Consiglio, presente in tribuna assieme ai suoi figli (bello spettacolo per dei bambini, nevvero?), e che non ha detto una sola parola (neanche su Twitter da quel che mi risulta, eppure è un mezzo che Renzi ama tanto) sull’accaduto è un’immagine di degrado che non andrebbe mai più ripetuta.

Ieri sera alla radio, al termine della radiocronaca di un match che doveva essere immediatamente sospeso, solo Marco Tardelli ha avuto parole dure, anzi, durissime. Per il resto è pura normalità. Del resto si giocò all’Heysel, cosa ce ne frega di un ferito grave e di un’altra decina di feriti a vario titolo? Ma possiamo mai farci mancare una partitella SOLO perché qualcuno si è divertito a sparare? Non foss’altro che per dare un messaggio ai giovani, a cui bisognerebbe spiegare che il calcio non è una cosa così seria da passare avanti alla vita.

Macché, si gioca. E allora quanta emozione un calcio ad un pallone!